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Contratto Cemento. Battuta d’arresto al tavolo delle trattative.

Proclamato uno sciopero nazionale unitario per il 27 febbraio 2004.

La Fillea Cgil:” Non siamo pessimisti, forse siamo ad una svolta positiva”.

 

I Sindacati delle Costruzioni Fillea, Filca e Feneal hanno bloccato  le trattative per il rinnovo del CCNL del settore Cemento. Le Segreterie Nazionali unitamente alle Commissioni Nazionali Trattanti, hanno valutato lo stato della vertenza per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore cemento, calce e gesso, concludendo che dopo sette mesi  dall’apertura del negoziato, le proposte fatte da Federmaco in merito a Salario, Previdenza Complementare, Riforma dell’Inquadramento (nuova scala parametrale), sono da considerarsi insufficienti ed inadeguate.

I Sindacati e le Commissioni Nazionali Trattanti hanno inoltre valutato altri aspetti di non minore impatto quali il  premio di anzianita’ per gli operai, la revisione scatti di anzianita’, i possibili assorbimenti di superminimi individuali erogati a tale titolo da discutere in azienda, la decorrenza contrattuale, il congelamento vecchi premi di produzione, che giudicano, viste le posizioni della controparte, non risolutive.

A fronte delle posizioni di Federmaco, in particolare sul salario ed inquadramento, riconfermano la proposta elaborata il giorno 16 febbraio 2004,  al tavolo della trattativa unitamente alle Commissioni Nazionali Trattanti.

A sostegno della vertenza e per un rapido e necessario rinnovo del contratto, si è concordato  la

 

PROCLAMAZIONE DI 8 ORE DI SCIOPERO A LIVELLO NAZIONALE DA EFFETTUARSI VENERDI’ 27 FEBBRAIO 2004 CON FERMATA DEGLI IMPIANTI E

BLOCCO DELLE ORE DI STRAORDINARIO

 “ Non siamo pessimisti su questo contratto – commenta il Segretario Nazionale della Fillea Cgil, Andrea Righi –.Riteniamo invece di essere ad una svolta, lo sciopero può darci l’ultima spinta per arrivare ad un buon accordo. Il confronto fino ad oggi ha dimostrato che è possibile arrivare a risultati di quantità e qualità sui temi del salario e dell’inquadramento, per un giudizio finale che accolga le esigenze dei lavoratori”.

Roma, 19 Febbraio 2004

 

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