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Genova, 20 marzo 2007        

 

Attivo Nazionale dei delegati e funzionari Fillea Cgil

 

Questa mattina 300 delegati Cgil del settore costruzioni e legno provenienti da tutta Italia hanno partecipato all'attivo nazionale contro il terrorismo svoltosi a Genova presso la sede della Scuola Edile di Borzoli.  

 

"Questa iniziativa rappresenta un primo contributo della Fillea all'iniziativa promossa dalla Cgil e dal sindacato contro i nuovi tentativi di riportare la pratica del terrorismo e della violenza nel nostro Paese" ha detto Franco Martini Segretario Generale Fillea Cgil e ha proseguito "Con questa iniziativa vogliamo riportare all’attenzione del mondo del lavoro e del Paese in generale i pericoli che il terrorismo rappresenta per la democrazia e lo sviluppo  In gran parte dell’opinione pubblica e della stessa nostra realtà il terrorismo era stato associato ad una triste e datata pagina di storia della nostra Repubblica. Troppi, anche fra noi, avevano dato per debellato il fenomeno".

 

Nel suo intervento Martini ha sottolineato come la risposta al terrorismo non possa vedere impegnato solo il sindacato, ma tutta la politica, tutte le istituzioni e come questa risposta debba andare oltre la mobilitazione che si sviluppa a seguito dei tragici eventi che hanno segnato questa drammatica pagina di storia del Paese. In questo caso, la preventiva azione della magistratura e delle forze inquirenti hanno scongiurato epiloghi tragici, gli arresti hanno sicuramente evitato che ci scappasse il morto. Ma non per questo può essere proclamato lo “scampato pericolo” ed è per questo che non possono e non debbono essere tollerati atteggiamenti di sottovalutazione, né di ambiguità in una battaglia che deve essere di tutta la società civile e politica del Paese.

 

Martini ha affermato  che per la Cgil, difendere le regole della democrazia significa rispettare innanzitutto la legalità "Lo dice una categoria che della legalità sul lavoro ha fatto necessariamente una delle sue principali battaglie, perché da essa discende la possibilità di garantire diritti fondamentali nel nostro mondo del lavoro. Ma quel confine è segnato anche e soprattutto dalla cultura della non violenza, dal rifiuto della violenza in quanto negazione dei diritti delle persone, come rifiuto della democrazia quale terreno di convivenza civile".

 

Occorre dunque un maggior investimento culturale nel sindacato, per accompagnare i nostri quadri, soprattutto quelli nuovi, quelli giovani, quelli stranieri, con il necessario investimento formativo, in grado di trasmettere la memoria del sindacato confederale ed i principi, che rendono poi le piattaforme rivendicative, i progetti sindacali terreni solidi sui quali esercitare l’azione di tutela. Qui sta forse il principale antidoto alla violenza, la trasmissione dei valori democratici e progressisti che hanno fatto forte il sindacato.

 

Per Anna Giacobbe Segretaria Generale CGIL Liguria “Occorre avere una forte capacità di vigilanza democratica, ma anche sapere discutere con i più giovani che non hanno vissuto gli “anni di piombo”, di cosa è stato e cosa è il terrorismo, del perché è nemico dei lavoratori e delle lotte per migliorare le loro condizioni. Il valore della legalità, delle regole come terreno sul quale si difendono meglio e si fanno progredire i diritti e le libertà, soprattutto per i più deboli, è il cardine del nostro impegno”

 

 

Genova 20 marzo 2007

 

 

 

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