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CASSA INTEGRAZIONE
FILLEA CGIL NAZIONALE: INSUFFICIENTI OD ADDIRITTURA CONTROPRODUCENTI LE NUOVE DISPOSIZIONI DEL MINISTERO E DELL’INPS

“Insufficienti ed in alcuni casi controproducenti per il settore edile” è questo il giudizio che esprime la segreteria nazionale della Fillea Cgil sulle recenti modifiche normative ed amministrative disposte dal Ministero del Lavoro e dall’INPS in materia di Cassa Integrazione.
“Con i messaggi 6900 e 7526 di marzo 2009 – si legge nella nota - l’INPS ha richiamato le Commissioni Provinciali che approvano le richieste di cassa integrazione ordinaria a dare l’autorizzazione senza aspettare la fine del periodo richiesto per avere la certezza del rientro al lavoro dei sospesi, ma semplicemente vagliando la documentazione e le dichiarazioni dell’azienda circa la certezza del rientro. Inoltre per l’industria si dispone che sia possibile autorizzare la cassa integrazione straordinaria anche se dopo un periodo di Cig ordinaria i lavoratori non sono rientrati al lavoro.”
Per la Fillea Cgil “è falso ciò che alcuni sostengono, ovvero che questi disposizioni consentono l’accesso alla Cig ordinaria edile per un periodo continuativo superiore ai tre mesi. L’unica condizione che lo consentirebbe è una riduzione di orario settimanale (nell’azienda (art.1 lg.427/75), condizione che non è presente nella legge relativa agli altri settori (art.6 lg. 164/75.). Per questo richiediamo la modifica della legge.”
La Fillea Cgil ricorda inoltre che “il lavoratore edile licenziato non percepisce l’indennità di mobilità ma la disoccupazione speciale edile per 90 giorni, il cui tetto massimo è rimasto alla vergognosa cifra di 579 € lorde. Anche su questa vergogna chiediamo una modifica di legge.”
La possibilità di far seguire la cassa integrazione straordinaria alla ordinaria senza soluzione di continuità “può essere una opportunità” prosegue la nota sindacale “ma solo per i lavoratori non assunti per uno specifico cantiere e di aziende che superano i 15 dipendenti. Poca cosa in edilizia – puntualizzano gli edili Cgil – visto che questo settore è per lo più fatto di micro-aziende.”
Infine, per la Fillea Cgil “la bella pensata di Sacconi - che invece di alzare il tetto al massimale dell’integrazione salariale ha permesso l’utilizzo dei Vouchers in edilizia per i cassa integrati e per i pensionati - renderà impossibile agli ispettori verificare se il lavoratore è in nero, per il semplice motivo che i Vouchers – conclude la nota - vanno ovviamente dati alla fine del lavoro. Basta averne una piccola scorta!”