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APPROFONDIMENTO SUL SISTEMA GRANDI IMPRESE IN ITALIA

 

 

 

 

 

Ø      Principali indicatori delle imprese di costruzioni

                                                operanti come General Contractor

                                                           aggiornati in base ai dati di Bilancio 2003

 

 

 

 

 

 

 

 

Roma, 21 marzo 2005

Università “ La Sapienza”

Facoltà di Architettura “Valle Giulia”

Prof. Norsa

 

 

Premessa  di Mauro Macchiesi, Segretario Nazionale FILLEA-CGIL

 

 

 

         Il Seminario tenutosi il 21 marzo 2005 dal Prof. Norsa, al Dipartimento di ITACA “Valle Giulia”  è stato un utile approfondimento sulla situazione finanziaria, azionaria e organizzativa delle grandi imprese. Continueremo il lavoro di approfondimento con un esame più specifico delle prime 20 imprese della classifica di “Costruire”.

 

         Per leggere i dati fornitici dal Prof. Norsa è utile incrociare i riferimenti costitutivi delle singole imprese che possono fungere da General Contractor e Consorzi stabili. Possiamo trovare le prime risposte a due aspetti significativi che emergono: la crisi finanziaria imprese e perché le imprese italiane non crescono.

 

         Il mercato con la legge Obiettivo e i General Contractor cresce grazie ad una operazione a danno del mercato normale e comunque con una perdita complessiva del 6,9%, questo nuovo soggetto imprenditoriale non ha modificato la composizione azionaria ed è venuta meno l’idea del Governo che questo nuovo strumento avrebbe richiamato risorse finanziarie estere e quindi si sarebbe recuperato il gap negativo della capitalizzazione delle imprese di costruzioni. Inoltre il monte finanziario delle opere in General Contractor, corrisponde soltanto al 19% dell’intero mercato. Quindi, il General Contractor  si sta delineando non più come impresa ma una sorta indefinita di interlocutore della pubblica Amministrazione, cioè un ulteriore passaggio fra la decisione istituzionale di fare un lavoro e la fase di realizzazione, tanto è vero che i costi di realizzazione sono aumentati di circa 300%. Inoltre, il General Contractor così definito si configura come un raccoglitore di finanziamento pubblico a scapito di qualsiasi ipotesi di autoproposizione, infatti assistiamo ad un meno 60,9% dei Progetti di finanza.

 

         In conclusione possiamo affermare che il sistema delle grandi imprese italiane non ha la massa critica finanziaria e organizzativa, per competere sul mercato europeo e mondiale, infatti rispetto alle prime 20 imprese europee non c’è paragone nel numero dei dipendenti. Per stare su un mercato di grandi lavori, mancano le condizioni della massa critica ma, non ci sono nemmeno le condizioni per sviluppare una politica di crescita anzi, il Governo, tramite la Legge Obiettivo ha peggiorato i criteri del profilo industriale di una grande impresa.

 

        Una considerazione a parte va fatta alle imprese e le loro associazioni imprenditoriali, viene indicato quale fattore di debolezza di una impresa o viceversa fattore di forza il livello delle risorse umane dopodichè non si capisce perché nei bilanci di queste imprese non c’è un Euro di spesa per la formazione professionale e ci si ferma soltanto a quella sulla fedelizzazione che non rappresenta un valore aggiunto per la struttura dell’ impresa.

 

 

Grafici e tabelle

TAB GENERAL CONTRACTORS 2004

APPALTI - PESANO SEMPRE MENO I BANDI TRAD. - senza ponte stretto

APPALTI 1 - PESANO SEMPRE MENO I BANDI TRAD. - NO senza ponte stretto

2004_costruttori_Moniteur

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