Costituito coordinamento di FilleaRestauro

“A tutela delle professionalità del settore ma anche della qualità degli interventi”

 

 

 

 “Un primo tavolo di confronto con tutti i Comuni, partendo dal capoluogo, può aprirsi sui piani del colore”. Per Michele Lunetta, segretario generale della federazione degli edili di Foggia, “sono poche le imprese specializzate che operano in provincia. Un settore al quale potrebbero riconvertirsi tante aziende, proprio mentre registriamo che il numero degli operai iscritti alla Cassa Edile nel 2004 è sceso di 1300 unità”

 

Si è costituito a Foggia il Coordinamento “FilleaRestauro”, l’ufficio espressamente dedicato alla tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nel comparto del restauro, conservazione e riuso di opere e beni ad alto valore artistico e culturale. A coordinare la FILLEARESTAURO di Capitanata sarà Maria Cirillo.

L’ufficio nasce quale risultante di una esperienza maturata in anni di attività sindacale sul campo esperienza che testimonia, nonostante la natura altamente professionale dell’attività svolta, come anche nei “cantieri” del restauro si manifestino i medesimi fenomeni che affliggono più in generale il comparto dell’edilizia: lavoro irregolare o nero; salute e sicurezza negate, contratti inapplicati o elusi, formazione professionale negata o non riconosciuta. “Fermo restando il ruolo specifico svolto dal sindacato – afferma Michele Lunetta, segretario generale della FILLEA CGIL di Foggia – la nostra azione intende costituire un valore aggiunto per le imprese che operano nel settore e la garanzia di interventi qualificati sul patrimonio artistico e culturale esistente e a favore della vivibilità delle nostre città”.

Oggi, i dati del settore edile in Italia parlano di un 60% del mercato orientato verso il restauro e il restando 40% legato a nuove costruzioni: “Serve allora una riconversione delle professionalità degli imprenditori e delle maestranze – commenta Lunetta -. Ma le aziende specializzate sul territorio sono pochissime, e spesso non ricorrono alle competenze professionali necessarie”. Il mercato c’è; le professionalità, sulla carta, anche, così come alcune imprese rispondono ai requisiti richiesti per interventi nel settore del restauro. “Un compito tra gli altri sarà quello di verificare la lo presenza sul cantiere di queste professionalità. Un compito che devono svolgere anche le istituzioni preposte. Per queste ragioni ci aspettiamo al più presto una convocazione, ad esempio, dal Comune di Foggia: dopo aver avviato un confronto con l’assessore alle Politiche del Lavoro per un protocollo sulla legalità, vogliamo incontrare anche i responsabili dell’Urbanistica e dei Lavori Pubblici”. Un “investimento” sul settore restauro che forse potrebbe frenare “la moria di iscritti alla Cassa Edile, che nel 2004 ha registrato 1.300 unità in meno, passando da 7.600 a 6.300. Che fine fanno questi lavoratori? Emigrano? Lavorano in nero? Come vivono senza reddito?”

Un’azione, quella della FILLEARESTAURO, come detto anche e tutela del patrimonio artistico e monumentale. “Il territorio di Capitanata – ricorda la coordinatrice Maria Cirillo – è stato spesso deturpato da interventi che nulla avevano a che fare con la tutela ma molto vicini alla speculazione, non solo edile ma anche culturale. Sembra che la nostra storia non ci appartenga”. Allo stesso modo sembra non appartenere alla nostra realtà “la collaborazione tra gli enti preposti alla tutela e i lavoratori del settore, così come manca il confronto tra gli stessi lavoratori e le imprese. Noi ci proponiamo allora di difendere i diritti delle maestranze ma anche le opere di alto valore monumentale e artistico”.

Un primo piano di possibile discussione e analisi che propone la coordinatrice della FILLEARESTAURO di Capitanata è quello che riguarda i “piani del colore”. Ricorda, Maria Cirillo, come “negli ultimi anni si è parlato molto di colore urbano e della necessità di predisporre uno strumento che garantisca il recupero e la tutela delle facciate esterne nei centri storici. Purtroppo non si è ancora giunti ad avere un’informata e consapevole attività operativa. Noi ci proponiamo per creare un punto di discussione e di intervento basato si un osservatorio che studi l’area d’intervento nella nostra città e che crei un percorso operativo supportato, ad esempio, da un progetto di servizio civile strutturato con le istituzioni per un’operazione di rilevamento con schedatura e rilievo delle trasformazioni per creare un data base al fine di fornire indicazioni operative reali”.

 

 

 

 

Foggia 28 gennaio 2005

 

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