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EDILIZIA: ADESIONI SCIOPERO CGIL INTORNO AL 70%

Fillea Cgil: in alcuni grandi cantieri partecipazione fino al 100%

Franco Martini: “Nel settore delle costruzioni si è persa l’occasione per un grande salto di qualità

 

E’ stata alta l’adesione dei lavoratori delle costruzioni allo sciopero proclamato dalla Cgil.

La Fillea Cgil stima una partecipazione intorno all’70% .

Nel Nord, 90% di adesioni a Torino nel Passante ferroviario, 75% all’Italcementi di Padova, mentre a Bologna punte dell’80% nel settore legno e Coop costruzioni. A  Venezia adesioni al 40% al cantiere della Fenice. A Genova la media delle adesioni è stata del 70%.

Al Centro molto alta la partecipazione a Roma. Fermi l’80% dei lavoratori del Passante Nord Ovest e delle cave di travertino di Guidonia. Fermi il 70% dei lavoratori dell’Italcementi di Colleferro

Al Sud a Bari metà dei lavoratori del cantiere della metropolitana ha incrociato le braccia. A Cosenza fermo il cantiere dell’Università di Rende con il 100% delle adesioni. A Napoli adesioni del 100% all’Acquedotto di Napoli e all’Interporto di Nola. Il 60% dei lavoratori del metro collinare e della linea Vesuvio ha aderito allo sciopero Cgil.

“Il declino del settore industriale – ha sottolineato il Segretario Generale della Fillea Cgil, Franco Martini, che ha concluso la manifestazione della Cgil a Vicenza in Piazza Castello - non è solo la somma dei posti di lavoro in pericolo o già persi. Il declino è l’assenza di futuro, la mancanza di una prospettiva di sviluppo dovuta alla caduta di competitività delle imprese, alla morte lenta ed inesorabile delle grandi imprese industriali, alla scelta fatta da anni da una fetta consistente delle nostre imprese di rinunciare alla qualità, unico vero terreno sul quale ricostruire la forza competitiva del nostro sistema.

Il declino è anche l’assenza di una cura giusta ed efficace. Alla domanda di qualità si risponde con nuova precarietà. La precarietà – aggiunge Martini - è nella frantumazione ulteriore del lavoro, nell’uso ridotto e spesso strumentale della formazione, nell’abbandono della ricerca, nell’attacco ai diritti delle persone, nella divisione del mondo del lavoro.

Il caso delle costruzioni – continua Martini - è emblematico. Lo sviluppo indispensabile delle infrastrutture potrebbe essere l’occasione per un grande salto di qualità delle imprese italiane ed invece si è voluto perseguire la via della deregolamentazione, che rende più difficile la trasparenza degli appalti e la qualità dei cantieri. La crescita degli infortuni, a partire da quelli mortali, ne è una testimonianza così come la ripresa in grande stile della illegalità e della penetrazione malavitosa nel sistema degli appalti pubblici. Il sindacato – conclude il leader della Fillea Cgil - non si rassegnerà a questo declino e ne combatterà cause e responsabili, difendendo e valorizzando le sue proposte di sviluppo, difendendo ed estendendo la contrattazione e i diritti.”

 

Roma 21 febbraio 2003

Fillea Cgil Nazionale Via G.B. Morgagni, 27 Roma