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INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE FILLEA LOMBARDIA, FRANCO DE ALESSANDRI, SU MANIFESTAZIONE UNITARIA REGIONALE CONTRO LE MORTI BIANCHE IN EDILIZIA.
Come è nata l’esigenza nella vostra regione di organizzare una manifestazione così forte? De Alessandri: La Lombardia è a livello nazionale una regione ai primi posti in quanto ad infortuni sul lavoro nel settore delle costruzioni. Era da tanto che pensavamo ad un’iniziativa forte, in grado di attirare l’attenzione su questo triste fenomeno. L’imput è venuto da una forte impennata degli infortuni, specie quelli mortali. In dieci giorni abbiamo contato cinque morti e la situazione ci è sembrata insostenibile. Una situazione gravissima che ha confermato l’inefficacia del sistema vigente di prevenzione. E’ stata una risposta forte e provocatoria ad una situazione che ha raggiunto negli ultimi tempi dimensioni spropositate. I lavoratori come si sono posti nei confronti di questa vostra decisione di manifestare? De Alessandri : La spinta a trovare uno strumento efficace per denunciare il fenomeno degli infortuni sul lavoro è venuta soprattutto da loro. Nei cantieri ci chiedono continuamente di fare qualcosa, di aiutarli a trovare tutele e sistemi che gli garantiscano un lavoro più sicuro e sereno. Che cosa chiedete e pensate di ottenere con la manifestazione di oggi?
De Alessandri:
Quali sono secondo voi i mezzi più idonei per combattere il fenomeno delle morti bianche nel serrore delle costruzioni? De Alessandri: I mezzi sono molteplici ed è fondamentale il contributo di tutti, ma per arginare un fenomeno chè è diventato così importante, specie per l’aumento dei casi gravi e mortali, è necessario uno strumento forte e di impatto decisivo. L’unico è, a nostro avviso, quello della repressione. Non è più sufficiente applicare delle multe e sanzioni, che ormai sono diventate una voce da mettere nel bilancio preventivo dei lavori, proponiamo una linea dura. Lo strumento più efficace è quello dell’immediato sequestro del cantiere che non applica le norme di salute e sicurezza.
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