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Autostrada Salerno - Reggio Calabria

Cgil: a che punto siamo?

Un dossier sullo stato di avanzamento dei lavori, i ritardi, i costi.

 

 

 Invito Iniziativa pubblica a Rende (cs) - 28 ottobre 2004

 

Comunicazione Mauro  Macchiesi, Cosenza 28 ottobre 2004

 

Dossier sull'ammodernamento Autostrada Salerno Reggio Calabria

 

A che punto è l'ammodernamento dell’autostrada  Salerno - Reggio Calabria,  ritenuta un'opera infrastrutturale strategica per il Mezzogiorno e per il Paese? Tutto sembra procedere con molta, troppa lentezza. L’ Anas prevedeva che l’avvio degli ultimi cantieri avvenisse nel corso dell’anno 2001 e l’intera opera fosse completata entro quest’anno. Al 31 maggio 2004 su 433 km di tratta complessiva, solo 265 km sono stati appaltati . Restano da appaltare 168 km e da completare 384 km.

In 7 anni sono stati realizzati solo 49 chilometri di autostrada: con i pesanti ritardi nella realizzazione dei lavori di adeguamento e completamento dell’autostrada alla media di avanzamento attuale  bisognerà aspettare altri 36 anni per viaggiare sulla “nuova” autostrada del Sud !! 

E insieme ai ritardi anche la lievitazione dei costi dei lavori .

La Legge Obiettivo rispetto alla Legge Merloni prometteva costi minori e minori tempi di realizzazione, ma non è stato così. L’introduzione della  Legge Obiettivo rispetto alla Legge Merloni  causerà un aumento complessivo dei costi di realizzazione del 38%. Oggi il costo previsto finale dell’opera è di 5 miliardi e 689 milioni di euro contro i 3,5 miliardi di euro stimati dall’Anas  nel 1999.

  Se con la Legge Merloni il costo medio al km dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria era di € 5.807.667, con gli affidamenti al Contraente Generale questo costo sale a € 23.328.476  con una spesa media in più per km di circa €.  17.520.808

Gli unici a beneficiare di questo sistema di affidamenti e della maggiorazione dei costi saranno gli Istituti di credito i quali, in ogni modo, non solo recupereranno il finanziamento concesso (anche nei confronti dello Stato), ma guadagneranno dai proventi degli interessi che matureranno sul finanziamento e sugli stessi interessi.  L’impianto finanziario sul quale si basava tutta la realizzazione delle opere indicate nella legge "Obiettivo" alla prova dei mercati non è stato in grado di attirare nemmeno un EURO di investimenti privati.

“ Il nuovo sistema del  General Contractor – commenta Franco Martini, Segretario Generale della Fillea Cgil -  produrrà inoltre un processo di deresponsabilizzazione e aprirà   la strada al ricorso esasperato agli appalti e subappalti.  Oggi c’è una richiesta di autorizzazione a subappaltare lavori mediamente ogni 472 metri di lavoro appaltati, con il General Contractor questo fenomeno si accentuerà,  poiché per una  percentuale del 70, 80% sarà data in affidamento e a loro volta le imprese eseguiranno i lavori in subaffidamento.  Il fallimento della Legge Obiettivo, se non si troveranno risorse nella Finanziaria, riguarderà tutto il piano delle Grandi Opere.

E’ considerata ancora prioritaria quest’opera? Se sì  allora il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Lunardi, non dovrebbe solo “ribenedire” le opere già inaugurate, ma interessarsi ai costi, a come procedono e si eseguono i lavori, a come si reperiscono le risorse finanziarie e pretendere che le opere siano eseguite nei tempi stabiliti.

Per evitare il rischio “dell’incompiuta” la soluzione dovrà essere trovata già nella Finanziaria 2005. In quella sede il Governo dovrà prevedere l'intero finanziamento, anche se scaglionato nelle prossime tre Finanziarie, dove e come reperire le risorse finanziarie, affinché i lavori delle gare assegnate possano partire e le gare ancora in fase di assegnazione possano concludere rapidamente il loro iter .”

“ Il sindacato  - conclude Martini - denuncia anche il pericolo di infiltrazioni malavitose e ribadisce la necessità di un lavoro di prevenzione sul territorio al fine di tutelare i  lavoratori che saranno impegnati nella realizzazione dell’opera, affinché questa sia eseguita in sicurezza e nel rispetto dei diritti collettivi ed individuali.”

 

 

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