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Sciopero Edilizia 14 marzo: Martini, Fillea Cgil “Vogliamo rispondere a chi si oppone non solo al rispetto dei diritti salariali ma allo stesso processo di qualificazione del settore”
Si bloccheranno domani i cantieri di tutta Italia e migliaia di lavoratori edili incroceranno le braccia per protestare contro il mancato rinnovo del 2° biennio economico 2006-07 del Contratto Nazionale dell’edilizia. Uno sciopero generale per il contratto ma non solo; regolarità, legalità e sicurezza le richieste del sindacato per le quali domani i lavoratori edili scenderanno in piazza. “Il settore cresce da anni ma il contratto è bloccato da mesi! – E’ quanto sostiene in una nota il Segretario Generale della Fillea Cgil, Franco Martini. - E’ davvero inspiegabile come i costruttori possano vantarsi del buon andamento delle costruzioni e del contributo dato dalle imprese ad una economia in caduta libera ed al tempo stesso negare a chi di quella crescita è il principale artefice, cioè, il capitale umano, i lavoratori, il normale riconoscimento di un adeguamento salariale, peraltro già avvenuto in tutti i settori che hanno rinnovato il secondo biennio economico del Contratto Nazionale.” “Questa è l’ennesima conferma – continua Martini - che la maggioranza delle imprese di costruzioni non è affatto interessata a seguire le vie della qualificazione e della valorizzazione professionale delle risorse umane, mostrando al tempo stesso una pericolosa indifferenza al rischio che lavoro nero e precariato si diffondano ancor più. Infatti, non solo si negano gli adeguamenti salariali, sia del contratto nazionale che di quello provinciale, ma si pretendono modifiche normative che avrebbero proprio l’effetto di rendere ancora più fragili le difese contro il dilagare del lavoro irregolare e del subappalto incontrollato. Tutto ciò mettendo ancor più a rischio la sicurezza dei lavoratori, in un settore che ancora nel 2005 ha visto un alto numero di infortuni mortali e non. Lo sciopero generale è dunque la risposta a chi si oppone non solo al rispetto dei diritti salariali ma allo stesso processo di qualificazione del settore, vanificando gli sforzi compiuti in questi anni, che hanno portato, tra gli altri, all’importante istituzione del Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva) il cui decollo proprio la parte più retriva dei costruttori vorrebbe continuare a sabotare. “E’ troppo comodo – conclude il Segretario Generale della Fillea - chiedere al Governo e alla Politica adeguata attenzione alle esigenze del settore, come sistematicamente fa l’Associazione Nazionale dei Costruttori e poi negare tale attenzione verso le legittime istanze dei lavoratori. E’ bene che questa verità venga sempre più a galla perché non c’è crescita economica e sociale là dove ai numeri non corrisponda la crescita di una moderna cultura del lavoro, fondata sui diritti e la dignità delle persone.”
Roma 13 marzo 2003
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©Grafica web michele Di lucchio