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         Morti 
        bianche in edilizia 
        
        
        Franco  Martini (Fillea Cgil): “Ogni giorno uno stillicidio” 
        
        Nei 
        primi sei mesi del 2002 ci sono stati 41.000 infortuni  
          
        
        Sul fronte degli 
        infortuni sul lavoro le costruzioni vantano un primato purtroppo 
        negativo. 
        
        Solo nel primo semestre 
        del 2002 sono stati 41.000 gli infortuni in questo settore. Di questi 
        incidenti il 59% sono avvenuti al Nord, il 40% circa al Centro e al Sud. 
        Un vero e proprio stillicidio. 
        
        L’allarme viene dal 
        Segretario Generale della Fillea Cgil, Franco Martini, che oggi ha 
        partecipato a Milano ad un Convegno sul tema “ Esperienze di 
        sorveglianza sanitaria in Edilizia “. 
        
        “ Ormai è un vero e 
        proprio bollettino di guerra – sostiene Martini e i morti nei cantieri 
        rischiano di non fare più notizia. Ma la situazione è  gravissima e 
        impone una iniziativa urgente delle istituzioni e delle forze sociali. 
        La Lombardia è in cima a questa triste classifica con ben 28 morti sul 
        lavoro l’anno, ed i morti sono solo la punta di un iceberg . 
        
        Si impone una immediata 
        intensificazione dei controlli attraverso il potenziamento ed il 
        coordinamento degli organi ispettivi e delle forze dell’ordine. Vanno 
        tolti gli appalti alle imprese che non rispettano leggi e contratti di 
        lavoro. Occorre fare un forte investimento sulla prevenzione, 
        potenziando le strutture del sistema sanitario preposte a questo 
        compito. Va imposto l’obbligo della formazione per la sicurezza e 
        l’agibilità dei rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza. 
        
        Ma per il Governo – 
        continua Martini - il problema non esiste, non avendolo neanche citato 
        alla recente Conferenza Nazionale di Bari per l’anno europeo del 
        disabile. Anzi,- continua il leader della Fillea Cgil - per il Governo 
        la normativa sulla sicurezza può addirittura essere allentata, come si 
        propone di fare con la delega alla sicurezza, in particolare esonerando 
        sostanzialmente le piccole imprese e depenalizzando le sanzioni. 
        
        Dopo lo smantellamento 
        delle norme sulla trasparenza e la qualità degli appalti pubblici, dopo 
        il fallimento della legge sul sommerso, dopo la precarizzazione del 
        mercato del lavoro, dopo una legga Bossi-Fini che farà aumentare il 
        numero dei clandestini e di fronte alle preannunciate modifiche alla 
        legislazione sulla sicurezza i cantieri rischiano di essere sempre più 
        terra di nessuno, dove il lavoro sarà sempre più e solamente merce. 
        
        Questa è l’altra faccia 
        del declino, quella che fa affondare il Paese, è l’assenza di futuro, è 
        la sconfitta di una moderna cultura del lavoro e dello sviluppo. 
        
        Contro questa 
        prospettiva, - conclude Martini - i lavoratori delle costruzioni si 
        batteranno e parteciperanno con forza allo sciopero del 21 febbraio 
        2003. 
        
          
        
        Milano 19.2.2003 
        
          
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