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Codice appalti

 

Martini, Fillea Cgil su approvazione:

“ L’ultimo colpo di mano del governo Berlusconi. Produrrà effetti dannosi in termini di deregolamentazione nell’unico settore che sostiene la nostra economia.”

 

Approvato dal Consiglio dei Ministri il Codice degli appalti per lavori, forniture e servizi, che raccoglie in 250 articoli tutta la materia sugli appalti pubblici; abrogate 29 fra leggi e regolamenti e centinaio di articoli sparsi in 30 provvedimenti legislativi. “Il Testo Unico degli appalti pubblici – afferma in una nota Franco Martini, Segretario Generale della Fillea Cgil -  da occasione per rispondere e recepire le nuove direttive europee sugli appalti, mettere chiarezza nelle moltissime stratificazioni legislative e semplificare l’intero sistema dei lavori pubblici,  in realtà si sta dimostrando l’ultima possibilità per il Governo di modificare il quadro normativo in materia di  appalti ancora incentrata sulla legge Merloni. Un colpo di mano che  produrrà effetti dannosi in termini di deregolamentazione, intervenendo su una materia estremamente delicata e complessa, nell’unico settore che sostiene la nostra economia. Un’ occasione mancata per una riscrittura sia della Merloni, sia della legge Obiettivo, per eliminare le parti che non consentono il pieno sviluppo delle politiche sulle grandi infrastrutture e del sistema impresa nel nostro paese, che con l’istituzione dell’avvalimento viene ulteriormente destrutturalizzato.”                             “Della sua iniziale impostazione, dopo vari passaggi, decurtazioni e modifiche, causati dai  pareri negativi del Consiglio di Stato, Regioni, Province, Comuni e Associazioni - continua Martini -  il testo del decreto legislativo appare  pieno di incongruenze ed errori e, cosa più grave, affonda  paletti fondamentali della legge Merloni, la separazione tra progettazione e costruzione e il contenimento della trattativa privata; un testo che, oltre a produrre  l'azzeramento delle regole su trasparenza e concorrenza , è viziato da un eccesso di delega.”
”In tutta fretta iI governo Berlusconi ha messo a punto un Codice che  riscrive le regole sull'affidamento a trattativa privata: un temi cruciale per trasparenza e concorrenza ".
”Il Codice, così come è stato licenziato dal Consiglio dei Ministri – conclude Martini - segna una grave inversione di tendenza sul  rigore degli arbitrati, con effetti distorsivi per il mercato regolare;  disattendendo, inoltre,  il titolo V della Costituzione, articolo 117, poichè attribuisce allo Stato la competenza esclusiva, in materia di lavori pubblici.”

 

Roma 24 marzo 2006

 

 

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