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INFORTUNI MORTALI NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI:

231 LE VITTIME NEL 2004

CRESCONO DEL 7,5% RISPETTO AL 2003 – NEL SUD RADDOPPIANO LE VITTIME

 

AUMENTANO GLI IMMIGRATI – LA CAUSA PRINCIPALE E’ LA CADUTA DALL’ALTO

LOMBARDIA, PIEMONTE, SICILIA ED EMILIA ROMAGNA “MAGLIE NERE” DELLA SICUREZZA

 

                Nel 2004 sono state 231 le vittime nei cantieri edili italiani monitorati dalla Fillea Cgil, sedici in più rispetto all’anno precedente. Mentre nel 2005 se ne contano già 15, sei  in più rispetto allo stesso periodo del 2004.

 

            E’ quanto afferma in una nota la Fillea Cgil che sul sito www.filleacgil.it quotidianamente monitorizza gli infortuni che si verificano nei cantieri italiani. Le costruzioni risultano uno dei settori più esposti per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro con il 25,5% dei casi. Nel periodo gennaio-ottobre 2004 gli infortuni non mortali nel settore sono stati 80.079. Il costo degli infortuni si aggira ogni anno intorno ai 5 miliardi di euro.

 

            Le regioni che hanno registrato il maggior numero di infortuni sono state la Lombardia, seguita dal Piemonte, la Sicilia e l’Emilia Romagna. Ma è il Piemonte che ha subito un’impennata preoccupante passando da 10 morti a 22 in un anno. Guardando le macro aree è sempre il Nord a capeggiare la triste classifica con 108 infortuni mortali contro i 42 del Centro e gli 81 del Sud e delle Isole. Ma rispetto allo scorso anno il Mezzogiorno ha aumentato drammaticamente il numero delle vittime passando dal 19% al 35,7% del totale. Il Nord invece nel complesso è in controtendenza.

 

            E poi ci sono i lavoratori stranieri. La Fillea Cgil denuncia un aumento degli infortuni mortali tra i lavoratori stranieri del 18,75%: dai 32 del 2003 ai 38 del 2004. Metà delle vittime venute a lavorare nei cantieri edili italiani avevano tra i 26 e i 35 anni; la maggior parte4 proveniva dai paesi dell’Est. Sono la Lombardia e la Toscana che denunciano il maggior numero di immigrati morti sul lavoro.

 

“La situazione infortunistica nel settore resta preoccupante – è il commento di Franco Martini, Segretario Generale della Fillea Cgil – e giustifica la prudenza con la quale la Fillea Cgil è solita commentare i dati Inail, che ne confermerebbero invece una diminuzione. Il monitoraggio Fillea evidenzia la precarietà della tendenza positiva in atto nel settore, che va inoltre considerata alla luce di un fenomeno del lavoro nero e irregolare tutt’altro che in diminuzione.

 

Particolarmente negativo è il dato che riguarda i lavoratori stranieri. Aumenta la loro presenza nel settore, ma aumentano anche gli infortuni che li coinvolgono. Questo dato, assieme all’altro grave che riguarda il Sud,  conferma che sono assenti o scarsamente efficaci le iniziative volte alla qualificazione del processo di inserimento al lavoro, affidato ancora a dinamiche incontrollate e perverse, come il caporalato.

La battaglia per la qualità e la trasparenza del mercato è il terreno principale per combattere gli infortuni, assieme ad una corretta attuazione delle leggi e dei contratti e di una forte azione di controllo e di prevenzione.”

 

 

 

IMMIGRATI: AUMENTA IL NUMERO DELLE VITTIME

 

Su 231 vittime, il 16,5% (38 persone) era extracomunitario contro l’83,5% degli italiani. Un dato che rileva una sempre maggiore presenza di lavoratori stranieri nei cantieri edili.

 

 

INFORTUNI MORTALI  COSTRUZIONI 2003 – 2004 - NAZIONALITA’

 

NAZIONALITA’

2004

2003

Italiani

231

215

Stranieri

38

32

 

 

LA CAUSA PIU’ FREQUENTE? LA CADUTA DALL’ALTO

 

La prima causa per morte nei posti di lavoro è la caduta dall’alto (44,16%). Le altre cause sono: travolto da gru, carrello elevatore o ruspa (25,11%), il crollo di una struttura (9,96%), colpito da materiali di lavoro 9,52%), folgorato (4,76%). Il restante 6,46% è rimasto vittima per altri motivi.

 

 

 

IL MEZZOGIORNO RADOPPIA: CALANO GLI INFORTUNI AL NORD

 

Il Nord nonostante una forte presenza di manodopera registra un calo degli infortuni mortali rispetto al 2003. E’ invece nei cantieri edili de Sud e delle Isole che il fenomeno sta diventando sempre più drammatico: dal 19% del totale nel 2003 si è passati al 35,7% nel 2004. Anche nel Centro se si escute il Lazio l’andamento infortunistico si rileva in aumento rispetto al 2003.

 

 

INFORTUNI MORTALI  COSTRUZIONI 2003 – 2004 –RIPARTIZIONE GEOGRAFICA

 

MACRO AREE

2004

2003

Nord

46,1%

68%

Centro

18,2%

13%

Sud e Isole

35,7%

19%

 

 

LOMBARDIA, PIEMONTE, SICILIA ED EMILIA AI PRIMI POSTI

 

La regione che registra il maggior numero di morti bianche è la Lombardia con 34 vittime seguita dal Rimonte (22), Sicilia (18) ed Emilia Romagna (17), Puglia (15) e Toscana (14). Tutte le regioni italiane hanno avuto almeno una vittima nei cantieri edili nel 2004.

 

LE 7 PEGGIORI REGIONI

2004 (n° infortuni)

LOMBARDIA

34

PIEMONTE

22

SICILIA

18

E.ROMAGNA

17

PUGLIA

15

TOSCANA

14

CAMPANIA

13

 

 

 

 

MILANO, TORINO  E ROMA LE “MAGLIE NERE” DELLA SICUREZZA

 

Milano con 11 vittime, Torino con 9 e Roma con 8, sono le città ( maglie nere” della sicurezza. Punte sopra la media anche a Bergamo, Perugina, Foggia e Genova. E’ nelle grandi città che si concentra il maggior numero di cantieri ed è lì che si verifica il maggior numero di infortuni.

 

 

 

LE 7 PEGGIORI CITTA’

2004 (n° infortuni)

MILANO

11

TORINO

9

ROMA

8

BERGAMO

6

PERUGIA

6

FOGGIA

5

GENOVA

5

 

 

PER GLI ITALIANI ETA’ A RISCHIO OLTRE 35 ANNI – PER GLI STRANIERI DAI 26 AI 35

 

La maggior parte degli edili italiani rimasti vittime di un infortunio sul lavoro ha un’età compresa tra 35 e 55 anni. Per gli stranieri, la maggior parte arrivati in Italia con il miraggio di un lavoro, l’età a rischio è tra i 26 e i 35 anni.

 

 

IN ESTATE CRESCE IL RISCHIO DI INFORTUNI

 

Sono i mesi di settembre, luglio e giugno quelli in cui si verifica il maggior numero di infortuni mortali. Nel periodo invernale è il mese di dicembre quello più a rischio. I mesi in cui l’andamento infortunistico registra invece un rallentamento sono novembre e gennaio.

 

Roma 2 febbraio 2005

 

Il comunicato stampa con i relativi grafici sono disponibili nel sito www.filleacgil.it

 

Tabelle statistiche

 

Via G.B. Morgagni 27 - 00161 ROMA - Tel: ++39 06 44.11.41  fax: ++39 06 44.23.58.49

©Grafica web michele Di lucchio