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EDILIZIA: SIGLATO IL NUOVO CONTRATTO

INTERESSA 1.200.000 ADDETTI E 300.000 IMPRESE.

OTTENUTO UN  AUMENTO SALARIALE MEDIO DI 90 EURO

Si è conclusa  la trattativa per  il rinnovo del contratto nazionale dell’edilizia che interessa in Italia complessivamente 1.200.000 addetti e circa 300.000  imprese tra industriali, cooperative ed artigiane. Il contratto era scaduto il 31 dicembre 2003.

E’ stato  ottenuto un aumento salariale di 90 euro, che è il 100% della richiesta, suddiviso in due  trances.

Gli  aspetti  qualificanti dell’accordo sono: inquadramento, orario, trasferta, ferie, carenza infortunio e   certificazione della regolarità contributiva .

Per l’inquadramento è stata prevista una mansione specializzata polivalente inquadrata al IV° livello e figure  come il restauratore, l’archeologo e il rocciatore, aprendo così la  strada per una riforma complessiva dell’inquadramento, punti importanti sia per il riconoscimento professionale, sia per un supporto formativo mirato allo sviluppo di carriera.

Alle forme flessibili di lavoro, come  la  somministrazione di manodopera, il part- time e il tempo determinato, dovranno  essere applicati gli stessi diritti contrattuali di cui godono  tutti gli altri lavoratori.

Altro punto importante dell’accordo è la definizione di percorsi di formazione di impresa e continua, facendo assumere alle scuole edili un ruolo attivo per aiutare l’incontro tra domanda ed offerta.

E’ stato ottenuto un aumento di 16 ore di congedo matrimoniale per gli operai, l’indennità per il periodo di maternità per le donne, l’aumento dell’indennità quadri.

La costituzione di una Commissione per la  lotta contro il mobbing e infortunio sono altri risultati importanti su aspetti che la categoria da tempo poneva sui tavoli contrattuali.

Per quanto riguarda il salario, l’aumento di 90 euro rappresenta il recupero inflattivo maturato fin’ora  e dell’inflazione attesa nei prossimi due anni con il mantenimento del modello contrattuale sui due livelli, nazionale e territoriale.

“Un buon accordo per un “Cantiere di Qualità” – spiega il Segretario generale della Fillea Cgil, Franco Martini - che ci consentirà di sviluppare con il Sindacato unitario l’iniziativa sulle politiche di settore e contrattuale, tenendo conto che proprio il tema delle infrastrutture è quello al quale il Paese si affida per pilotare la ripresa e lo sviluppo,  che  un contratto di qualità consentirà.

 Il contratto rafforza i diritti e le tutele dei lavoratori e pone un freno alla precarizzazione”.

“Riguardo al tema del lavoro nero – conclude Martini - è importante aver concordato un sistema nazionale di regole per il governo contrattuale degli Enti Bilaterali, assegnando loro una funzione centrale nella lotta al sommerso e in grado di favorire la trasparenza del sistema d’impresa”.

 

Roma 20 maggio 2004

 

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