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GENOVA. I LAVORI DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA FILLEA CGIL

14.05.12 Sostenibilita', diritti, legalita': queste le parole d'ordine di un piano di rilancio del settore dell'edilizia, da declinare sul versante delle politiche industriali e dell'innovazione e su quello della contrattazione. A lanciarle la Fillea, il sindacato degli edili della Cgil, da Genova, dove si e' aperta oggi, al Teatro della Gioventu', una due giorni che riunisce i quadri e delegati dell'organizzazione. Un appello che arriva a due mesi dalla grande manifestazione nazionale che lo scorso 3 marzo ha portato in piazza a Roma oltre 30mila lavoratori delle costruzioni, e a ridosso della nuova stagione contrattuale che vedra' in autunno il confronto tra le parti sociali sul rinnovo dei contratti del settore.
'Diritti, salario, rappresentanza, bilateralita': gli obiettivi della Fillea Cgil per la prossima stagione di rinnovi contrattuali' e', il titolo dell'evento, che intende riflettere sulle prospettive di un settore che, dopo quindici anni di crescita, a partire dal 2009 e' entrato nel tunnel di una crisi profonda e drammatica, la piu' grave dal dopoguerra: crollo degli investimenti, fatturato ai minimi storici, perdita di oltre 400mila posti di lavoro, crescita di illegalita', elusione ed evasione contributiva e fiscale, irregolarita' e lavoro nero (stime Fillea parlano di oltre 300mila lavoratori irregolari, a n ero totale e sotto caporali), chiusura di migliaia di imprese, una sempre piu' invadente e massiccia presenza nel settore e nel sistema degli appalti delle economie 'opache' e criminali.
E proprio il settore delle costruzioni, da sempre utilizzato in tempo di crisi come volano per la ripresa per la sua funzione anticiclica, e' quello che in Italia ha pagato il prezzo piu' salato, a causa di una sua strutturale fragilita', tra frammentazione e nanismo di impresa, e di scelte di politica economica dell'Europa e dei governi italiani, giudicate dagli edili della Cgil sbagliate e inadeguate.
Fitto il programma dei lavori della due giorni: nelle due sessioni tematiche di oggi la categoria si confronta con associazionismo, sindacato nazionale ed europeo, amministratori locali, mentre domani si svolgera' l'assemblea plenaria dei quadri e delegati, nel corso della quale verranno illustrati gli obiettivi e le proposte per la nuova stagione contrattuale, con l'intervento del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
Tra gli ospiti, oltre a Camusso e al segretario generale della Fillea, Walter Schiavella, Guglielmo Epifani, residente Fondazione Bruno Trentin, Sam Hagglund, segretario generale Fetbb, alcuni sindaci e rappresentanti di istituzioni locali, Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente, Emanuele Burgin, presidente coordinamento Agende 21 locali italiane, i segretari confederali della Cgil Fabrizio Solari ed Elena Lattuada, Salvo Leonardi, ricercatore dell'Ires Cgil, e i segretari generali della Fisac, Agostino Megale e della Filctem, Alberto Morselli.
Dal 2008, anno di inizio della crisi, al 2012 il settore delle costruzioni ha ridotto gli investimenti di oltre 24 punti percentuali, tornando ai livelli di quindici anni fa. Cio' ha gia' comportato una forte diminuzione del numero delle imprese iscritte alle Casse Edili: -7,6% nel 2009, -6,6% nel 2010, -5,8% nei primi nove mesi del 2011 (in totale circa il 20% di aziende in meno). E una forte flessione dei lavoratori (-10% nel 2009, -8% nel 2010 e -7% nei primi nove mesi del 2011) e anche delle ore effettivamente lavorate che, nel corso del triennio, sono calate di circa il 25%. Complessivamente, considerando anche i settori collegati, i posti di lavoro persi nel corso della crisi sono quasi 400.000.
E' il quadro di ''preoccupante stagnazione, se non addirittura recessione'' del settore delle costruzioni che emerge dai dati elaborati dall'Ires e diffusi oggi, a Genova, in occasione della due giorni organizzata dalla Fillea, il sindacato degli edili della Cgil.
In calo le produzioni in tutti i singoli comparti delle costruzioni: -3,3% il cemento, -2% calce e gesso, -6,3% calcestruzzo per l'edilizia, -6,4% prodotti di carpenteria in legno e falegnameria per l'edilizia, -11,5% mattoni, tegole e altri prodotti per l'edilizia, -10,8% porte e finestre in metallo.
Nonostante cio', e nonostante la crisi, si sottolinea, il settore rappresenta a tutt'oggi il 10% del Pil e, soprattutto, e' in grado di fungere da volano per l'intero sistema economico: nel suo complesso, il comparto delle costruzioni effettua acquisti di beni e servizi dall'80% dell'insieme dei settori economici.
''Un'accelerazione dei livelli di attivita' nel settore delle costruzioni -si avverte- e' percio' in grado di imprimere una considerevole spinta espansiva al sistema economico''.
Dare nuove priorita' di sviluppo per il paese, attuare un Piano per il Sud, sostenere la riqualificazione energetica degli edifici ma anche le imprese e le filiere produttive. Sono questi i quattro obiettivi strategici che per la Fillea Cgil - che ha promosso a Genova una due giorni sul tema della sostenibilita' e dello sviluppo - possono rilanciare il settore dell'edilizia all'insegna del rispetto dei diritti e della legalita'.
Per il sindacato degli edili della Cgil, infatti, ''in un settore fortemente segnato da illegalita', irregolarita' e lavoro nero, l'affermazione di un nuovo modello di sviluppo improntato alla sostenibilita' passa per l'affermazione dei principi di legalita' su tutto il territorio nazionale e in particolare nel Meridione, per un deciso contrasto alla criminalita' organizzata sia sul piano strettamente repressivo, sia su quello della certezza delle regole per il mercato, per le imprese e per il lavoro, sia su quello del rafforzamento della coesione sociale''.
E proprio la crisi puo' divenire un'opportunita' di cambiamento. Da qui le proposte che il sindacato lancia, alla luce delle questioni strategiche individuate dal suo 'Osservatorio Territorio e Aree urbane', nella direzione di un diverso e piu' sostenibile uso del territorio, della rigenerazione urbana, della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, prospettando un insieme articolato di misure che possano rappresentare nell'immediato una risposta alla crisi, riattivando la domanda e intervenendo sulle principali criticita' del sistema Paese.
Primo obiettivo e' dunque quello di dare nuove priorita' di sviluppo al paese, abbandonando il modello del consumo indiscriminato di risorse, e di suolo in particolare, e puntando a ''costruire altro e diversamente'': non saranno piu' il nuovo residenziale e le infrastrutture stradali a trainare l'economia del settore, ma il recupero e la riqualificazione urbana ed edilizia e le modalita' di trasporto sostenibile. Si propone cosi' un Piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio, che intervenga a partire dalle aree piu' critiche per prevenire catastrofi e valorizzare le risorse naturali, e un Progetto strategico per la riqualificazione delle citta', con un intervento sistematico di efficientamento energetico del patrimonio edilizio .
Secondo obiettivo indicato dalla Fillea e' quello di favorire lo sviluppo armonico del Mezzogiorno mediante l'attuazione di un Piano per il Sud, finalizzato all'adeguamento infrastrutturale: ''Una selezione di piccole e grandi opere da completare o realizzare in tempi certi e sulle quali concentrare i finanziamenti disponibili, mediante un raccordo e una sinergia interistituzionale. Cio' richiede la rottura del patto di stabilita' per i Comuni virtuosi. Vi sono, peraltro, ancora importanti risorse europee da investire e altre possono venirne da un patto interistituzionale per lo sviluppo''.
Terzo obiettivo e' il sostegno al mercato della riqualificazione energetica degli edifici. Le proposte operative sono diverse, e vanno dall'incentivo 55% Plus (incentivo fiscale piu' eco-prestito modulato in funzione dell'efficacia energetica della riqualificazione) al miglioramento del sistema di certificazione energetico-ambientale di edifici e materiali per l'edilizia, dalla creazione di condizioni di certezza e giusta convenienza nell'investimento in energie rinnovabili all'orientamento del sistema degli appalti pubblici verso la qualita' e la sostenibilita' dei prodotti edilizi, utilizzando modalita' di
affidamento dei lavori che consentano la selezione qualificata delle imprese concorrenti.
Quarto obiettivo deve essere, per la Fillea, quello di qualificare le imprese e riorganizzare le filiere: ''Sostenere e promuovere la ricerca, l'innovazione tecnologica e la riorganizzazione produttiva, e una formazione specialistica indirizzata verso tutte le aziende delle costruzioni (sia edilizia che produttori di materiali e componenti), in modo da adeguare il sistema dell'offerta alle trasformazioni della domanda''.
Anche in questo caso si propone un sistema articolato di interventi: creare le condizioni per replicare le buone pratiche di certificazione dei sistemi costruttivi a basso costo e alta efficienza energetica; sostenere le forme associative di imprese e i servizi per le imprese (consorzi, reti, centri servizi); valorizzare gli enti pubblici di ricerca (nazionali e locali) per sviluppare programmi a supporto delle politiche sostenibili nel settore; migliorare il programma nazionale di formazione in edilizia, svolto attraverso l'azione potenziata degli enti bilaterali e adeguandolo alle nuove esigenze professionali. E proprio la promozione dell'innovazione e della ricerca passa anche attraverso il sostegno ai giovani talenti, per esempio attraverso la creazione di 'banche delle idee', in grado di rinnovare la qualita' del made in Italy e promuovere le eccellenze e il merito.
Per quanto riguarda le risorse, ad avviso della Fillea, il primo passo e' quello di procedere rapidamente con l'investimento dei fondi europei e dei fondi Fas, oltre che lo sblocco delle opere finanziate dal Cipe. Ulteriori risorse possono derivare dallo sblocco del patto di stabilita' per i Comuni virtuosi,
affinche' si possa procedere con investimenti, e anche da una maggiore quota della nuova imposta sugli immobili, l'Imu, da destinare ai Comuni.
Inoltre, una funzione di stimolo puo' derivare da incentivi sul modello di quelli adottati per le energie, ma, piu' complessivamente, Stato ed enti locali possono agire con incentivi e disincentivi per orientare gli investimenti. Per la Fillea, per esempio, un intervento nel settore edilizio che ha consentito di portare innovazione reale e' quello cosiddetto del 36% che ha permesso alle famiglie di scaricare le spese della ristrutturazione edilizia del proprio appartamento. ''Bisognerebbe, quindi, prendere ad esempio questo intervento e provare a rafforzarlo'', si sottolinea.
In concreto, si individuano quattro tipi di intervento: ripristinare e rimodulare la fiscalita' urbanistica; rendere ancora meno conveniente l'intervento su aree libere, aree agricole, greenfield; estendere gli sgravi fiscali dalla ristrutturazione edilizia a parti di citta' particolarmente degradate; infine, creare ulteriori incentivi da parte dei Comuni che potrebbero istituire dellevere e proprie zone urbane speciali nelle quali ridurre il carico della tassazione sugli immobili.
Fonte: LABITALIA/ADNKRONOS

I MATERIALI DEL 14 MAGGIO
RELAZIONE DI MOULAY EL AKKIOUI "CRISI, INVESTIMENTI E POLITICHE INDUSTRIALI: LE PROPOSTE DELLA FILLEA"
RELAZIONE DI SALVATORE LO BALBO "PRESENTAZIONE OSSERVATORIO FILLEA AREE URBANE & TERRITORIO"
RELAZIONE ALESSANDRA GRAZIANI "INNOVAZIONE E TRASFORMAZIONE DEL LAVORO"
RELAZIONE CENTRO STUDI FILLEA "COSTRUIRE UN FUTURO SOSTENIBILE"

LE RICERCHE IRES - FILLEA (SLIDES)
1) EDILIZIA SOSTENIBILE: DUE STUDI DI CASO
2) CONTRATTAZIONE COLLETTIVA FRA SCENARI EUROPEI E PROSPETTIVE NAZIONALI


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RELAZIONE DI WALTER SCHIAVELLA

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