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CONTRATTO PROVINCIALE EDILIZIA. IN TRENTINO IL PREMIO VARIABILE DIVENTA FISSO.

02.02.11 Accordo ieri a Trento tra Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil e datori di lavoro industriali e artigiani per il consolidamento dell'elemento economico territoriale.
"Trasformare un elemento retributivo variabile in un aumento fisso e durevole per tutti i circa 20mila lavoratori dipendenti delle costruzioni in Trentino è un risultato molto positivo, sicuramente non scontato nel momento in cui il settore edile soffre una crisi profonda. E' il frutto di relazioni sindacali mature e solide». I segretari generali dei sindacati degli edili Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Gianni Tomasi, Stefano Pisetta e Maurizio Zabbeni sintetizzano così, con un giudizio pienamente positivo, i due accordi siglati ieri rispettivamente con Ance, l'associazione delle imprese edili del settore industriali, e con l'Associazione Artigiani.
In pratica i sindacati hanno consolidato e reso strutturale l'elemento economico territoriale – circa 50 euro mensili medi calcolati sulla qualifica professionale – che, secondo quanto disposto dal contratto collettivo di lavoro nazionale, dovrebbe essere contrattato di anno in anno a livello provinciale come quota variabile di salario definita in base ai parametri di produttività territoriale del settore. Invece, dal 1° gennaio di quest'anno per i dipendenti di aziende industriali e dal 1° luglio 2011 per quelli delle ditte artigiane, la busta paga mensile degli addetti dell'edilizia sarà più ricca appunto di 50 euro, che finiranno nella retribuzione fissa prevista come indennità economica territoriale.
Ovviamente, al consolidamento di questo premio, nel corso di quest'anno si aggiungerà il nuovo elemento economico variabile contrattato a livello locale. A questo proposito nelle prossime settimane si avvierà il confronto per il rinnovo del contratto provinciale dell'edilizia dove dovranno essere fissati i parametri per calcolarne il nuovo integrativo salariale.
«Dopo la definizione dell'atto di indirizzo in materia di appalti delle opere pubbliche – concludono Tomasi, Pisetta e Zabbeni – che limita il ricorso al massimo ribasso e quindi frena la concorrenza sleale delle imprese extraprovinciali nei confronti di quelle locali, questi accordi confermano la volontà delle parti di condividere una visione di sistema, l'unica in grado allo stesso tempo di rafforzare le imprese locali e di qualificare il lavoro. Ora vogliamo proseguire su questa strada. Il nostro obiettivo è quello di sancire un impegno comune con le imprese per la contrattazione d'anticipo sui grandi cantieri pubblici e privati, trovando di volta in volta specifiche intese in materia di sicurezza e regolarità del lavoro».