ContrattazioneDipartimentiDocumentiAgendaNewsDove siamoChi siamoMappa sito

   

 

Ancora irrisolta la crisi Impregilo

Fillea Cgil: Mancano  un piano ed un progetto industriali

a sostegno del primo gruppo del settore costruzioni in Italia

 

La vicenda Impregilo non è conclusa, il fatto che sia stato individuato un Gruppo di imprese che consentano un aumento di capitale non vuol dire  che la società sia fuori dalla crisi finanziaria e soprattutto non si capisce quale sia il “ Piano Industriale” su cui costruire il suo rilancio.

         Impregilo è il più importante gruppo del settore delle costruzioni italiane che si colloca intorno al 30° posto della classifica delle imprese Europee con un valore della produzione di circa 3.000 milioni di euro e un portafogli lavori fra costruttori e concessioni di circa 14.000 milioni di euro.  Complessivamente ha un organico di 11.000 lavoratori distribuiti tra l’Italia e l’estero:

         in Italia: 209 dirigente, 1515 impiegati, 3454 operai,

all’estero: 92 dirigenti, 2.723 impiegati, 3705 operai.

La seconda e terza impresa italiana hanno un portafogli lavori pari al 50% di   quello di Impregilo. Questi dati aggregati da soli non consentono bene di leggere la situazione del Gruppo che negli ultimi anni è stato interessato a diffusi processi di esternalizzazione, infatti gli operai non sono dipendenti strutturali di Impregilo ma dei Consorzi partecipati dallo stesso, il rapporto fra costo del lavoro e fatturato è del 2,5% tre volte in meno delle altre grandi imprese italiane.

        Quello che occorre per salvare Impregilo è un piano finanziario che sostenga un progetto industriale che si ponga l’obiettivo di posizionare il gruppo sul “core business” dei lavori stradali e su ferro, nei sistemi delle acque e non solo di appalti con finanziamenti pubblici ma anche con progetti di finanza, questo progetto và sostenuto con forti programmi di ricerca nei processi del lavoro e delle formazione professionale.

L’aver individuato il Consorzio Nexco con due concessionari autostradali come Gavio e Autostrade, società di tipo impiantistico come Technit specializzata nell’acquisire imprese in difficoltà per poi rimetterle sul mercato, spinge a porsi  una domanda: quali sono gli interessi che portano due competitori concessionari autostradali ad avere insieme un impresa di costruzioni?

Il sindacato e i lavoratori  ritengono che il Gruppo Impregilo possa continuare il ruolo di una impresa del settore delle costruzioni che si posizioni sui lavori infrastrutturali e del sistema delle acque, riuscendo a competere  sul mercato nazionale ed estero, ma  per raggiungere questi obiettivi occorre valorizzare le risorse professionali ed attivare politiche di alleanza che non ne snaturino il profilo di impresa con processi di smembramento.

Rimane forte comunque la preoccupazione che dietro queste soluzioni fino ad oggi trovate ci sia una strategia dello “spezzatino”.

         Non sono in gioco soltanto qualche centinaio di posti di lavoro, cosa di per sé già grave, ma l’ennesimo gruppo industriale del Paese che sfiorisce nell’indifferenza del Governo Berlusconi.

 

IMPREGILO

 

Attività per settore di mercato:

 

Edilizia Civile                   6%

Infrastrutture                    4%

Trasporti                           51%

Lavori Idraulici                  18%

Gestione servizi               20%

Gestione Imm.re               1%

 

Paesi  esteri  in cui Impregilo è presente:

Cile

Svizzera

Grecia

Venezuela

Usa

Islanda

 

 

 

QUADRO RIEPILOGATIVO GENERALE DELLE PRIME 20 IMPRESE ITALIANE

1993 – 2003

 

 

Cifra di affari globale

% su estero

Dipendenti diretti e indiretti

Dipendenti diretti

1993

4.564.790

22.2%

64.380

    23.942

 

2003

9.823.058

19,1%

40.872

21.800

 

              

 

 

Roma  6 aprile 2005

 

Via G.B. Morgagni 27 - 00161 ROMA - Tel: ++39 06 44.11.41  fax: ++39 06 44.23.58.49

©Grafica web michele Di lucchio