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F.A.Q. Domande frequenti

 

Sono interessata/o a lavorare nel settore del restauro artistico ma non so quale scuola mi conviene frequentare.

  Devi sapere che il 3 Agosto 2000 è stato emanato un Decreto Ministeriale (D.M. n. 294), poi rivisto (D.M. n. 420 del 2001), che entra nel merito delle scuole.Il Decreto delinea due figure professionali:il restauratore di beni culturali  la cui formazione è consegnata agli Istituti Statali fino ad oggi riconosciuti (ICR,OPD) ed alle Università (argomento questo ancora in via di definizione), ed il collaboratore restauratore di beni culturali che deve aver conseguito un diploma di laurea universitaria triennale in Tecnologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali, oppure un diploma di  Accademia di Belle Arti (di durata almeno triennale), oppure un diploma presso una Scuola di Restauro Statale o Regionale di durata non inferiore a tre anni.Per noi il consiglio migliore è quello di rivolgerti ad una di queste strutture. 

Sono un restauratore che ha avuto una proposta di lavoro. Mi hanno proposto una assunzione ma non so quale contratto di lavoro devo chiedere.

  Nell’anno 2000 le Organizzazioni Sindacali hanno rinnovato i Contratti Edili sia con le imprese edili che con le imprese artigiane, comprese quelle di restauro artistico.  Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di riferimento per il restauro è quello Edile ed è applicabile anche su manufatti lignei, tavole e tele quando facciano parte di un appalto generale che prevede prevalentemente un lavoro su manufatti lapidei e murari (es. affreschi, marmi e mosaici).

 

Se l’impresa per cui lavori opera prevalentemente su manufatti lignei, quale è il contratto che deve applicare?

Se la prevalenza è data dal lavoro sul legno, allora le norme gli consentono di applicare il contratto più affine per materiale costitutivo. In questo caso può essere applicato sia il ccnl del legno che il ccnl  edile –artigiano.

 

Mi capita di lavorare con un contratto del legno mentre restauro un’opera in marmo. Ho inizialmente accettato questa condizione di lavoro perché avevo bisogno di lavorare, cosa posso fare adesso per migliorare la mia situazione?

  Evidentemente l’impresa per cui lavori ti ha imposto e applica un contratto “improprio” perché ciò significa un costo minore della mano d’opera, quindi maggior guadagno per l’impresa. Il risultato è che vieni sottopagato e non sei riconosciuto professionalmente. Ti consigliamo di intervenire. Coordina con i tuoi colleghi una rivendicazione collettiva, oppure rivolgiti alla Fillea CGIL per avere consigli mirati a mettere in piedi una tattica rivendicativa. Le esperienze che abbiamo sono incoraggianti, spesso siamo riusciti nello scopo che ci siamo prefisso senza perdere il posto di lavoro.

 

E’ da anni che lavoro con un Contratto Edile al III° livello ma la paga è bassa, cosa posso fare per aumentare la mia paga?

Non è semplicissimo rivendicare un livello alto se le mansioni che svolgi sono le stesse, poiché il livello è dato dalle mansioni e dai titoli di studio, tuttavia anche una specializzazione maggiore, in una delle mansioni che esegui, ti da diritto a chiedere un adeguamento di livello. Se  ritieni che il livello di inquadramento sia basso rispetto all’attività effettivamente svolta puoi parlarne all’impresa o rivolgerti alla Fillea CGIL. Infatti se non vuoi fare tu la rivendicazione la può fare per te il sindacato. Abbiamo casi in cui le imprese non hanno preclusioni e non negano il sacrosanto diritto di sviluppo professionale.

 

Se faccio vertenza al mio datore di lavoro, troverò ancora lavoro?

  Il settore non è più chiuso come una volta, oggi il lavoro di restauro c’è ed è un investimento dello Stato, di conseguenza le imprese si sono moltiplicate e spesso non si conoscono tra loro. Ci sono restauratori che hanno fatto azioni legali ed oggi ancora lavorano. Ci rendiamo conto tuttavia che la paura tira brutti scherzi. Considerando però che il rispetto per se stessi è fondamentale, ti consigliamo di farti rispettare, con le buone o con le cattive, quindi raccogli il coraggio e chiedi ciò che ti spetta.

 

 

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