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BOUYGUES SI RAFFORZA NEL CAPITALE ALSTOM

08.02.11 Bouygues procederà a un’Opa su Alstom? Le voci in merito girano da tanto, tanto tempo. E, ieri, sembrava arrivato il gran momento, in seguito all’annuncio da parte dell’Amf (Autorité des marchés financiers) del superamento da parte del colosso francese, guidato da Martin Bouygues, del 30% nel capitale del costruttore, fra gli altri, dei Tgv, i treni ad alta velocità francesi. L’eventualità, poi, è stata smentita sia da Bouygues che dalla Consob francese Anche se quelle voci continuano inevitabilmente a girare negli ambienti finanziari. In ogni caso l’eventualità di un’offerta pubblica d’acquisto ha fatto schizzare il titolo Alstom del 3% a fine giornata, a quota 42,663 euro (ormai quasi il 20% in più rispetto all’inizio dell’anno). E’ andato bene pure Bouygues (+1,82%, a 43,425, come dire il 6,7% in più in confronto con il primo gennaio scorso). Ma vediamo cosa è successo. L’Amf ha annunciato che Bouygues detiene ormai il 30,77% del capitale di Alstom. E, secondo un nuovo rdinamento borsistico, appena entrato in vigore, ogni azionista che abbia superato quella soglia deve ormai procedere (per ragioni di trasparenza) a un’Opa sul saldo dei titoli. Tutti, insomma, si sono detti: ci siamo. Bouygues, un gruppo impegnato su diversi fronti, dalle costruzioni alla tv (proprietario di Tfi, il primo canale televisivo francese) e alle telecomunicazioni, è entrato nel capitale di Alstom nel 2006, acquisendo il 21,03% dallo Stato francese, che lo aveva rilevato due anni prima, per il salvataggio della società, allora sull’orlo della bancarotta. Da allora le cose sono ecisamente migliorate. E Bouygues ha aumentato progressivamente la sua quota. Non solo: Nicolas Sarkozy («amico fraterno» di Martin Bouygues: la definizione è del presidente) non ha mai nascosto la sua soddisfazione per un peso sempre più importante di Bouygues (già di gran lunga primo azionista) nel gruppo. Ma ieri, dopo che Bouygues ha negato l’intenzione di procedere all’Opa, la stessa Consob francese se ne è venuta fuori con un nuovo comunicato, spiegando che l’aumento Oltre il 30% era dovuto a una decisione che era stata presa nel 2009 (prima dell’entrata in vigore delle nuove regole), quando Bouygues si era impegnato a cedere al costruttore ferroviario il 50% che deteneva in una joint venture, Alstom Hydro Holdings, ottenendo in cambio titoli Alstom. Insomma, se l’Opa si farà, non sarà questa volta. Gli analisti restano divisi sull’argomento. Secondo alcuni Bouygues non ha interesse adesso a optare per questa soluzione: perché mobilizzare fondi quando è già l’azionista di riferimento di Alstom? Tanto più che, per assicurarsi il saldo delle azioni, il gruppo dovrebbe con ogni probabilità sganciare oltre la quotazione attuale, giudicata dai più troppo bassa. Altri analisti, invece, ritengono l’Opa necessaria. Per un gruppo, Bouygues, che nel 2010 ha ottenuto grazie ad Alstom ben 329 milioni degli utili complessivi, 1,3 miliardi in tutto.

Fonte Edilizia & Territorio (Leonardo Martinelli)