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Contratti. Franco Martini, Fillea Cgil: “ La riforma della contrattazione non è un’emergenza nazionale. Il vero problema è il fallimento delle politiche del governo, che rischia di bloccare la crescita del settore ”.
“ Ridefinire i nuovi assetti contrattuali è un tema dell’agenda sindacale ma non certo dell’emergenza nazionale. – E’ quanto afferma il Segretario Generale della Fillea Cgil, Franco Martini - Il settore delle costruzioni si avvia verso la stagione del secondo biennio e del secondo livello di contrattazione ( aziendale e provinciale, a seconda dei comparti ), forte del lusinghiero bilancio ottenuto nei recenti contratti nazionali rinnovati, sulla base di un modello che ha offerto ai lavoratori della categoria importanti garanzie per la tutela del potere d’acquisto ed il miglioramento dell’impianto normativo. Per questo settore, quindi, il dibattito sulla riforma della contrattazione non potrà prescindere dal bilancio positivo realizzato in questi mesi”. “ Ma il vero problema, prosegue il Segretario Generale della Fillea, è l’andamento del settore che vive dentro il fallimento delle politiche governative, con il rischio di veder pericolosamente invertita la fase di crescita sostenuta dalla fine degli anni ’90, che ha contribuito significativamente in questi anni a contenere il disastro economico del Paese”. “ Gli stessi costruttori dell’Ance – conclude Martini – ne sono tanto consapevoli da averlo denunciato esplicitamente alla loro Assemblea Annuale, alla presenza del Presidente del Consiglio Berlusconi e del Ministro Lunardi. Non è un caso che la relazione del Presidente De Albertis ha parlato delle lunghe promesse mancate, delle tante grandi opere disattese e non ha minimamente citato la riforma della contrattazione: evidentemente anche per i costruttori oggi questo è l’ultimo dei veri problemi”.
Roma 8 giugno 2005 |
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©Grafica web michele Di lucchio
