TERZO VALICO DEL GIOVI 
	A GENOVA LA MANIFESTAZIONE FILLEA CGIL PER CHIEDERE L’APERTURA DEI CANTIERI 
	 
	03.04.09 54 kilometri, 34 dei quali in galleria, stato progettuale ed iter 
	amministrativo in fase avanzata, lavori già affidati ad un consorzio (il 
	Cociv) e cantieri in grado di essere avviati in cinque mesi. Perché allora 
	il Governo non procede alla destinazione delle risorse per dare il via al 
	progetto “Terzo Valico del Giovi”? 
	Questa la domanda che ha posto oggi la Fillea Cgil nel corso di un 
	manifestazione nel piazzale antistante la Scuola Edile di Genova, alla 
	presenza dei segretari della Fillea del Piemonte, del sindaco di Genova, gli 
	assessori ai LLPP della Regione Liguria, delle province di Genova e 
	Alessandria. 
	Il progetto del Terzo Valico del Giovi nasce nel 1991, per realizzare il 
	collegamento tra le reti ferroviarie di Liguria e Piemonte e trasferire 
	sulle rotaie gran parte del trasporto merci dal porto di Genova verso 
	l’Italia e l’Europa, che si stima al 2020 possa arrivare a 4 milioni di 
	container. Lo stato di attuazione dell’opera si concretizza nel 2002 con la 
	Conferenza dei Servizi istruttoria, cui segue nel 2003 il parere positivo 
	della Commissione speciale per la valutazione dell’impatto 
	ambientale (VIA) e poi l’inserimento nella Legge Obiettivo con un primo 
	finanziamento di 319 milioni di euro.  
	Nel 2005 si conclude l’iter del progetto definitivo, il Cipe stanzia 148 
	milioni di euro per l’aggiornamento monetario dell’opera ed il 17 ottobre si 
	aprono tre cantieri per il foto pilota.  
	Nel 2007 la tratta viene inserita nel DPEF tra le opere di Legge Obiettivo 
	approvate dal Cipe, con un costo complessivo di cinque miliardi di euro ed 
	una disponibilità finanziaria di 223 milioni di euro. Ad ottobre 2007 il 
	Terzo Valico è inserito nelle opere prioritarie da avviare nel periodo 2007 
	– 2013.  
	Il 6 marzo 2009 il Cipe approva la delibera relativa agli investimenti per 
	affrontare la crisi, in cui compare ancora la realizzazione del Terzo 
	Valico. Qui il Cipe non assegna risorse sulle singole opere ma per comparti, 
	ad eccezione del Ponte sullo Stretto. Queste risorse dovranno poi essere 
	asseverate e ripartite tra le singole opere da successive delibere Cipe.  
	Attualmente, su un costo totale dell’opera di oltre 5 miliardi di euro, i 
	finanziamenti disponibili sono 223 milioni, cui si aggiungerebbe oltre 1 
	miliardo e mezzo di cofinanziamento europeo - facendo salire le risorse 
	disponibili dal 4,41% al 34,41% del costo dell'opera - cifra che verrà 
	erogata se l’Italia rispetterà gli Accordi di Programma 2007-2011.  
	 
	Per Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil “rilanciare 
	l’economia a partire dagli investimenti in infrastrutture continua ad essere 
	solo un annuncio, perché il Governo in realtà non sta producendo alcun atto 
	concreto, neanche per opere che, come il Terzo Valico del Giovi, sono 
	cantierabili da subito. Da gennaio chiediamo al Governo di passare dalle 
	parole ai fatti, intervenendo sulla grave crisi economica che sta 
	attraversando il nostro Paese con misure anticicliche, a cominciare da 
	quella che tutti i paesi europei hanno immediatamente avviato, cioè 
	investire nelle opere pubbliche e nel sistema infrastrutturale. Per di più 
	sul Terzo Valico si corre un altro rischio, che aggiungerebbe al danno la 
	beffa, e cioè che l’Italia possa perdere i finanziamenti europei già 
	destinati” denuncia Schiavella “a causa di un irresponsabile immobilismo del 
	Governo, che continua a far apparire e 
	scomparire le risorse, sempre le stesse, oggi su un progetto domani su un 
	altro. Mentre il Governo fa il gioco delle tre carte, 4.500 tecnici 
	altamente specializzati, molti dei quali potrebbero essere impiegati nel 
	Terzo Valico, sono a spasso.” 
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	SCHEDA SUL VALICO DEL GIOVI 
	
	FOTO DAL SITO DI GENOVA 
  
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