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Restauro. Dopo la mobilitazione i sindacati incontrano MiBAC “Apprezziamo l’impegno del Sottosegretario Mazzonis, ma ora attendiamo gli atti consecutivi alle nostre richieste e a riprendere un confronto di merito”.
Le Federazioni sindacali hanno riproposto le rivendicazioni che sono state alla base della manifestazione, l’insostenibile situazione che decine di migliaia di lavoratori del restauro e dell’archeologia vivono nei cantieri con la pratica dell’elusione dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, l’utilizzo strumentale dei contratti a progetto in una condizione di esagerata e diffusa precarietà e ricattabilità. Questa situazione è favorita anche dalla mancanza di trasparenza nel sistema dell’assegnazione dei lavori; secondo la Corte de Conti l' assegnazione dei lavori a trattativa privata avviene senza dare pubblicità alla gara di appalti. Il Sottosegretario ha comunicato l’avvio dei lavori della Commissione Interministeriale, prevista dal decreto legislativo 156/2006, per il riconoscimento della professionalità dei lavoratori impegnati da anni nel sistema lavorativo del settore, si è impegnato, inoltre, ad emanare una Direttiva esplicativa che modifichi i termini prescrittivi della presentazione delle domande. Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno ribadito la necessità di rendere più facile la certificazione per il riconoscimento dei lavori svolti, in particolare rendendola coerente con la legislazione in materia di appalti pubblici e dei rapporti di lavoro. “Chiediamo al Ministero – comunicano in una nota i sindacati delle costruzioni - un forte atto politico di coerenza contro la lotta al precariato che è un atto per elevare la stessa qualità del lavoro, in un settore particolarmente complesso ed ad elevata professionalità”. “Abbiamo apprezzato – continua la nota - l’impegno del Sottosegretario Mazzonis, ma ora attendiamo gli atti consecutivi, anche per riprendere un confronto di merito con le forze sindacali, le Associazioni imprenditoriali e professionali sulle regole degli appalti. Non è comprensibile, infatti, che in questo settore ci siano solo 50 gare all’anno e l’85% dei lavori vengono assegnati a trattativa privata, senza l’adeguata pubblicità, senza il corretto rispetto della legislazione sociale sull’applicazione dei contratti collettivi di lavoro, delle norme sulla sicurezza e della lotta al lavoro nero”. Con questa mobilitazione i sindacati hanno inteso e intendono, inoltre, riaffermare l’importanza del settore e la necessità di maggiori investimenti per il suo sviluppo. Il valore del Mercato del settore del restauro è costituito da una disponibilità derivante dal DPF pari a 372 milioni di euro e 330 milioni di euro derivanti dalla programmazione triennale degli Enti Locali, Unione Europea, Sponsorizzazione dei privati. “Occorre quindi – concludono i sindacati – che sviluppo, trasparenza degli appalti e qualità del lavoro rappresentino i criteri vincolanti di spesa nel settore. Nei prossimi giorni nei territori a maggiore presenza di lavori nel comparto archeologico e del restauro continueremo le iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e degli organi periferici del Ministero”.
Roma 20 novembre 2006
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©Grafica web michele Di lucchio