Home | News | Rassegna Stampa | Agenda | Multimedia | Link | Mappa | Contatti

RESTAURATORI
ASSEMBLEA A NAPOLI IL 13 LUGLIO
09.07.09 Contro le norme restrittive contenute nel decreto 53 che regola le modalità di accesso alla prova di idoneità per acquisire la qualifica di restauratore e collaboratori…

Il governo in carica ha risposto con il varo del decreto n.53, alla pressione del Sindacato e della Fillea in particolare, al fine di mettere ordine nel settore, con particolare riferimento alla questione della professionalità e dei titoli da far valere, e di porre fine al caos normativo che regna incontrastato nel comparto. Ma si tratta di un decreto contraddittorio, con forti restrizioni e farraginose procedure di accreditamento che, di fatto, impediscono a tanti giovani di partecipare alla prova.”
E’ quanto si legge in un comunicato di Gianni Sannino e Ilaria Ciardiello, rispettivamente segretario generale della Fillea Cgil della e coordinatrice della Fillea Restauro della Campania, che avvertono “se insieme a questo, si registrerà, come è molto probabile per paura dell’aumento dei costi del lavoro e delle conseguenze di irregolarità nei rapporti di lavoro, una sorta di ostracismo delle imprese, al rilascio della documentazione richiesta dal decreto e che solo le aziende possono fornire, l’esclusione di tante ragazze e ragazzi, è cosa fatta.”
In Campania sono circa 3000 i lavoratori del settore, sui 20.000 a livello nazionale, e di questi oltre il 50% sta a Napoli “ è grazie al lavoro di questi giovani le imprese si accreditano e si qualificano. Ed è grazie al lavoro di questi giovani che sono possibili eventi come il Maggio a Napoli e tante altre iniziative culturali nella regione. Rivolgiamo, quindi, un appello alle imprese perché favoriscano questo percorso e riteniamo che le Soprintendenze non possano e non debbano ritenersi estranee a queste vicende.”
Per la Fillea “su questo decreto è nostra intenzione promuovere azioni legali per impugnare il decreto e ricorrere al TAR. Non si propone una sanatoria indistinta, ma un riconoscimento della professionalità acquisita, la fine di un odioso “dumping contrattuale”, un giusto inquadramento, diritti e sicurezza.”
Infine Sannino e Ciardiello auspicano “una positiva collaborazione, tra il mondo del lavoro, sindacato, lavoratori dipendenti e autonomi, tanti artigiani, imprese sane e le forze politiche e le istituzioni, per dare dignità al settore e usufruire di tutte le sue potenzialità di sviluppo e di lavoro.”

Manifesto