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DIRETTIVO FILLEA
IL SALUTO DELLA FILLEA AD ANDREA RIGHI

06.05.09 Uno scrosciante e commosso applauso ha accolto il 6 maggio Andrea Righi che, per l’ultima volta da dirigente della Fillea, ha preso la parola nel corso di un direttivo degli edili Cgil….

Camicia rossa e cravatta gialla a ricordare le sue passioni di sempre, quella pubblica per la Cgil ed i valori del socialismo e quella privata per il calcio e la Roma, Andrea ha salutato la sua Fillea dopo quasi trent’anni di vita insieme.
Nel salutarlo a nome di tutta la Fillea, Walter Schiavella ha ricordato come “l’enorme bagaglio di esperienza e passione, di lealtà e di competenza di Andrea siano stati fondamentali in tutti questi anni per la Fillea, per la crescita di intere generazioni di delegati e dirigenti, di giovani, migranti, donne. Con sapienza e senza mai fermarsi, Andrea ha contribuito a far crescere la Fillea e a consegnarci un’organizzazione salda nelle sue radici e forte nella sua rappresentanza. Ci mancherà enormemente. A me mancherà la grande saggezza e la profonda conoscenza dell’organizzazione. Mi sono state di fondamentale aiuto nel momento in cui ho assunto l’incarico di segretario generale. Mi mancheranno i lunghi viaggi al suo fianco, non solo per il piacere della sua compagnia ma anche perché sono state occasione per capire meglio, approfondire, fare tante domande.” Schiavella ha poi ricordato il nuovo incarico che Righi andrà a ricoprire in Filcams “un incarico di grande prestigio ed una ennesima sfida di fronte alla quale ancora una volta Andrea non si è tirato indietro. Per questo nuovo incarico ad Andrea vanno gli auguri sinceri e convinti di tutti noi.”
“Lasciare la Fillea non è facile, per chi come me è cresciuto in questa categoria iniziando la dove più duro è il lavoro, la difesa e la tutela dei nostri lavoratori, in un territorio particolare come quello di Tivoli-Monterotondo che per me è stata una straordinaria palestra di vita e di conoscenza” ha esordito Andrea con emozione nel suo discorso di commiato dalla Fillea “il ricordo di quegli anni di lotte sul territorio, a fianco di lavoratori che per le condizioni pesanti e pericolose del loro mestiere avevano, ed hanno ancor oggi, un forte bisogno della presenza del Sindacato dentro e fuori i posti di lavoro, fa della mia attività in questi anni un semplice e, spesso non completo, dovere. Ho fatto il mio dovere, per aver difeso i lavoratori più deboli, più esposti al pericolo, alla fatica, alla precarietà.”
Anni duri che Righi ricorda con commozione “hanno segnato la mia gioventù, quante notti, scioperi, blocchi stradali, quante assemblee alle sei di mattina, quante vertenze contro licenziamenti, quanti lutti di lavoratori morti nel posto di lavoro o tra chi se ne era appena andato in pensione.”
Dopo l’esperienza sul territorio Righi quella in Fillea Nazionale “era il ’96, uno dei peggiori anni di crisi del settore dell’edilizia e quindi di tutto il comparto delle costruzioni. Ero diventato famoso al Ministero del Lavoro per le procedure di mobilità e di chiusure aziendali, credo ancora di aver il record di Cassa Integrazione e prepensionamenti fatti in quel periodo! Eravamo alle prese con tangentopoli e le più grandi aziende nel settore dell’edilizia chiusero.”
E poi il ricordo del mercatino di Via de Mille “un giorno Carla Cantone mi chiese di accompagnarla al mercatino e camminando mi disse che mi dava la delega dell’organizzazione pur non essendo un segretario” e di lì a pochi mesi Andrea fu proposto per la segreteria nazionale. Successivamente, con l’arrivo di Franco Martini, furono “messe le basi per il rilancio della categoria e la nascita di un nuovo gruppo dirigente. Si iniziò a dire la nostra sul rapporto con le Camere del Lavoro e le CGIL Regionali, finalmente la Fillea sceglieva e decideva i propri gruppi dirigenti sul territorio, in piena autonomia e con le proprie risorse finanziarie.”
“La mia passione al servizio dell’organizzazione” è sempre stato il motto di Andrea e sicuramente lo sosterrà anche nel nuovo incarico in FIlcams. Sarà proprio per questa ennesima sfida che Andrea ha voluto raccogliere che la Fillea gli ha regalato una bicicletta…quante pedalate ancora per questo pischello dai capelli bianchi?
Ma prima di salire in bici, Andrea ha ringraziato ancora tutti “Carla Cantone, che ha creduto in me, Franco Martini, che continua a credere in me, Walter Schiavella, che avrebbe fatto di tutto per tenermi in Fillea ma le regole non glielo hanno permesso” e poi tutti i compagni di viaggio, a partire dall’apparato di Via Morgagni, tutto schierato in prima fila a tributargli il saluto più caloroso e commosso.
“Un grande scrittore diceva che l’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino” è scritto sulla targa che Walter Schiavella ha consegnato ad Andrea al termine del suo saluto “di te ci mancheranno molte cose, capacità, esperienza, schiettezza, lealtà, coraggio, dedizione…e soprattutto quel senso di benessere che la tua anima libera ci ha saputo dare.”