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6 MAGGIO. IN PIAZZA L'ITALIA CHE NON SI RASSEGNA.

FORTE RISPOSTE DEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI. SCHIAVELLA DA PADOVA: CON NOI PER UNA ITALIA DIVERSA



06.05.11 Alle ore 12 il dato di adesione allo sciopero generale indetto dalla CGIL si attesta al 58%. Piene le oltre 100 piazze dove si sono tenute le manifestazioni territoriali per il lavoro e un fisco giusto. Dalle costruzioni una risposta forte, come appare evidente dai primi dati. Nel comparto del cemento alla Cementir di Caserta, di 150 dipendenti, c'e' stato il 70% di adesione, alla Colacem di Perugia su 120 dipendenti, il 25% di adesione. Nei laterizi e manufatti alla Monier di Benevento, si e' registrato l l'80% di adesione; alla Pica di Pesaro su 280 dipendenti 100% di adesione; Rdb Piacenza 90 dipendenti 100% adesione; Effebiemme di Roma 100% adesione; Baraclit di Arezzo 100% adesione. Nell'edilizia al consorzio Scilla di Reggio Calalabria su 80 dipendenti l'adesione e' stata al 75%. Nel comparto del legno alla Boffi Brianza (130 dipendenti) 60% di adesione; alla B&B Brianza (464 dipendenti) 70% di adesioni; alla 3 B di Treviso (630 dipendenti) 70% adesione; alla Calligaris di Udine (440 dipendenti) 80% adesioni; alla Berloni di Pesaro (480 dipendenti) 100% di adesione; Flycom Compir di Catania (130 dipendenti) 100% adesione; alla Ferretti di Rimini 70% di adesioni.

E ancora tra i lapidei alla Cooperativa Fra Cavatori di Carrara 100% di adesione; alla Fratelli Pacific dii Roma con 70 dipendenti 100% adesioni; alla Bruno Poggi di Roma 57 dipendenti con il 50% di adesione; le Fornaci BCB di Roma (60 dipendenti) 50% di adesioni; e Sicilmarmi di Trapani (25 dipendenti) 50% di adesioni.



SCHIAVELLA A PADOVA, I LANCI DELL'AGENZIA STAMPA LABITALIA / ADNKRONOS

"I provvedimenti presi ieri dal governo sono tardivi, sbagliati, inefficaci, privi di qualsiasi risorsa. Si prosegue nella strada seguita finora e cioe' di uno scambio improprio tra la totale assenza di risorse e forme di deregolazione scandalose per un Paese civile. Il governo dice all'imprenditore: 'non ti do una lira, ma puoi fare come ti pare'". Cosi' Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, gli edili del sindacato, raggiunto telefonicamente da LABITALIA a Padova, dove oggi concludera' la manifestazione regionale della Cgil in occasione dello sciopero generale proclamato dal sindacato, commenta il decreto sviluppo licenziato dal governo ieri, che prevede interventi anche per il Piano Casa e sugli appalti. "Non credo -spiega Schiavella- che la totale liberalizzazione edilizia e l'indebolimento dei controlli sia quello di cui il Paese ha bisogno. Il Piano Casa ad oggi e' inefficace, l'idea di allargarlo alle aree urbane sarebbe anche positiva, ma non cosi' come e' stato fatto, con il silenzio assenso. Ci deve essere un processo negoziato sul territorio, gli interventi non devono essere 'privatizzati'. Cosi' -sottolinea- viene meno l'attenzione alla legalita' e alla regolarita' del lavoro".

E il giudizio di Schiavella e' negativo anche "sull'elevazione da 500mila a un milione di euro della quota limite entro cui si puo' procedere all'assegnazione di opere pubbliche senza gara d'appalto".

Tutti questi interventi, per il leader degli edili della Cgil, "sono una conferma di una strada che il governo ha scelto di seguire, di uno scambio tra diritti e assenza di regole". "Gli imprenditori dovrebbero avere la forza -conclude Schiavella- di sottrarsi a questo abbraccio".

"Non siamo qui per fini velleitari e impropri, siamo qui per pretendere le risposte ai problemi del lavoro e del Paese che finora sono mancate. Siamo qui per rivendicare il nostro progetto di un'Italia diversa, piu' eguale e solidale, piu' attenta alle ragioni della legalita', piu' attenta alle ragioni della pace e della sostenibilita' dello sviluppo". Cosi' Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, nel suo intervento a Padova al comizio che ha concluso la manifestazione della Cgil in occasione dello sciopero generale proclamato dalla confederazione.

"La premiata ditta Berlusconi-Tremonti-Sacconi ha avuto, nei fatti e oltre ogni apparente litigio -sottolinea Schiavella- un solo semplice progetto in mente: non investire denaro pubblico, spremere lavoratori dipendenti e pensionati, con l'idea di uscire della crisi usando le stesse leve che l'hanno provocata, e facendola pagare a chi sempre l'ha pagata, ai lavoratori". Non solo. Anche con l'idea di "uscire dalla crisi con meno regole cosi' da fare sopravvivere le imprese piu' spregiudicate e illegali e non quelle piu' serie e strutturate".

Secondo il leader della Fillea, "il risultato e' sotto gli occhi di tutti". "Dalla crisi - dice - non solo non siamo usciti, ma ne hanno aggravato gli effetti. Il Paese non cresce, ne' per l'immediato futuro le prospettive si presentano migliori, strette come sono dai vincoli del nuovo Patto di stabilita' europeo che limitera' ancor piu' gli investimenti e la spesa pubblica, e rischia di costringerci a subire l'ennesima scure del ministro Tremonti" Dal leader della Fillea, poi, un secco no all'"attacco ai diritti e alla contrattazione che trova nel 'collegato lavoro' e nell'accordo separato la sua massima espressione". Per questo, aggiunge Schiavella, siamo "con tutti i lavoratori di tutti i settori, edilizia, agricoltura, industria, che subiscono l'attacco ai diritti e al lavoro".

"Rivendichiamo -afferma- la difesa e la riaffermazione del contratto nazionale; pretendiamo la riconquista di un quadro di regole di rappresentanza che affermino pienamente la democrazia nei luoghi di lavoro, che dicano definitivamente basta alla logica degli accordi separati imposti con prepotenza".

La Cgil e' per "una diversa politica di distribuzione della ricchezza: piu' salario ai lavoratori con la difesa del contratto nazionale e lo sviluppo della contrattazione di II livello".

Quello delle risorse, infine, necessarie anche per garantire ammortizzatori sociali "oggi insufficienti", dice Schiavella, e' problema risolvibile. "Tremonti saprebbe dove trovarle -conclude- nei grandi patrimoni, nelle rendite finanziarie e immobiliari, nella speculazione, nella inefficienza dei monopoli e delle professioni, nelle distorsioni del mercato a vantaggio di pochi privilegiati: insomma, nell'attuazione della nostra proposta che e' una delle basi principali per questo sciopero generale: una vera riforma fiscale che faccia pagare di piu' chi ha di piu' e alleggerisca il carico fiscale sui lavoratori dipendenti, sui pensionati e sulle imprese produttive".

VIDEO: IL COMIZIO DI SCHIAVELLA E LE IMMAGINI DELLA MANIFESTAZIONE DI PADOVA

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06.05.11 SCIOPERO GENERALE, MANIFESTAZIONE DI PADOVA