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Lavoratori stranieri

 

Approvato pacchetto sicurezza

Cgil: “Non convince. Rischia di produrre ulteriori problemi.

Anticostituzionale considerare l’immigrazione irregolare di per sé un reato.”

 

L’approvazione del pacchetto sicurezza da parte del Consiglio dei ministri “non ci convince perché rischia di produrre più problemi di quanti possa risolverne”. E’ quanto ha dichiarato la Segretaria Confederale della Cgil, Morena Piccinini, per la quale “l’immigrazione irregolare non può essere considerata di per sé un reato. Lo impedisce la nostra Costituzione e la normativa europea" sottolinea la sindacalista che valuta “inaccettabile collegare la clandestinità, in quanto tale, alla maggiore propensione a delinquere”.

“L’unico modo per evitare la clandestinità – continua Piccinini - è definire criteri certi e non punitivi per l’ingresso regolare, tenendo conto di un mercato del lavoro che continua a chiedere assunzioni di immigrati e che troppo spesso costringe al lavoro nero e alla irregolarità  i lavoratori stranieri”.  Per la Cgil, infatti, nell’immediato, diventa sempre più urgente regolarizzare gli oltre 800 mila lavoratori per i quali aziende o famiglie italiane hanno inoltrato la domanda di assunzione con il decreto-flussi, molti dei quali si troverebbero travolti dalla nuova normativa perché già presenti e al lavoro nel nostro paese. Per questo motivo “le norme repressive, in sé discutibili, - prosegue la Segretaria Confederale - rischiano di colpire proprio gli immigrati onesti che lavorano, più che coloro, italiani o stranieri, che delinquono”.

“Particolarmente preoccupante” è poi, per Morena Piccinini, l’intenzione di rendere più difficile il ricongiungimento con i famigliari, “quando è risaputo – osserva - che è proprio la famiglia che contribuisce a dare sicurezza, tranquillità, responsabilità e in quanto tale diventa fattore di prevenzione”. “Pensiamo che dietro queste proposte di legge non ci sia tanto un problema di sicurezza, - conclude la sindacalista - quanto il cercare di rendere più difficile la costituzione delle famiglie degli immigrati, tentando così di evitare di dover rispondere anche ai problemi sociali che essa pone, dalla casa agli asili…. E in quanto tale diventa una norma contro l’integrazione, perché – spiega - ricongiungimento familiare vuol dire volontà di integrazione, di sentirsi parte della comunità insieme alla propria famiglia”.

 

I documenti del pacchetto sicurezza discussi al Consiglio dei Ministri del 21 maggio 2008

 

DDL 21 maggio 2008

Decreto 21 maggio 2008

Ricongiungimento 21 maggio 2008

Libera circolazione 21 maggio 2008

Rifugiati 21 maggio 2008

 

 

 

Roma, 26 maggio 2008

 

 

 

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