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Lavoratori stranieri

 

Decreto flussi 2007

350mila le domande inoltrate al Viminale il 15 dicembre.

Oggi l secondo "click day". Le preoccupazioni dell’Inca.

 

E’ stato assalto via web anche per il secondo appuntamento previsto per inviare al Viminale le domande di ingresso di lavoratori extracomunitari. Dopo poco più di due ore, gli invii sono partiti dalle ore 8.00 di mattina, erano già 136 mila le domande giunte ai terminali del ministero. La giornata di oggi è dedicata alle richieste di ingresso per colf e badanti di tutte le nazionalità non comprese tra i 14 Paesi (Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto, Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Senegal, Somalia, Sri Lanka, Tunisia) del 15 dicembre.

Le indicazioni sono le stesse del primo  "click day" e valgono anche per il proseguo della procedura telematica che prevede oltre a quello di oggi, 18 dicembre, un’ altra giornata, il 21 dicembre, quando si potranno inviare le domande di tutte le restanti tipologie di lavoro e nazionalità. Nello stesso giorno sarà possibile anche inviare tutte le domande di conversione dei permessi di soggiorno di tutte le nazionalità.

Per fare un breve bilancio, sono state 352.955 le domande di assunzione di lavoratori extracomunitari pervenute con successo al sistema informatico del Ministero dell’Interno sabato 15 dicembre, riservato "esclusivamente" alle domande di assunzione degli immigrati dei Paesi con cui l’Italia ha sottoscritto accordi bilaterali di collaborazione in materia migratoria. Del totale delle domande ricevute dal Viminale, 162.572 sono quelle inviate da privati e 190.423 quelle inviate da patronati e associazioni. Le domande di assunzione sono giunte da Marocco (97.085), Bangladesh (55.070), Moldavia (31.286), Pakistan (27.531), Egitto (18.833), Filippine (21.805), Albania (28.564), Sri Lanka (21.966), Tunisia (16.010), Senegal (14.836), Ghana (12.057), Nigeria (5.889), Algeria (1.904) e Somalia (159). Analizzando i dati per ogni singolo Paese e per tipologia della domanda, dal Marocco sono pervenute 56.243 domande di assunzione per lavoratore domestico e 40.836 per lavoro subordinato; dal Bangladesh 30.193 domande di assunzione per lavoratore domestico e 24.877 per lavoro subordinato; dalla Moldavia 23.152 domande per lavoratore domestico e 8.134 per lavoro subordinato; dall’Albania 5794 per lavoro domestico e 22.770 per subordinato; dal Pakistan 15.889 per lavoro domestico e 11.641 per lavoro subordinato; dallo Sri Lanka 17.913 domande di assunzione per lavoro domestico e 4.053 per quello subordinato; dalle Filippine 20.177 per lavoro domestico e 1.628 subordinato; dall’Egitto 3.431 per lavoro domestico e 15.402 per lavoro subordinato. Ed ancora dalla Tunisia sono arrivate 5.461 domande per lavoro domestico e 10.549 per lavoro subordinato; dal Senegal 11.743 per lavoro domestico e 3.092 per lavoro subordinato; dal Ghana 11.035 per lavoratori domestici e 1.022 per lavoratori subordinati; dalla Nigeria 4.717 per lavoratori domestici e 1.172 per lavoro subordinato; dall’Algeria 1.057 per lavoratori domestici e 847 per subordinati; ed infine dalla Somalia 133 domande per lavoratori domestici e 26 per lavoro subordinato. La quota prevista dal decreto flussi per queste 14 nazionalità è di 47.100 nulla osta al lavoro. La graduatoria è determinata sulla base della ripartizione per Paese di provenienza e per provincia. "Il primo "click day", riservato alle domande di assunzione di lavoratori provenienti da uno dei 14 Paesi con cui l’Italia ha sottoscritto accordi di collaborazione in materia migratoria, registra una buona tenuta del sistema informatico", hanno commentato dal Viminale, nonostante il numero consistente di utenti rimasti ininterrottamente connessi dalla mattina del 15 dicembre. Il sistema messo a punto dal Viminale per il Decreto flussi 2007 ha infatti gestito dalla mattina di sabato "all’incirca 9.600 connessioni al minuto". Chi ha spedito sabato la domanda, dovrà attendere la ricevuta mail che verrà inviata dopo 24 ore. L’invio della domanda on line ha richiesto nel corso di questa prima giornata tempi di attesa lunghi. Per questo il Viminale ha raccomandato di rimanere connessi a internet fino alla conferma definitiva della ricezione della domanda da parte del sistema che avverrà attraverso la visualizzazione del messaggio "Il modulo informatico è stato inviato con successo". L’attesa, infatti, non pregiudica in alcun modo la buona riuscita della ricezione. Il decreto flussi 2007 è stato gestito quest’anno anche in collaborazione con associazioni – datoriali e non – e patronati, che, in base a protocolli sottoscritti con il Viminale, hanno dato assistenza a quanti in questi giorni si sono rivolti a loro per compilare la domanda di assunzione di un lavoratore extracomunitario non stagionale. "Non esiste nessuna corsia preferenziale per l’invio delle domande", precisano ancora dal ministero. "Tutte concorrono allo stesso modo sia che vengano inviate da patronati e associazioni, sia da singoli cittadini".

Sicuramente la tecnologia messa a punto per la gestione del Decreto flussi di quest’anno sta dando buoni risultati ma i problemi riguardano la portata del numero di richieste, assolutamente superiore a quelle previste. Sabato sono pervenute oltre 350.000 domande a fronte dei 47.100 posti in palio solo nel primo giorno. Esiste una preoccupante sproporzione tra disponibilità data dal Governo e attesa di regolarizzazione degli immigrati e questa situazione sta creando problemi in tutte le province italiane. A rimetterci, ovviamente, sono i lavoratori stranieri che spesso cadono in mano di speculatori che sono arrivati a chiedere fino a diecimila euro per un tutto compreso: documenti pronti e datore di lavoro.

Parla di "insostenibile discriminazione verso i Patronati che hanno realizzato il lavoro piu' consistente nel ricevere le domande dai datori di lavoro degli immigrati extracomunitari"  il Presidente dell’Inca, Raffaele Minelli facendo riferimento al meccanismo che ha guidato il sistema del Viminale per la giornata del "click day".  “–“L'offerta di lavoro regolare - continua - supera di gran lunga la domanda. E’ necessario un secondo decreto". Sono stati messi in atto meccanismi che hanno permesso il concorso di tutte le domande, sia di quelle inviate dai privati cittadini che dai Patronati o  dalle Associazioni dei datori di lavoro, in quanto non è stata prevista alcuna corsia preferenziale. Tuttavia, proprio questo percorso ha finito con il discriminare le domande inviate dai Patronati, nonostante sottolinea Minelli  "I Patronati abbiano  fatto il lavoro dello "sportello Unico",  già delle Prefetture, e con risultati più che positivi, apprezzati dai datori di lavoro e dagli immigrati", sottolinea Minelli esplicitando come l'accoglienza sia stata attentamente programmata dalle sedi di Patronato per ridurre ogni possibile disagio".  Sicchè è capitato che la domanda di un singolo cittadino abbia potuto ricevere l'e mail di accettazione  passando avanti alle liste di Patronato o delle Associazioni datoriali. Pertanto "se fara' fede l'orario di rilevazione delle domande si realizzerà una incredibile discriminazione" non solo per quanto riguarda l'appuntamento con il decreto flussi- che prevede altri due appuntamenti nei prossimi giorni: il 18 ed il 21 dicembre- ma anche sul fronte delle sinergie messe in campo finora nella collaborazione fra Ministero dell'Interno e Patronati. La questione assume, dunque, una connotazione politica e "le Confederazioni sindacali hanno sollecitato  un immediato confronto con il Governo, richiedendo assicurazioni perchè segua a breve un decreto flussi che sani la situazione venuta alla luce: migliaia di datori di lavoro che hanno chiesto di mettere in regola i lavoratori extracomunitari. E di certo la maggioranza non viene dall'estero. E' gia' presente in Italia". Come fa notare il Presidente dell'INCA, "è necessario essere consapevoli della situazione. E' inutile chiudere gli occhi davanti alla realtà, anche perchè  sono state oltre 350.000 le domande presentate, ovvero sette volte di piu' di quante ne erano previste dal decreto flussi". "C'e' una naturale offerta di posti di lavoro regolare-sottolinea Minelli- che non risponde alla domanda prevista dal decreto flussi e spero che di ciò se ne tenga conto". Si tratta, in sostanza, di superare il decreto flussi così come è stato previsto dalla Bossi-Fini per essere più aderenti alla realtà. Per il sindacalista della CGIL si rileva, inoltre, un secondo aspetto di grande rilievo politico "se alla fine dell'operazione emergerà, come si sta evidenziando in queste ore, che le domande che riguardano badanti e collaboratrici domestiche sono  numerose, ciò vuol dire che esiste l'improrogabile esigenza di sostegno a cittadini non autosufficienti. Esigenza a cui le famiglie tentano di dare una risposta in via privata, mentre è doveroso prevedere l'intervento di operatori pubblici per evitare discriminazioni fra coloro che possono permettersi di far fronte al problema e quanti non sono economicamente in grado di affrontarlo."  "D'altra parte-prosegue Minelli-il fondo sull'autosufficienza previsto dalla Finanziaria 2008, pur se incrementato, si dimostra del tutto inadeguato, con il risultato del permanere di situazioni di discriminazione fra cittadini. E sulla questione il Presidente dell'INCA segnala come in altri Paesi la questione sia stata affrontata con maggior impegno e migliori risultati. Un terzo aspetto emerge dalla riflessione rispetto alla diversa configurazione geografica delle domande: maggiori nel Nord e nel Centro, inferiori nel Mezzogiorno d'Italia, laddove l'emersione del lavoro irregolare si dimostra più complessa. Da Roma in giù cala vistosamente il numero delle domande. Sicchè - fa presente Minelli - mentre al Nord si conferma la necessità di manodopera contemporaneamente a Sud permane il sommerso, che non  si vuol fare emergere. Un problema stutturale che, però, richiama sulla necessità di altri interventi, per la salvaguardia del lavoro e delle imprese...."  Al di là di questi problemi, comunque, il Presidente dell'INCA afferma che "non c'è paragone con il passato, quando si passava attraverso il Portale delle Poste Italiane per i permessi di soggiorno" . "Oggi il livello di efficienza raggiunto è a livelli stratosferici rispetto al passato. Tuttavia, rimane una vicenda di fondo: c'è una domanda di lavoro da parte delle famiglie e delle imprese ampia, ma al contempo esiste un atteggiamento xenofobo  e si fanno campagne xenofobe puntando sul problema della sicurezza dei cittadini".  C'è, comunque, un dato di fatto  acclarato: senza la manodopera straniera il nostro Paese non potrà andare avanti. Accanto alla richiesta di badanti e collaboratrici familiari vi è una richiesta sempre più importante di mandopera edile. Oggi in questo settore il 45/50% è composto da extracomunitari."  E, aggiunge Minelli,  "con sempre maggiore fequenza  si tratta di piccole imprese "etniche" (cittadini extacomunitari) che trovano facilmente lavoro e chiamano in Italia i loro connazionali. Alla stessa stregua vediamo crescere il numero dei lavoratori immigati nei ristoranti italiani. Il calo demografico ed il mancato interesse verso alcuni tipi di lavoro da parte degli italiani porta ad una naturale crescita del tourn over in alcune aree del Paese. Di tutto ciò bisogna averne piena consapevolezza - affema Minelli - ed aprire le frontiere a questa manodopera." Da parte loro i patronati chiederanno che in tempi rapidi sia completato il lavoro avviato dall'edizione 2007 del decreto flussi ed aperta una seconda fase per assorbire l'offerta di lavoro regolare emersa in questa occasione. In sostanza, conclude il Presidente dell'INCA,occorre un sano realismo nel confronto con quanto sta succedendo in questi giorni", anche perchè  non dimentichiamo che rimangono altri due appuntamenti il 18 ed il 21 dicembre.

 

 

Roma 18 dicembre 2007

 

 

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