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Costruzioni. Fillea Cgil “Ennesimo colpo di mano del Governo

sulle regole degli Appalti Pubblici”

 

“Il Governo tenta l’ennesimo colpo di mano sulle Regole degli Appalti Pubblici. Approfittando della delega sul recepimento della Direttiva Europea sui Lavori pubblici, sta procedendo senza

nessuna consultazione con il sindacato e le associazioni imprenditoriali, fatta eccezione della solita combriccola dei furbetti, dopo aver già  prodotto molti guasti con le deregolamentazioni introdotte con gli appalti a General Contractor”.

E’ quanto afferma in una nota Mauro Macchiesi, Segretario Nazionale della Fillea Cgil, il

sindacato delle costruzioni.“Il provvedimento - continua la nota – così come è stato inviato al Parlamento, senza interpellare le Regioni e il Consiglio di Stato, per un parere obbligatorio ma non vincolante, contiene alcune norme che indeboliscono ancora di più il sistema di

impresa, esternando processi produttivi in modo estremo, a danno della strutturalità. Lo stesso Parlamento non sarà comunque in grado di esprimersi prima dello scioglimento.

La norma più pericolosa si chiama AVVALIMENTO, secondo la quale un’impresa che non ha i requisiti per partecipare alle gare può affittarle ad un’altra, creando in questo modo un mercato di scatole vuote e non incentivando la crescita delle imprese.

E’ previsto inoltre che si possa procedere ad appalti su progetti preliminari e non esecutivi, creando le condizioni per un mostruoso contenzioso fra la stessa impresa e la Stazione Appaltante”.

“Si conferma quanto già contenuto nella Finanziaria 2006 – continua la Fillea - con la tassa sugli Appalti Pubblici. Un’impresa che partecipa ad una gara di lavori pubblici deve pagare una percentuale per finanziare l’Autorità di Vigilanza, con questo provvedimento si

appesantisce ulteriormente l’appalto di un onere finanziario improprio; non è possibile inoltre che un organo di controllo sia finanziato dal controllore.

E’ altresì evidente che nel provvedimento c’è un eccesso di delega che viola i rapporti costituzionali tra Stato e Regioni.

Per approvare in fretta un provvedimento così complesso si creeranno dei pasticci normativi, ad esempio non è chiaro nel testo normativo proposto se anche le società che partecipano alle gare di servizi devono avere attestati SOA”.

“La Fillea Cgi l- conclude Macchiesi – ritiene che sarebbe utile riscrivere un Testo Unico sugli Appalti Pubblici che recuperi in un unico strumento normativo la Merloni, la Legge Obiettivo e l’armonizzi con le Direttive Europee.Il mercato dei Lavori Pubblici ha la necessità di avere regole certe e trasparenti per consentire al sistema delle imprese italiane di crescere e migliorare le condizioni di lavoro degli edili”.

I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil chiedono un’audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato e della Camera dei Deputati per esporre le proprie ragioni in merito a questo provvedimento.

 

 

 

Roma 28 gennaio 2006

 

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