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MORTI SUL LAVORO
COSTRUZIONE ABUSIVA..ABBANDONATO SULLA STRADA

24.05.10 Muore mentre lavora in un cantiere di una costruzione abusiva a Catania. Il titolare lo porta in strada per simulare incidente stradale. La denuncia di Fillea Fila Feneal.

“Questa volta non siamo davanti al “solito” incidente mortale sul lavoro dove il più delle volte, fatti i dovuti commenti e qualche sevizio sulla stampa spenti i riflettori, diventa solo un numero da inserire nelle statistiche e percentuali che servono solo capire quali sono le dimensioni e le casistiche degli incidenti sul lavoro.”
E’ quanto denunciano in un comunicato unitario i segretari generali di Fillea Filca Feneal di Catania, Lonfo, Pisanu, De Martino, sulla morte di un lavoratore edile avvenuta il 22 maggio in un cantiere edile privo di qualsiasi norma antinfortunistica “il lavoratore sarebbe stato sollevato di peso e trasportato sulla strada adiacente affinché potesse apparire come la vittima di un incidente causato da un qualsiasi pirata della strada. È il sintomo di una decadenza della nostra società civile dove neanche la vita umana non ha più valore” denunciano i sindacati degli edili che proseguono “non ha più valore la vita dei lavoratori, troppo spesso abbandonati al loro destino, vittime di un sistema che guarda più al profitto piuttosto che ad una reale attuazione delle normative vigenti per tutelare e salvaguardare la salute e l’incolumità degli operai nei luoghi di lavoro.Carenza di ispettori e di personale è la frase più gettonata dalle istituzioni preposte ai controlli – commentano i sindacati con rabbia - ma vogliamo comunque denunciare una mancanza di volontà politica per avviare un fase di rafforzamento e di riqualificazione degli organismi da cui dipendono i destini dei lavoratori delle costruzioni. Il recente attacco al D.L. 81/08 da parte del Ministro Sacconi ci induce a pensare che non vi sia la giusta attenzione nei confronti del fenomeno degli infortuni sul lavoro, che nel nostro paese anziché regredire aumenta tanto da farci indossare la maglia nera in Europa.”
“E’ l’ennesima vergogna – proseguono Longo, Pisanu, De Martino - che inchioda tutti alle proprie responsabilità e che ci deve indurre a reagire con atti concreti, facendo funzionare meglio la macchina dei controlli per evitare che in questo paese, si continui a morire di lavoro. Confidiamo sul ruolo della magistratura affinché si possa fare chiarezza sui fatti accaduti a S. Giorgio, individuando i protagonisti e i responsabili di questa squallida vicenda – conclude la nota sindacale - assicurando costoro alla giustizia, perché veramente ci sia quella certezza della pena tante volte invocata, ma purtroppo per ragioni e motivi a noi sconosciuti, poco applicata.”