Dossier Caritas/Migrantes 2007
In Italia 3,7 milioni di stranieri. Un sesto in più dello scorso
anno.
In 9 casi su 10 sono qui per lavoro o ricongiungimento
Tra
comunitari ed extracomunitari sono 3milioni e 700mila, il 6,2% della
popolazione, gli stranieri che soggiornano regolarmente in Italia.
Il nostro Paese di colloca così subito dopo la Germania e la Spagna
tra i grandi Paesi di immigrazione dell'Unione Europa. Questi i dati
emersi dal 17° Dossier Statistico immigrazione Caritas/Migrantes,
presentato in tutti i capoluoghi d'Italia, che fotografa un trend di
crescita senza precedenti. Tra nuovi nati, lavoratori entrati con i
flussi, famiglie ricongiunte in Italia, ingressi per studio ecc. gli
stranieri in Italia sono aumentati di circa 700mila unità in un
anno, con un incremento di oltre un sesto del totale. Al Nord vive
quasi il 60% degli immigrati (33,7% nel Nord Ovest e 25,9% nel
Nordest), il 26,7% al Centro e il 13,8% al Sud. La Lombardia si
conferma la regione capofila (730mila immigrati), seguono Veneto
(350mila), Lazio (330mila), Emilia Romagna (318mila) e Piemonte
(250mila). Su 10 stranieri, 5 arrivano da Paesi europei (nella metà
dei casi sono comunitari), 4 sono africani o asiatici, 1 solo
americano. I romeni guidano la classica con 550mila presenze, un
sesto del totale, e staccano sensibilmente marocchini (387mila) e
albanesi (380mila). Poco sotto quota 200mila troviamo invece ucraini
(195mila) e cinesi (186mila) . Il dossier Caritas/Migrantese
sottolinea, inoltre, che le presenze per lavoro o ricongiungimento
familiare incidono per il 92,1% del totale, a conferma che
l'immigrazione in Italia è strutturale e presuppone progetti
migratori a lungo termine in buona parte dei casi definitivi. Un
dato confermato anche dall'alto numero di minori: 665mila, nella
metà dei casi nati qui. Le presenze femminili pareggiano quelle
degli uomini, con punte ragguardevoli nel sud (61,7% in Campania,
56,8% in Calabria) e sono numerose le comunità a prevalenza
femminile, tra le quali si distinguono l'ucraina (83,6%), la
capoverdiana (76,9%) e la dominicana (73,1%). Più della metà delle
donne straniere è impiegata nel settore domestico e di cura , il 10%
negli alberghi e nella ristorazione. Nel 2006 l'Istat contava
1milione 350mila occupati stranieri, il 40% nell'industria e il 55%
nel terziario. Secondo le stime dell’Inail erano, invece, 2milioni
200 mila, e la loro incidenza sul totale dei lavoratori toccava i
punti più alti nelle attività domestiche (66 %), negli alberghi e
ristoranti (20 %) e in edilizia (19%). Gli imprenditori erano
140mila.
Roma 31 ottobre
2007
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