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ROTTE LE TRATTATIVE PER IL CONTRATTO LEGNO, INTERESSATI 400 MILA ADDETTI. SCIOPERO NAZIONALE DI 8 ORE IL 6 MAGGIO. Blocco della trattativa tra sindacati e imprenditori del settore legno per il rinnovo del contratto del settore, scaduto il 31 dicembre scorso, che occupa nel nostro Paese complessivamente 400 mila addetti e 90 mila imprese. I sindacati delle costruzioni unitariamente hanno proclamato uno sciopero nazionale di 8 ore per il giorno giovedì 6 maggio p.v., con modalità di attuazione che saranno decise a livello territoriale, regionale o interregionale. La decisione dello sciopero è seguita alla rottura nei giorni scorsi delle trattative con Federlegno e Unital-Confapi, che si sono dimostrate assolutamente intransigenti e non intenzionate ad aprire un confronto serio e stringente su tutti i punti della nostra piattaforma. Sono state presentate vere e proprie contro piattaforme, tendenti ad inserire nei CCNL e quindi nelle aziende, nuove ed ulteriori flessibilità non contrattate. In modo particolare inerenti gli orari di lavoro e i nuovi rapporti di lavoro, introdotti dalla nuova legislazione (decreto n. 66, Legge Biagi 276). Il settore sta vivendo una fase di congiuntura sfavorevole con il rischio di perdita di competitività a causa di fenomeni sempre più diffusi di delocalizzazione e della forte concorrenza dei paesi asiatici, mettendo a serio rischio parti della filiera produttiva con conseguenze negative sull’occupazione e l’impoverimento dei nostri Distretti. Legata a quella del legno c’è la crisi del mobile italiano per il quale si prevede per il 2004 una flessione dell’export del 4%. Il settore del Legno ha bisogno di un buon contratto e di un forte salto di innovazione tecnologica, che punti a prodotti innovativi insieme ad una politica degli investimenti che guardi anche a capitale umano, il lavoro. Le controparti hanno risposto negativamente su punti importanti quali:
Sistema delle relazioni industriali Superamento dell’osservatorio di settore “OLMA”, previsto dall’attuale CCNL, per noi elemento indispensabile per il monitoraggio continuo delle dinamiche di settore e dell’andamento produttivo dei distretti industriali. Sistema informativo Indisponibilità ad adeguare alle mutate condizioni del settore l’accesso alle informative aziendali nelle piccole e medie imprese associate e indisponibilità a concordare i calendari annui nelle singole aziende.
Contrattazione di 2° livello Indisponibilità a consentire l’utilizzo di altri livelli negoziali, salvaguardando la contrattazione aziendale.
Nuovi rapporti di lavoro (tempo parziale – contratto d’inserimento – tempo determinato) Le proposte delle controparti puntano esclusivamente ad ampliare la quantità dei rapporti di lavoro flessibili, contrapponendoli al lavoro a tempo indeterminato e peggiorando sensibilmente la normativa attuale sia nella quantità che nelle percentuali.
Decentramento e terziarizzazione Le controparti non intendono effettuare un confronto preventivo con le R.S.U. sui progetti di decentramento produttivo e di terziarizzazione, né intendono comunicare alle R.S.U. le lavorazioni e i nominativi delle aziende interessate in eventuali processi di decentramento o di terziarizzazione.
Orario di lavoro In materia di orario di lavoro, le controparti hanno proposto ulteriori deleghe non contrattate all’applicazione “Legge n. 66, peggiorando sensibilmente le attuali normative contrattuali su tutti i regimi di orario (flessibilità, orario settimanale e riposo settimanale, lavoro notturno). Carenza malattia Sulla nostra richiesta di superamento della carenza malattia, le controparti hanno dichiarato la propria indisponibilità ad accogliere le nostre richieste.
Inquadramento professionale FEDERLEGNO e UNITAL non sono disponibili a riconoscere gli aumenti economici legati alla effettiva professionalità e al riconoscimento di nuovi livelli professionali.
Riguardo al Welfare integrativo e salario, le controparti si sono riservate di formulare delle proposte , peraltro comunicandoci la indisponibilità a riconoscere eventuali costi aggiuntivi rispetto alla nostra richiesta salariale. Pertanto, le Segreterie Nazionali, unitamente alla Delegazione trattante hanno confermato lo sciopero di 8 ore, indicato dalle Commissioni Nazionali Unitarie nel Comunicato del 31 marzo c.a. Roma, 21 aprile 2004
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