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Comunicato stampa
Sicurezza: Il 28 giugno sciopero generale regionaledi tutti i lavoratori delle costruzioni
Uno sciopero generale di 8 ore per la sicurezza che coinvolgerà tutti i lavoratori del settore delle costruzioni del Lazio. E’ quanto hanno deciso per il giorno 28 giugno prossimo le Segreterie generali regionali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, unitamente a Cgil, Cisl e Uil, a seguito del vertiginoso aumento degli infortuni mortali nei cantieri edili di Roma e del Lazio. “ Le imprese devono assumersi le loro responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro e le istituzioni tutte devono vigilare e prevenire gli infortuni che nella nostra regione continuano a crescere. – Affermano Fillea, Filca e Feneal - Siamo stanchi di promesse mai mantenute e di norme e regole sistematicamente disattese nei nostri cantieri”. Lo sciopero sarà anticipato da una serie di assemblee nei posti di lavoro; modalità e luoghi saranno decisi dalle Segreterie nei prossimi giorni.
Roma 15 giugno 2005
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COMUNICATO STAMPA
SCIOPERO GENERALE REGIONALE DEL SETTORE COSTRUZIONI
CONTRO
LE MORTI BIANCHE E IL LAVORO NERO Uno sciopero generale regionale per protestare contro il vertiginoso aumento degli infortuni sul lavoro nei cantieri edili del Lazio che nel 2005 hanno superato il livello di guardia. Nei primi sei mesi dell’anno la Capitale risulta la città d’Italia con il più alto numero di infortuni mortali in edilizia seguita da Milano e Napoli. A livello regionale il Lazio è la terza regione con 9 vittime, preceduta dalla Lombardia con 15 e la Toscana con 11. Negli ultimi 30 mesi sono 8 gli operai stranieri deceduti nei cantieri del Lazio, 6 rumeni e 2 polacchi. Ben 17 infortuni mortali sono avvenuti in estate, tenendo conto che per il 2005 siamo ancora a giugno. A fronte di questa “ emergenza sicurezza” i lavoratori del settore con i sindacati delle costruzioni chiedono:
Lo sciopero, oltre alla mobilitazione in tutti i cantieri proseguirà con un presidio ed una fiaccolata al Colosseo, dalle ore 17.00 alle ore 21.00. Il fenomeno delle morti bianche in edilizia verrà illustrato da due attori, Chiara Conti e Michelangelo Imperiale.
Roma 27 giugno 2005
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SANDRO GRUGNETTI – SEGRETARIO GENERALE FILLEA CGIL Gli infortuni sul lavoro nei cantieri edili del Lazio nel 2005 hanno superato il livello di guardia. Nei primi sei mesi dell’anno la Capitale Con 7 vittime risulta la città d’Italia con il più alto numero di infortuni mortali prima Milano e Napoli. E’ un tributo di vite umane che il sindacato e la società civile non possono accettare. Alla mobilitazione dei lavoratori edili deve rispondere una mobilitazione generale che coinvolge oltre ai sindacati anche le istituzioni e la società civile di questa città. Basta con questa mattanza che colpisce soprattutto i lavoratori del nostro settore. A chi ci risponde che spesso si tratta di fatalità, rispondiamo che è la perseveranza con la quale tante imprese edili trattano il tema della sicurezza a trasformare la casualità in tragedia. Ma non è sufficiente dire solo basta. Servono i fatti. Per questo proponiamo presidi permanenti nei cantieri delle grandi opere, dove le garanzie dovrebbero essere superiori e dove invece è proprio lì che si annida il pericolo degli infortuni. Per tutelare la vita dei nostri lavoratori siamo disposti a tutto: il prossimo infortunio mortale siamo pronti anche a promuovere azioni di protesta eclatanti Inoltre bisogna avere il coraggio di rescindere il contratto di appalto a quelle imprese che si mostrano recidive nel non rispetto delle misure di sicurezza E poi sulla politica di prevenzione degli infortuni sul lavoro serve cambiare strategia. La mia proposta è di aumentare i poteri di sorveglianza e di prevenzione degli RLS (Rappresentanti Lavoratori Sicurezza) trovando una nuova forma di collaborazione e di sinergia con i RSPP (Rappresentanti Servizio Prevenzione e Protezione). E’ di questi giorni la notizia dell’impegno della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma per il potenziamento degli strumenti e degli organi di vigilanza, proprio a seguito delle recentissime e ulteriori vittime delle condizioni di lavoro sulla terza corsia del G.R.A.. Siamo fiduciosi, ma attendiamo i fatti. Solo con l’impegno di tutti e soprattutto delle istituzioni possiamo contrastare la piaga degli infortuni sul lavoro e del lavoro nero.
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©Grafica web michele Di lucchio