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Come convenuto nell’incontro tenuto in plenaria con l’Ance il 14 gennaio u.s., il 28 e 29 si sono tenuti i primi due incontri a livello di Segreterie Nazionali dei quattro previsti prima del prossimo incontro in Delegazione Plenaria prevista per il 18 febbraio p.v.

 

Le tematiche della Piattaforma che sono state approfondite sono:

 

a)     le politiche di settore in relazione alla riforma degli enti paritetici, la formazione professionale e la certificazione collegata agli inquadramenti, il rapporto Formazione Professionale e Mercato del Lavoro di Settore.

b)     La concertazione di Anticipo per le grandi opere.

c)      Inquadramento.

 

C’è stato un tentativo della controparte ad inizio confronto di porre artificialmente delle pregiudiziali all’inizio della trattativa,  introducendo problemi come gli Accordi sulla Mutualizzazione PREVEDI,  la cessazione della contribuzione APES,  la trasferta,  le regole a cui si devono attenere gli Enti Paritetici.  Il problema è stato superato con una nostra posizione tendente a confermare che le proposte in discussione sono quelle della Piattaforma, a cui se la controparte vuole fare delle aggiunte può farlo all’interno del confronto di merito dei vari punti.

 

Sulle tematiche oggetto del confronto la controparte si è riservata di presentarci dei testi scritti.

 

Negli incontri è stata ribadita la volontà di fare un contratto in tempi rapidi, questa volontà si contraddice con un atteggiamento della delegazione imprenditoriale un po’ attendista e, nel merito, ripropone una concezione  sostanzialmente conservatrice.

 

Sugli Enti Paritetici ad una nostra proposta di riforma per farli diventare sistema nazionale, si risponde con il vecchio concetto dei costi, degli sprechi, ad esempio dicendo NO al finanziamento automatico ai Formedil Regionali, separando il modello formativo dai riscontri contrattuali, rifiutando il nesso fra certificazione e inquadramento.

 

Sulla concertazione di anticipo i problemi posti sono quelli di una loro preoccupazione che si vada a definire un terzo livello di contrattazione e su quali paletti occorre introdurre per definire il concetto di GRANDE OPERA. Come delegazione sindacale puntiamo ad  affermare il principio  dell’obbligo al confronto preventivo per cercare di affermare nel CCNL la contrattazione di opera che comunque in questi anni abbiamo praticato nel territorio.

 

Sull’inquadramento la nostra articolata proposta che prevede un percorso di riforma e la richiesta di introdurre da subito il riconoscimento al 4° livello per le professionalità polivalenti di alcune figure tradizionali del nostro settore , il rapporto fra formazione ed inquadramento, la riscrittura dell’inquadramento del restauro e degli archeologi, è stata accolta dalla controparte con un atteggiamento che ha oscillato fra l’interesse e la banalizzazione.

 

Voler esprimere un giudizio complessivo sul confronto di merito per il rinnovo del contratto non è ancora possibile perché molti punti posti nella piattaforma sono ancora esclusi dal confronto.  Alcuni punti positivi possono essere rilevanti nella sostanziale tenuta unitaria sui punti di mediazione raggiunti nella piattaforma con  una controparte comunque interessata ad un  progetto di crescita qualitativa del settore almeno sui principi. Altri punti per noi non affrontabili,  come la certificazione del Rapporto del lavoro, riteniamo che stiano perdendo interesse. Permangono inoltre alcuni punti delicati ed importanti che derivano dal Decreto Legislativo 279  e che, per evitare l’applicazione della stessa legge, così come è formulata, dobbiamo cercare di normare, come l’apprendistato, la somministrazione di mano d’opera e l’orario di lavoro. Temi questi che saranno affrontati nei giorni 4 e 5 febbraio p.v. e su cui il confronto con la controparte sarà particolarmente difficile.

 

Roma 29 gennaio 2004

Mauro Macchiesi

 

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