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Edili:  14 marzo, sciopero generale nazionale

Attese più di 5.000 persone a Roma in Piazza SS.Apostoli,

manifestazioni anche a Bergamo e Venezia. 

 

Dopo le assemblee,  i presidi e le manifestazioni che in tutta Italia hanno coinvolto nei giorni scorsi la categoria degli edili, domani, 14 marzo,  più di 5.000 persone si riuniranno in Piazza SS.Apostoli a Roma e contemporaneamente a Bergamo, Venezia e altre città, per protestare contro dell’atteggiamento assunto dall’Ance durante la trattativa per il rinnovo del 2° biennio economico 2006-07 del C.C.N.L. dell’edilizia e del contratto integrativo, scaduto a fine dicembre.

Una giornata di sciopero generale nazionale di 8 ore nello stesso giorno in cui l’Ance festeggia il sessantennale della sua fondazione, forte di una grande crescita del settore, definito dall’Associazione nazionale costruttori edili, “uno degli assi portanti dell’economia italiana, capace di moltiplicare in maniera formidabile investimenti ed occupazione”.

Le Segreterie Nazionali delle Federazioni dei lavoratori delle costruzioni, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, definiscono lo sciopero  un’azione di lotta inevitabile a difesa del contratto,  delle norme che consentono di contrastare il lavoro nero e della sicurezza

L’ iniziativa in  Piazza SS.Apostoli, che inizierà alle ore 9.30,  sarà aperta da una rappresentazione teatrale, l’ExtraMetello della compagnia teatrAria_  e da musica etnica.

 

 Roma 13 marzo 2006

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Comunicato stampa

 

 

Sciopero Edilizia 14 marzo: Martini, Fillea Cgil

“Vogliamo rispondere a chi si oppone non solo al rispetto dei diritti salariali ma allo stesso processo di qualificazione del settore”

 

Si bloccheranno domani i cantieri di tutta Italia e migliaia di lavoratori edili incroceranno le braccia per protestare contro il mancato rinnovo del 2° biennio economico 2006-07 del Contratto Nazionale dell’edilizia. Uno sciopero generale per il contratto ma non solo; regolarità, legalità e sicurezza le richieste del sindacato per le quali domani i lavoratori edili scenderanno in piazza.

“Il settore cresce da anni ma il contratto è bloccato da mesi! – E’ quanto sostiene in una nota il Segretario Generale della Fillea Cgil, Franco Martini. -  E’ davvero inspiegabile come i costruttori possano vantarsi del buon andamento delle costruzioni e del contributo dato dalle imprese ad una economia in caduta libera ed al tempo stesso negare a chi di quella crescita è il principale artefice, cioè, il capitale umano, i lavoratori, il normale riconoscimento di un adeguamento salariale, peraltro già avvenuto in tutti i settori che hanno rinnovato il secondo biennio economico del Contratto Nazionale.”

“Questa è l’ennesima conferma – continua Martini - che la maggioranza delle imprese di costruzioni non è affatto interessata a seguire le vie della qualificazione e della valorizzazione professionale delle risorse umane, mostrando al tempo stesso una pericolosa indifferenza al rischio che lavoro nero e precariato si diffondano ancor più.

Infatti, non solo si negano gli adeguamenti salariali, sia del contratto nazionale che di quello provinciale, ma si pretendono modifiche normative che avrebbero proprio l’effetto di rendere ancora più fragili le difese contro il dilagare del lavoro irregolare e del subappalto incontrollato. Tutto ciò mettendo ancor più a rischio la sicurezza dei lavoratori, in un settore che ancora nel 2005 ha visto un alto numero di infortuni mortali e non.

Lo sciopero generale è dunque la risposta a chi si oppone non solo al rispetto dei diritti salariali ma allo stesso processo di qualificazione del settore, vanificando gli sforzi compiuti in questi anni, che hanno portato, tra gli altri, all’importante istituzione del Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva) il cui decollo proprio la parte più retriva dei costruttori vorrebbe continuare a sabotare.

“E’ troppo comodo – conclude il Segretario Generale della Fillea - chiedere al Governo e alla Politica adeguata attenzione alle esigenze del settore, come sistematicamente fa l’Associazione Nazionale dei Costruttori e poi negare tale attenzione verso le legittime istanze dei lavoratori. E’ bene che questa verità venga sempre più a galla perché non c’è crescita economica e sociale là dove ai numeri non corrisponda la crescita di una moderna cultura del lavoro, fondata sui diritti e la dignità delle persone.”

 

 

 

Roma 13 marzo 2003

 

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Contratto edilizia. Rotte le trattative per il rinnovo del 2° biennio

I sindacati di categoria proclamano lo sciopero generale

di otto ore per il giorno 14 marzo 2006.

 

Le Segreterie Nazionali delle Federazioni dei lavoratori delle costruzioni, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil,  dichiarano la mobilitazione di tutta la categoria edile che culminerà il giorno 14 marzo 2006 con una giornata di lotta nazionale con sciopero generale di 8 ore.

Dopo cinque mesi di inutili e defatiganti trattative con l’ANCE per convenire sull’aumento salariale per il 2° biennio 2006-2007 del CCNL e sulla determinazione della misura massima dell’aumento per la contrattazione integrativa territoriale, la categoria si trova nella impossibilità di intravedere la chiusura positiva del confronto negoziale.

Le Federazioni dei lavoratori delle costruzioni si trovano di fronte ad una posizione dettata dal prevalere delle opinioni più retrive nell’Associazione dei Costruttori, che persegue il tentativo di modificare le norme sulla mobilità dei lavoratori nel mercato nazionale, con l’unico intento di diminuire i costi e rendere ancora più difficile il controllo di un mercato del lavoro che è già fortemente ammalato di lavoro nero e di evasione contributiva e retributiva.

A ciò è da aggiungersi, ad opera delle stesse parti più retrive dell’Associazione imprenditoriale, la richiesta di vanificare la normativa contrattuale e legislativa sulla responsabilità in solido tra appaltatore e subappaltatore per gli obblighi nei confronti dei lavoratori da questi ultimi dipendenti.

Una posizione che tende a deresponsabilizzare l’impresa appaltatrice e ad incentivare i processi di destrutturazione del ciclo lavorativo edile , così già fortemente provato da una polverizzazione e da un nanismo delle imprese, non motivato da specializzazione organizzativa e tecnologica, ma da fenomeni di concorrenza sleale basati sul non rispetto dei diritti e della sicurezza  dei lavoratori.

“ Le Federazioni dei lavoratori delle costruzioni – affermano i una nota i Segretari Generali di Feneal Uil, Franco Marabottini; Filca Cisl, Domenico Pesenti e Fillea Cgil, Franco Martini - di fronte al perseguimento da parte dell’ANCE di obiettivi così palesemente di retroguardia, che sono in contrasto con il positivo decennale andamento produttivo ed occupazionale del settore e con il percorso inaugurato con il CCNL del 2002  e con l’Avviso Comune di contrasto al lavoro nero e agli infortuni sul lavoro, non possono non ritenere inagibile il tavolo contrattuale al fine di far mutare tale posizione.

In preparazione dello sciopero generale del 14 marzo p.v. nei territori, la categoria sarà mobilitata attraverso assemblee informative dei lavoratori ed iniziative di mobilitazione, volte a fare pressione sulle controparti per una riapertura del tavolo contrattuale che porti ad una rapida e positiva risoluzione di un conflitto, che coinvolgerà più di un milione di lavoratori che vedono il proprio salario ridotto e le proprie condizioni di lavoro peggiorate.”

 

Roma, 16 Febbraio 2006

 

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BLOCCO DEL TAVOLO CONTRATTUALE

- per il rinnovo salariale per il secondo biennio del contratto degli edili

- dell’incremento dell’ Elemento Economico Territoriale

 

 

DOPO  CINQUE MESI DI INUTILI TRATTATIVE  NON SONO STATE DATE RISPOSTE ADEGUATE ALLE RICHIESTE DEL SINDACATO.

 

PER      LA  POSIZIONE DEGLI IMPRENDITORI, DETTATA DAL PREVALERE DELLE OPINIONI PIU’ RETRIVE nell’Associazione dei Costruttori, che vuole:

-rendere più difficile il controllo sindacale e degli organi preposti dello Stato,

- modificare delle norme sulla mobilità dei lavoratori

- eliminare della responsabilità dell’impresa nei confronti dei lavoratori delle imprese subappaltatrici

 

NONOSTANTE  dieci anni di continua crescita del settore delle costruzioni nel nostro paese, si negano ai lavoratori dell’edilizia:

 -81 euro per il  recupero salariale dovuto all’inflazione

 -79 euro per l’incremento dell’Elemento Economico Territoriale.

 

FILLEA CGIL – FeNEAL UIL – FILCA CISL NAZIONALI  PROCLAMANO LO STATO DI AGITAZIONE DELLA CATEGORIA CON INIZIATIVE DI MOBILITAZIONI LOCALI IN PREPARAZIONE DELLO SCIOPERO GENERALE DEL 14 MARZO P.V. DI 8 ORE.

 

EDILI SCIOPERATE e PARTECIPATE COMPATTI alle MANIFESTAZIONI per dare una risposta a chi vuole scaricare sui lavoratori tutte le contraddizioni di un Mercato del Lavoro penalizzato dal lavoro nero e dalla deregolamentazione e destrutturazione del  sistema di impresa caratterizzato da caporalato, scatole vuote e false imprese.

 

Via G.B. Morgagni 27 - 00161 ROMA - Tel: ++39 06 44.11.41  fax: ++39 06 44.23.58.49

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