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FilleaRestauro

 

Modifica Codice Beni culturali: poca chiarezza

Controversa interpretazione sui termini di presentazione della certificazione

del lavoro svolto per la qualifica di restauratore

 

Abbiamo saputo che una società SOA veneta ha diffuso la notizia che il termine per certificare il lavoro di restauro svolto con "responsabilità diretta nella gestione tecnica dell'intervento" sia il 12 maggio 2006, cioè la data di entrata in vigore delle modifiche del decreto legislativo n.42/2004, pubblicate nella G.U. del 27 aprile.

La mancanza di chiarezza ci ha impedito in tempi utili di dare una risposta adeguata, giacchè anche i legali interpellati hanno dato in diversi tempi pareri discordanti, ritenendo poco esaustivo quanto specificato nella norma.

 

Il punto in questione riguarda l'articolo 182, comma 1-ter, B, del decreto legislativo del 27 aprile 2006, n. 156:

il requisito della responsabilità diretta nella gestione tecnica dell'intervento deve risultare esclusivamente da atti di data certa anteriore all'entrata in vigore del presente decreto, emanati, ricevuti o comunque custoditi dall'autorità preposta alla tutela del bene oggetto dei lavori o degli istituti di cui all'art. 9 del decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368; i competenti organi ministeriali rilasciano agli interessati le necessarie attestazioni entro trenta giorni dalla richiesta.

Se l’interpretazione diffusa è vera, tale norma  non tiene in considerazione lo stato di fatto e la complessa e confusa situazione in cui i lavoratori del settore operano.

Come abbiamo avuto modo di constatare in questi anni, infatti, molti lavoratori operano per le imprese svolgendo un ruolo in cui la responsabilità diretta nella gestione tecnica dell'intervento non viene mai certificata e riconosciuta a chi di fatto tale ruolo ha svolto.

Pertanto se i tempi previsti dal decreto suddetto sono sufficienti per  certificare l'attività di quanti oggi hanno avuto un rapporto diretto con le Soprintendenze, risulta invece escludente ed assolutamente non sufficiente per quanti si trovano costretti a dover documentare il loro curriculum rispondendo ai requisiti previsti nelle norme transitorie di cui all'art.182.

Fermo restando che il passo della legge è controverso e poco chiaro, invitiamo i lavoratori che abbiano già a disposizione le attestazioni relative alla loro attività a farle vidimare con la data di oggi alla posta e spedirle alla soprintendenza, a titolo cautelativo poichè non c'è nulla che chiarisca come questa documentazioni siffatta possa essere recepita dagli organi competenti.

In ogni caso riteniamo scandaloso che proprio nella Parte Quinta del Codice, relativa alle disposizioni transitorie, non sia stato chiaro se i lavoratori del settore abbiano o meno il tempo necessario per recepire quanto contenuto nella norma e quindi avere la possibilità di raccogliere tutta la documentazione utile per certificare la propria attività e quindi di rientrare nelle maglie delle disposizioni transitorie stesse.

Ricordiamo a tale proposito che nel comma 1-bis  viene specificato che le certificazioni sono necessarie come requisiti per l'accesso alla prova di idoneità prevista per coloro che non avendo i titoli indicati nel comma 1, a,b,c, vogliano, in fase transitoria farsi riconoscere il titolo di restauratore di Beni Culturali.

I criteri di certificazione per tali requisiti, che si ispirano alle norme precedentemente in vigore, ereditandone i difetti,  oltre ad essere difficilmente esigibili, adesso potrebbero risultare  inaccessibili.

Aggiungiamo che la situazione viene ulteriormente complicata dal fatto che siamo in un momento di passaggio di incarichi al governo e quindi risulta difficile avere degli interlocutori.

La FilleRestauro Cgil si impegna a chiedere chiarimenti al più presto al Ministero riguardo questa controversa situazione. Qualora i timori diffusi trovassero conferma FilleaRestauro procederà anche con l’appoggio dei lavoratori a denunciare e trovare soluzioni a questa continua esclusione e indifferenza verso  gli operatori del settore.

 

Coordinamento FilleaRestauro Cgil

 

 

 

Roma 12 maggio 2006

 

 


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