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COORDINAMENTO NAZIONALE DEI LAVORATORI STRANIERI 

DELLA FILLEA CGIL

 

 

KHALID BOUZYAN

L’incontro delle culture, al  di là di ogni frontiera e di ogni religione,  rappresenta la forma più alta di civiltà.

 

 

 

Oggi sono oltre 4 milioni i cittadini stranieri presenti in Italia  di cui 2 milioni e 800.000 in possesso di regolare permesso di soggiorno.

Oggi più di qualsiasi altro momento siamo tutti consapevoli che questo fenomeno sta contribuendo allo sviluppo e al miglioramento dell’economia italiana.

Diversamente da quello che sostenevano alcune forze politiche di destra che hanno sempre intravisto nel fenomeno dell’immigrazione un elemento negativo e controproducente per lo sviluppo dell’economia del paese.

Questi partiti hanno strumentalizzato il fenomeno; la parola immigrato o non italiano veniva collegata automaticamente a quelle parole grosse che terrorizzano la società (insicurezza, terrorismo, malattie, ignoranza…)

Le persone ed i partiti che la pensavano così sicuramente si saranno sbalorditi dopo la pubblicazione dei dati emersi dall’ultima indagine della Caritas sul fenomeno immigrazione in Italia.

Infatti  risulta che il 12,1% dei non italiani residenti sono laureati mentre tra gli italiani sono il 7,5%, i diplomati il 27,8% contro il 25,9%.

Come al solito qualche componente della destra ha cercato di alleggerire il dato dicendo che i laureati stranieri sono meno preparati di quelli italiani. Io dico di no perché i paesi di origine dei non italiani quasi o tutti adottano gli stessi standard scolastici del paese di destinazione dell’emigrazione (Francia, Spagna, Italia, G.B.R) per un semplice motivo: questi paesi erano ex colonie.

I non italiani presenti sono una grande ricchezza per questo paese,  pertanto non devono solo essere considerati una forza lavoro da utilizzare a secondo delle necessità ma primariamente gli devono essere riconosciuti i diritti di cittadinanza  perché soggetti appartenenti, a pari dignità,  nella società in cui vivono e lavorano.

 

Sabato 5 Novembre 2005 un gruppo di stranieri e non, presso la Camera del Lavoro di Lodi, hanno presentato al pubblico e alla stampa l’associazione LODIMONDO.

La FILLEA CGIL di Lodi - Milano è stata protagonista, all’interno dell’associazione, con la vice presidenza  che, assieme  ad altri soggetti della CGIL (uff. immigrazione – uff. amm.),  ha voluto fortemente la nascita di questa forte esperienza.

 

I soci fondatori che rappresentano 12 Paesi (Albania, Argentina, Georgia, Italia, Marocco, Moldavia, Perù, Romania, Senegal, Serbia, Somalia, Tunisia) hanno aperto le celebrazioni nel primo pomeriggio con l’esposizione di banchetti dell’artigianato tipico dei paesi di provenienza e alle ore 17,30 il giornalista Piero Scaramucci ha dato via ad una tavola rotonda che ha avuto come protagonisti, assieme ai soci fondatori, un vasto pubblico composto da cittadini comuni, rappresentanze del Comune di Lodi e  della Provincia di Lodi, nonché la Caritas Lodigiana, la questura,  varie associazioni culturali del territorio e naturalmente esponenti del sindacato locale.

 

Il confronto e la discussione si sono basati soprattutto sui vissuti  reali dei presenti, sulle difficoltà a superare le barriere burocratiche, le discriminazioni, l’esclusione dal tessuto sociale, utili con il lavoro delle proprie braccia per far grande l’Italia, ma poi relegati ai margini della società. A fronte di queste denunce il giornalista interrogava i rappresentanti istituzionali affinché dessero delle risposte e si impegnassero in qualche seppur minima soluzione. 

 

Non poteva certo mancare il rinfresco con gli assaggi tradizionali dei paesi di origine, preparati dai vari rappresentanti e,  per tutta la serata per il gran finale,  grande vivacità e allegria con musica, canti e danze proposte da un gruppo musicale  togolese.

 

Questa prima esperienza ci ha fatto capire che l’incontro delle culture, al  di là di ogni frontiera e di ogni religione,  rappresenta la forma più alta di civiltà.

 

 

 

 

 

KHALID BOUZYAN FILLEA CGIL  LODI-MILANO

 

 

 

 

 

 

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