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STATI GENERALI DELLE COSTRUZIONI. MANIFESTAZIONE A VIBO VALENTIA

08.02.11 A distanza di due mesi dalla imponente manifestazione nazionale degli Stati Generali delle Costruzioni, che ha visto insieme sindacati, imprese e filiera delle costruzioni in piazza per protestare contro l'assenza di una politica anticrisi da parte del Governo, si moltiplicano le iniziative locali. Il 4 febbraio hanno manifestato a Vibo Valentia gli Stati Generali del territorio...

LA CRONACA DELLA GIORNATA
a cura della Fillea di Vibo

Una imponente manifestazione di tutti gli stati generali del settore ha dispiegato, fin dalle prime ore del mattino, un corteo lumaca di automezzi e veicoli da cantiere che hanno paralizzato il traffico cittadino, per poi immettersi sull' autostrada nel tratto verso nord Sant'Onofrio - Pizzo. Successivamente, alle 10.30 c'è stato il concentramento di tutte le delegazioni, sindacali e datoriali, davanti alla prefettura per la consegna della piattaforma rivendicativa del settore al prefetto ed al questore della Città. Un documento sintetizzato in dieci punti frutto di una condivisa piattaforma, elaborato da tutte le Organizzazioni e dalla FILLEA, che da diverse settimane responsabilmente avevano lavorato per promuovere l'iniziativa e per evidenziare i devastanti effetti della crisi sul territorio. La copiosa schiera di manifestanti con in testa la delegazione della fillea provinciale ha iniziato il corteo per le vie della città. In piazza municipio il presidente ANCE ha consegnato anche al sindaco copia della piattaforma con l'invito, disatteso, di presenziare l'assemblea nella sala consiliare della provincia. Al termine del corteo si sono aperti i lavori nell'aula consiliare con gli interventi delle Organizzazioni promotrici e del presidente della provincia. Alla presenza del segr. gen. della CGIL Calabria S. Genco, del segr. reg. Or. R. Mammoliti, e di tutto il gruppo dirigente della CGIL provinciale, la FILLEA di Vibo Valentia, con il suo segr. gen. L. Denardo, ha plasticamente denunciato la crisi e la paralisi del settore delle costruzioni nel paese e a Vibo Valentia: Il comparto delle costruzioni vive in questa provincia una epocale crisi di sistema che sta incessantemente razziando occupazione,fatturato ed investimenti. Crolla il Prodotto Interno Lordo del comparto, cresce il numero di cessazioni di partite iva come attività professionale e d'impresa, implode il sistema degli ammortizzatori sociali. Non potevamo, pertanto, continuare a guardare indifferenti e contrapposti all'impietoso declino di uno dei comparti produttivi più rilevanti della nostra economia. Per questo abbiamo deciso di stare insieme e di costruire un progetto comune di protesta e di proposta che, nell'ambito e nel rispetto delle diverse posizioni, pone al centro il rilancio del lavoro, la qualità dell'impresa, la sicurezza e la legalità sui cantieri. Come FILLEA rivendichiamo la necessità indifferibile di un piano straordinario per il lavoro legato al territorio ed alla sua riqualificazione, funzionale ad uno sviluppo moderno e sostenibile. Da anni, insistentemente richiamiamo l'attenzione del governo e delle istituzioni locali sulla gravità della situazione e sulla necessità di interventi programmati e condivisi nelle politiche industriali e del lavoro. Laddove questo è stato fatto, in quei paesi dove la crisi ha avuto la centralità di una azione comune, il settore delle costruzioni ha espresso una potenziale misura anticiclica tale da contrastare gli effetti negativi della crisi e di spingere i livelli della ripresa economica.
In Italia e nel mezzogiorno si è fatto l'esatto contrario: si è sminuita la portata e la pericolosità della crisi, si è fatta una politica di finanza creativa, si sono archiviate le politiche industriali. I fondi destinati agli investimenti produttivi delle aree del mezzogiorno sono stati trasferiti dal sud al nord e siamo in attesa del colpo di grazia con la attuazione del federalismo fiscale. Basta pensare ai notevoli ritardi della Salerno-Reggio, sui quattro macrolotti ricadenti nel territorio di Vibo Valentia o alla strategica opera della trasversale delle serre che rischia di allungare la lista delle opere pubbliche incompiute, fino ad arrivare alle piccole e urgenti opere di manutenzione e bonifica del territorio provinciale. Le opere di cui il territorio ha bisogno sono innumerevoli e necessarie non solo per una esigenza di modernità e di competitività, ma alcune servono per la sicurezza e la incolumità dei cittadini, come è già successo nella alluvione del 2006 o poteva succedere con la frana di Maierato. Basterebbe semplicemente partire da qui per capire quante sono le necessità e le opportunità che il nostro territorio deve assolvere per attivare immediatamente un tavolo permanente sulle politiche edili e infrastrutturali. Un tavolo concertato inteso a definire la priorità delle cose da fare come i PSC, il monitoraggio e la fattibilità delle grandi opere, i pagamenti e i ritardi della burocrazia, le infiltrazioni e le collusioni del malaffare, il rispetto dei contratti e della sicurezza sui cantieri, nonché capace di valorizzare le imprese locali, almeno nei sub-appalti, le maestranze e la forza lavoro del territorio, i servizi, i prodotti ed i manufatti del distretto economico vibonese. Questi, in sintesi, i temi trattati che, aldilà di un auspicato impegno della politica, hanno aperto un positivo e fiducioso progetto di lavoro comune con tutti gli attori del comparto. Un lavoro che se positivamente continuato, nella diversità e nel rispetto delle posizioni, potrà rappresentare una delle chiavi di svolta del cambiamento e della ripresa nel settore delle costruzioni.

Le proposte della Fillea e della Cgil di Vibo Valentia