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Fille@donna   Volantino CENTENARIO DELL’8 MARZO Manifesto Unitario Centenario 8 marzo

8 Marzo

In occasione della giornata internazionale della donna,

la Fillea parteciperà alla manifestazione a Piazza Navona

 

Lettera di adesione di Barbara Pollastrini

Adesione di CGIL, CISL e UIL

Lettera casa internazionale delle donne

Comunicato Agenquadri  per 8 marzo 2008

Adesione del Ministro Livia Turco

Adesione della senatrice Vittoria Franco

Adesione delle donne della Sinistra Arcobaleno

Adesione On. Anna Finocchiaro

 

In occasione del centenario della giornata internazionale della donna, cgil, cisl e uil hanno organizzato una grande manifestazione per la giornata dell’8 Marzo.

Questa iniziativa darà l’avvio ad un lavoro finalizzato alla costruzione della Piattaforma di genere Unitaria.

La manifestazione che si terrà a Roma, in Piazza Navona alle ore 15.30, sarà preceduta da un corteo che partirà da Piazza Bocca della Verità alle ore 14.00, con concentramento alle 13.30 e vedrà la partecipazione dei Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, di rappresentanti dei sindacati internazionali nonché dalle testimonianze di donne lavoratrici e pensionate.

Le donne della Fillea Cgil parteciperanno con una numerosa delegazione all’iniziativa di Roma con lo scopo di sottolineare l’importanza di questa giornata, soprattutto a fronte degli attacchi alla legge 194. Quello che è accaduto a Napoli non deve più accadere. E’ il segno di un pericolosissimo arretramento sul tema dell'autonomia delle donne. La giornata dell’8 Marzo sarà un occasione per ribadire il valore della libertà e della responsabilità individuale, conquiste per le quali le donne si sono a lungo battute e che vanno ora “raccontate e spiegate” alle nuove generazioni.

 

 

Roma, 22 febbraio 2008

 

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Interventi di Arcidonna e Udi su legge 194 e 8 Marzo

Il blitz della polizia al Policlinico di Napoli ha mostrato tutti i pericoli della battaglia oscurantista lanciata contro la legge 194. E' inaccettabile - per Valeria Ajovalasit, presidente nazionale di Arcidonna il clima di intimidazione generato intorno ad un diritto, ad una libertà di scelta riconosciuta dall'Onu e voluta dal popolo italiano attraverso un referendum. Proposte come la moratoria sull'aborto avanzata da Giuliano Ferrara sono dei veri e propri attacchi alla democrazia. E' giunta, pertanto, l'ora che il movimento delle donne e tutti coloro che abbiano a cuore i principi laici dello Stato scendano in piazza per dire basta a questi ripetuti attacchi alle libertà e ai diritti dello donne. Per questo, Arcidonna ha indetto per il prossimo 8 marzo a Marzo una manifestazione nazionale in difesa della legge sull'aborto, aperta a tutti: associazioni, sindacati, cittadini e cittadine".  «E' risaputo che la legge 194 ha funzionato e continua a funzionare benissimo. Chi vuole cancellarla – conclude Ajovalasit - mette a rischio la salute e la di vita di milioni di donne».

All'Udi, Unione Donne d'Italia, c'è soddisfazione per la mobilitazione che ha visto nelle piazze italiane le donne manifestare in difesa della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza per la quale "c'è stata una partecipazione forte". Ma adesso sono arrivati i dubbi sul da farsi, perché una parte dei movimenti vuole una grande manifestazione nazionale in occasione dell'8 marzo, mentre altri, tra i quali l'Udi - che ha dato il via da Napoli alla protesta denunciando il blitz della polizia al Nuovo Policlinico - sono molto più cauti e temono l'effetto 'campagna elettorale'.                                                                       "Siamo in vista delle elezioni - ha spiegato Pina Nuzzo presidente Udi Nazionale - non vorremmo che si trasformasse in un'occasione da campagna elettorale: nelle grandi manifestazioni arrivano i partiti e parlano togliendo la parola alle donne. E' una cosa odiosa. Ieri, 15 febbraio, sembrava che in piazza ci fossero solo De Zulueta e Turco. E non è così". Oggi continuano a sorgere i presidi e si moltiplicano anche laddove ieri le donne non sono scese in piazza come a Modena, a Carpi, in Sicilia. Un passaparola fatto di proteste mirate sul territorio che secondo l'Udi è la strada migliore da seguire per mettersi al riparo dalle strategie elettorali dei partiti e salvare la protesta per quella che è, ovvero una richiesta di diritti delle donne. Nei prossimi giorni ci sarà la riunione del coordinamento nazionale, spiega Pina Nuzzo, e si deciderà il da farsi, se scegliere di chiamare le donne in piazza l'8 marzo per una grande manifestazione nazionale o continuare con una costante e mirata azione sul territorio.

 

Roma, 16 febbraio 2008

 

 

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