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SCIOPERO NAZIONALE LAVORATORI LAPIDEI: ADESIONI AL 97%

A Massa Carrara, Tivoli e Foggia le  manifestazioni più importanti

Andrea Righi - Fillea Cgil:” E ora vogliamo subito il contratto”

 

 

Sciopero nazionale riuscito quello che si è svolto oggi è che ha interessato i lavoratori del settore lapidei. Le adesioni sono state intorno al 97%. Lo sciopero di otto ore è stato indetto dai sindacati degli edili dopo la rottura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del settore. E’ quanto afferma in una nota la Fillea Cgil.

Il comparto dei lapidei in Italia occupa 60.000 addetti e interessa 10.000 aziende. Gli scioperi sono stati proclamati da Fillea Cgil., Filca Cisl e Feneal Uil dopo la rottura delle trattative con Assomarmi.

 

Presidi e manifestazioni si sono svolte in tutta Italia. Le più importanti a Massa Carrara, Tivoli, Trento, Foggia, Brescia.

A Massa Carrara si sono concentrati davanti agli stabilimenti della Campolonghi Italia, la più grande industria estrattiva nazionale, i lavoratori lapidei della Toscana. I sindacati degli edili, qualora la situazione contrattuale non avrà nell’immediato esiti positivi, hanno previsto una grande manifestazione nazionale, davanti all' Internazionale Marmo Macchine, il giorno di inaugurazione della Fiera che si terrà a Carrara. Sono 6.000 le imprese di trasformazione e di estrazione che operano tra Massa Carrara e Lucca.

Altra manifestazione a cui hanno partecipato più di 200 persone si è svolta a Tivoli. Una realtà questa che conta oltre 150 imprese (cave e laboratori). Questo grande giacimento industriale alle porte di Roma produce nel territorio una importante attività economica in grado di dare lavoro tra diretto e indotto a 3.000 persone.

Presidi anche in Capitanata. Interessati soprattutto i lavoratori del bacino marmifero di Apricena, Lesina e Poggio Imperiale. Ad Apricena si è tenuto in mattinata un presidio sotto al Municipio.

 

“ La controparte  - ha sottolineato il Segretario nazionale della Fillea Cgil, Andrea Righi - ha dato una risposta totalmente negativa sulla riforma dell’inquadramento professionale, che ha impedito di proseguire il negoziato anche in merito ai punti importanti della piattaforma quali: salario, welfare (previdenza complementare e sanità integrativa), revisione di alcune indennità, definizione dell’articolato inerente i contratti a termine.

La Piattaforma – ha aggiunto Righi - è stata costruita nella consapevolezza che alla crisi di settore, si deve rispondere con iniziative di alto profilo, che valorizzino la risorsa umana, gli investimenti in innovazione e ricerca, l'affermarsi di attività imprenditoriali consortili e di qualità.

L’alta adesione allo sciopero – continua Righi – dimostra che i lavoratori sentono il bisogno di una inversione di rotta. Quello che chiediamo è la certezza del lavoro e dei diritti dei lavoratori. Per questo chiediamo alla controparte di tornare al tavolo delle trattative superando le intransigenze finora mostrate. E di chiudere in fretta il contratto per dare certezze a chi lavora”.

 

 

 

 

 

 

Roma 7 maggio 2004

 

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