99 CANTIERI
LA MANIFESTAZIONE A CATANIA CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO
22.06.09 Conclusa la mobilitazione Fillea e Cgil nelle regioni del Sud. A
Catania la manifestazione contro gli infortuni sul lavoro….
Dall’inizio dell’anno i morti sul lavoro in edilizia sono stati 78 su tutto
il territorio nazionale, di cui 11 in Sicilia e 3 in provincia di Catania. I
dati sono della Fillea Cgil nazionale e sono stati divulgati il 20 giugno,
nel corso di un’assemblea molto particolare organizzata dal sindacato degli
edili proprio dentro il cortile dell’Ispettorato del lavoro. E’ stato anche
un modo per ricordare tutte le cosiddette “morti bianche” e in particolare
quella di Michal Doktor Zdzislaw, il lavoratore edile polacco che abitava a
Catania da circa tre anni, e che aveva trovato lavoro come manovale in una
impresa di costruzioni che operava in un cantiere di Librino. Michal era un
addetto alle “molazze” (le macchine che impastano la calce) e si è trovato
sotto un ballatoio proprio nel momento sbagliato. Quando cioè, il giugno
scorso, una pedana di blocchi di cemento di venti chili è volata giù
schiacciandolo senza speranza di salvezza. Eppure le “molazze” dovrebbero
essere sistemate, per regolamento, lontano dai luoghi critici. Racconta il
segretario della Fillea Claudio Longo: “Abbiamo saputo della morte di Michal
con molto ritardo. Il 3 settembre 2008 la Fillea aveva presentato un esposto
denuncia all’Ispettorato del lavoro proprio per quel cantiere, che a nostro
avviso dal punto di vista della sicurezza era in pessime condizioni.
Mancavano i ponteggi, e nonostante la costruzione fosse già arrivata al
sesto piano i lavoratori erano costretti a lavorare in condizioni di estremo
pericolo – continua Longo- Vi erano diversi lavoratori in nero e le aziende
presenti in cantiere non erano regolari con i versamenti alla cassa edile.
Passarono settimane, addirittura mesi e della visita ispettiva in quel
cantiere non avevamo riscontro. Quando ci recammo all’Ispettorato del lavoro
capimmo che la nostra denuncia era sì stata protocollata ma vagava per gli
uffici. Poi la visita arrivò a gennaio. Ma l’incidente si è verificato lo
stesso. Per noi Michal è stato ucciso due volte: dalla negligenza e dall’
inosservanza delle norme antinfortunistiche e dall’indifferenza della
cosiddetta società civile”.
La Fillea e la Cgil di Catania preannunciano sin d’ora che si costituiranno
parte civile nell’eventuale processo. All’assemblea di stamattina erano
presenti, oltre il segretario Longo, anche il segretario regionale della
Fillea Salvo Giglio, il segretario della Cgil Sicilia Pippo Di Natale, il
segretario della Camera del Lavoro di Catania Francesco Battiato, molti
segretari confederali della Cgil, rappresentanti della Fiom, della FP, della
Filcem , della Slc (le categorie che hanno aderito alla manifestazione).
Presenti anche alcuni esponenti di Rifondazione comunista.
Il segretario Salvo Giglio ha sottolineato come il sindacato “attenda ancora
che il presidente della Regione Lombardo mantenga la sua promessa.
All’indomani dell’incidente di Mineo assicurò che il lunedì successivo
avrebbe convocato un tavolo speciale sugli incidenti sul lavoro. Di lunedì,
da un anno a questa parte, ne sono trascorsi tanti, ma dell’iniziativa non
c’è stata neppure l’ombra”. Ha aggiunto Pippo Di Natale: “Siamo sinceramente
stanchi di manifestazioni come queste. Stanchi di ricordare le morti di
lavoratori con le nostre bandiere listate a lutto”. Francesco Battiato ha
sottolineato che “i dati Inail 2008 parlano di un incremento del 20% degli
incidenti. Catania, purtroppo, fa la parte del leone. Le leggi da sole non
bastano. Chiediamo più vigilanza e soprattutto chiediamo alla Regione di
aumentare gli organici dell’Ispettorato del lavoro. La modalità, disumana,
si nascondere le morti sul lavoro tentandole di camuffare da incidenti
stradali è ancora in voga. Segno che c’è tanto da lavorare”. |