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Rete Fille@donna

DOCUMENTO FILLEA CGIL

DELIBERA ATTUATIVA CONFERENZA DI ORGANIZZAZIONE N. 12

POLITICHE ORGANIZZATIVE PER PROMUOVERE E VALORIZZARE I QUADRI FEMMINILI

Il Comitato Direttivo è consapevole che caratterizzare il rinnovamento della CGIL, nel rispetto della rappresentanza di genere, significa favorire lingresso e la permanenza delle donne a tutti i livelli dellorganizzazione.

Per realizzare effettivamente questi obiettivi occorre operare su tre livelli:

a) politiche di genere;

b) rappresentanza delle donne;                                                                                            

c) politica dei tempi nellorganizzazione del lavoro sindacale.

Politiche di genere

La CGIL nel suo complesso deve assumere politiche rivendicative in tutti i livelli di contrattazione capaci di misurarsi con la diversa condizione delle donne e con il riconoscimento del valore della differenza. Politiche sul mercato del lavoro, sullorganizzazione del lavoro e sullorganizzazione nello stato sociale e dei servizi, che sappiano intervenire su uno spettro più ampio, commisurato alla profondità delle radici culturali che contribuiscono a determinare le discriminazioni nella società. Politiche che sappiano incidere con efficacia anche, e soprattutto, sui divari salariali tra donne e uomini (a parità di competenze).

Riguardo alle Politiche di genere, la Fillea ha scelto come priorità assoluta del lavoro e dell’impegno della Rete Fille@donna, il terreno della contrattazione, nazionale, aziendale,  territoriale e sociale. Forti della positiva esperienza già praticata da Fille@donna sui temi contrattuali, questo obiettivo andrà perseguito sia estendendo ulteriormente l’attuazione di progetti territoriali e regionali mirati, anche con il sostegno di necessarie risorse finanziarie, sia attraverso l’elaborazione di proposte ed iniziative nate e portate avanti dalle compagne di Fille@donna e poi assunte dall’intera categoria, estendendo e formalizzando la presenza di genere in tutte le commissioni e delegazioni trattanti dei diversi livelli contrattuali.

Organismi non in regola con lo Statuto

Al fine di applicare lobbligo statutario circa la presenza di genere nei Comitati Direttivi, e nelle Segreterie nel procedere alle cooptazioni o alle sostituzioni dalla data di approvazione delle Delibere attuative della Conferenza dOrganizzazione al XVI° Congresso, si dovrà tassativamente prevedere lingresso di compagne in tutte le situazioni nelle quali non è rispettata la norma antidiscriminatoria fino al raggiungimento delle percentuali previste.  Pur avendo chiara la scarsa presenza di manodopera femminile in alcuni dei settori rappresentati,  la Fillea si impegna ad inserire un numero sempre maggiore di donne negli organismi di rappresentanza, nei Comitati Direttivi e nelle Segreterie, così da rendere concreto e visibile l’impegno a dare piena attuazione alla norma antidiscriminatoria prevista dallo Statuto Cgil.

Questo obiettivo andrà verificato periodicamente attraverso un lavoro di monitoraggio delle scadenze di mandati nei vari ruoli e livelli dell’organizzazione, che dovranno effettuare insieme la struttura nazionale e le strutture territoriali.

Il Segretario generale e lorganismo di cui fa parte hanno una precisa responsabilità politica sul rispetto della norma stessa il cui mancato rispetto è sanzionabile a termini di Statuto.

Terreni di intervento

Ai fini di costruire nuove leve di quadri femminili per raggiungere lobiettivo del sindacato paritario è indispensabile:

1) adottare specifici progetti organizzativi mediante percorsi mirati;

2) considerare la formazione una risorsa fondamentale. Al riguardo si delibera leffettuazione di uno specifico piano formativo per lanno 2009 curato e coordinato dallISF;

3) proporre vincoli sulle liste elezioni RSU.

In tema di formazione sindacale, la Fillea ha iniziato ed intende continuare un percorso che nei piani formativi privilegia la presenza di donne ed ha inserito nei programmi specifici moduli sulla legislazione e sulle politiche di genere, nella convinzione che la promozione delle compagne debba iniziare, oltre che da una maggiore loro presenza nelle RSU e in tutti gli organismi di rappresentanza e direzione,  proprio dalla formazione.

Politica dei tempi nellorganizzazione sindacale

La CGIL deve darsi unattenta politica dei tempi che, utile per tutti, rappresenta uno strumento indispensabile per favorire lingresso e la permanenza di donne nel sindacato. Le strutture della CGIL a tutti i livelli – dopo unattenta ricognizione ed analisi delle modalità concrete di lavoro – dovranno adottare una “politica dei tempi” che tenga conto, prioritariamente, delle necessità di genere: fissare e rispettare puntualmente gli orari di inizio e fine lavori; definire tempi massimi per gli interventi; operare per consentire una effettiva partecipazione al processo decisionale nel suo complesso.

Su questo tema la Fillea ritiene necessario prevedere una riorganizzazione del lavoro sindacale a tutti i livelli poiché, confermato il nostro impegno a facilitare l’accesso ad incarichi sindacali delle lavoratrici, occorre sostenere e promuovere un reale cambiamento dell’organizzazione del lavoro e delle sue modalità, così da permettere alle donne di non dover scegliere tra l’impegno e l’assunzione di incarichi e il lavoro di cura a sostegno della famiglia. In questo senso andranno adottate modalità che rendano compatibili tutte le funzioni alla quali le donne sono chiamate, anche attraverso la possibilità di una più funzionale e razionalizzata gestione degli orari. Laddove la presenza di lavoratrici è maggiore, settore legno, restauro e comparto impiegatizio in edilizia, si dovrà intervenire con nuove politiche organizzative di proselitismo.

I luoghi delle donne della CGIL

Lanalisi della situazione organizzativa porta alla necessità di definire ai diversi livelli, laddove non sia già stato fatto, luoghi per lo sviluppo di politiche di genere, di confronto, e discussione, riconosciuti dallorganizzazione dal punto di vista politico, organizzativo e con disponibilità di risorse. A livello nazionale confederale è necessario un ripensamento che conduca ad una nuova definizione che superi i limiti del Forum, individui una struttura di lavoro stabile ed organizzata che sia un luogo di elaborazione e proposta delle donne, un luogo aperto al contributo di tutte le compagne dellorganizzazione, capace di confrontare le esperienze che ci sono nel territorio fuori e dentro la CGIL.

La Fillea ha scelto quale luogo di autoregolamentazione, lavoro e confronto delle donne la Rete Fille@donna. La Rete è apparsa fin dall’ultimo Congresso il luogo più idoneo dove elaborare proposte politiche e, in modo veloce ed agibile per tutte, tenere uniti i contatti, favorendo la comunicazione e la circolazione di notizie, accordi e programmi. La Rete, inoltre, ha dimostrato di essere la struttura ideale per risolvere il gap generazionale che spesso impedisce un lavoro comune tra compagne di diverse età, motivo che spesso ha vanificato l’esperienza dei forum e dei coordinamenti. La Rete Fillea@donna, seppure mantenendo la sua caratteristica di spazio aperto e fluido, ribadisce la necessità di operare entro una forma definita di organizzazione, anche e soprattutto attraverso la formazione di gruppi regionali e/o provinciali, così da radicare ulteriormente le tematiche da affrontare, che dovranno nascere da un continuo intreccio tra il lavoro nazionale e territoriale. Ogni gruppo territoriale lavorerà in sinergia con la struttura nazionale, con le strutture confederali, con le altre categorie, con le associazioni delle donne e con le amministrazioni locali, cercando di affrontare sia le problematiche nei posti di lavoro, sia quelle legate ad un più vasto ambito sociale, sia le questioni di natura più propriamente contrattuale, che quelle legate alle molestie sessuali e al mobbing.

Assemblea nazionale delle dirigenti e delle delegate

La Fillea si impegna ad organizzare una volta l’anno, o al massimo ogni due anni, l’Assemblea nazionale delle dirigenti e delle delegate della categoria.