MIME-Version: 1.0 Content-Type: multipart/related; boundary="----=_NextPart_01C566B6.14A92E80" Questo documento è una pagina Web in file unico, nota anche come archivio Web. La visualizzazione di questo messaggio indica che il browser o l'editor in uso non supporta gli archivi Web. Scaricare un browser che supporti gli archivi Web, come Microsoft Internet Explorer. ------=_NextPart_01C566B6.14A92E80 Content-Location: file:///C:/22FB3E35/LINEE-GUIDAS.G.S.CEMENTO30.5.05.htm Content-Transfer-Encoding: quoted-printable Content-Type: text/html; charset="us-ascii"
Settori Cemen=
to,
Calce e Gesso
Linee guida p=
er la
realizzazione del
sistema di ge=
stione
della sicurezza (s.g.s.)
e dei problemi
ambientali
Premessa
&=
nbsp; La
gestione della salute e della sicurezza sul lavoro costituisce parte integr=
ante
della gestione generale dell’azienda.
&=
nbsp; FeNEAL
UIL, FILCA CISL, FILLEA CGIL, ritengono che la realizzazione degli obiettiv=
i di
salute e sicurezza nelle aziende comporta l’applicazione di sistemi di
gestione della sicurezza utile ad integrare obiettivi e politiche nella
progettazione e gestione di sistemi di lavoro.
La regolamentazione del SGS dovrà riguar=
dare
gli elementi richiamati di seguito:
Organizzazione
del personale
Il SGS deve:
-&nb=
sp;
definire r=
uoli e
assegnare in modo chiaro e responsabile degli addetti alla gestione della
sicurezza a tutti i livelli dell’organizzazione, tenendo conto delle
competenze e dell’esperienza del personale in materia di prevenzione;=
-&nb=
sp;
identifica=
re le necessità formative e me=
ttere
in atto le conseguenti iniziative di formazione;
-&nb=
sp;
promuovere=
il
coinvolgimento alla salvaguardia ed al miglioramento della sicurezza di
dipendenti e, per quanto di competenza , di aziende esterne.
Identificazione
e valutazione dei pericoli
Il SGS deve:
-&nb=
sp;
adottare
procedure per l’identificazione sistematica dei pericoli associati ad
attività normali ed eccezionali e per la valutazione della
gravità della probabilità di accadimento dei pericoli
identificati. L’identificazione e la valutazione dei pericoli diventa=
no
cioè prassi dello stabilimento applicata sugli impianti esistenti, su
nuovi impianti, in occasione di modifiche o di nuove esperienze maturate.
Devono essere assegnate precise responsabilità per tali attivit&agra=
ve;.
Controllo
operativo
Il SGS deve:
-&nb=
sp;
adottare
procedure ed istruzioni per l’esercizio degli impianti in condizioni =
di
sicurezza, comprese le operazioni di manutenzione e le fermate temporanee. =
Si
tratta di procedure, istruzioni, manuali operativi e documenti di lavoro in
generale che indicano al personale come devono essere svolte le operazioni
nelle diverse condizioni di esercizio (avviamento, routine, manutenzione,
fermata, emergenza, dismissione). Inoltre si dovrà adottare procedur=
e di
manutenzione conformi alle direttive vigenti, con particolare riferimento a=
lla
direttiva UNI 10145 relativa alla definizione dei fattori di valutazione de=
lle
imprese fornitrici di servizi di manutenzione.
Gestione
delle modifiche
Il SGS deve:
-&nb=
sp;
adottare
procedure per la programmazione delle modifiche da apportare agli impianti e
per la progettazione di nuovi impianti, processi, ecc.;
-&nb=
sp;
definire le
tipologie di modifiche interessate, assegnare le responsabilità per =
la
gestione delle modifiche, definire e pianificare le esigenze di addestramen=
to a
seguito della modifica, identificare le attività di analisi per la
valutazione dei possibili pericoli, definire procedure di verifica e contro=
llo
a modifica eseguita.
Controllo
e revisione della politica del sistema
Il SGS deve:
-&nb=
sp;
adottare
procedure di valutazione periodica e sistematica della politica di prevenzi=
one,
dell’adeguatezza e dell’efficacia del sistema di gestione;
-&nb=
sp;
prevedere =
la
revisione documentata della politica e del sistema da parte della direzione=
che
può decidere, previa consultazione con
Documentazione
del SGS
La documentazione del SGS sarà costituit=
a da:
-&nb=
sp;
Manuale de=
l SGS;
-&nb=
sp;
Procedure =
del
SGS;
-&nb=
sp;
Istruzioni
operative di lavoro;
-&nb=
sp;
Modulistic=
a.
Il
Manuale del SGS presenta la politica e gli obiettivi
della prevenzione degli incidenti e definisce strutture, modalità
gestionali e responsabilità proprie del Sistema.
Le
Procedure del SGS precisano le regole e le condizioni
secondo cui devono essere gestite le specifiche attività rilevanti ai
fini della prevenzione degli incidenti rilevanti e per l’attuazione d=
el
Sistema.
Le
Istruzioni operative illustrano in dettaglio come devono
essere eseguite le specifiche azioni.
La
modulistica fornisce gli strumenti per registr=
are
l’esecuzione di specifiche azioni.
Andamento
fenomeno infortunistico
&=
nbsp; Ogni
iniziativa di prevenzione trova come condizione essenziale la conoscenza
dell’andamento del fenomeno infortunistico ed il relativo studio dei
fattori generazionali di rischio. Da qui la necessità di approfondir=
e la
conoscenza della realtà utilizzando gli strumenti informativi esiste=
nti
nelle unità produttive, e sedi amministrative, come il registro degl=
i infortuni
ed il rapporto infortunio, per descrivere l’evoluzione quali –
quantitativa dello stesso.
&=
nbsp; Lo
studio preposto sarà ovviamente di tipo retrospettivo e dovrà
comprendere un periodo di osservazione di almeno un quadriennio. Dovranno
essere prese in considerazione tutti gli infortuni occorsi e registrati nel
registro infortuni. L’analisi dovrà essere basata sui seguenti
dati, già opportunamente codificati per l’elaborazione:
-&nb=
sp;
data
dell’infortunio;
-&nb=
sp;
zona ̵=
1;
reparto di accadimento;
-&nb=
sp;
agente
materiale;
-&nb=
sp;
natura del=
la
lesione;
-&nb=
sp;
giorni di
assenza per infortunio;
-&nb=
sp;
eventuale
percentuale di invalidità permanente.
I
dati consentiranno il calcolo di tutti gli indici infortunistici. I dati
opportunamente disaggregati potranno fornire il “profilo di
rischio” per ciascun reparto – zona di lavoro. Anche in questo
studio sarà importante trovare una popolazione di riferimento. Si
potrebbero individuare i dati INAIL Nazionale del settore minerali non
metalliferi.
Utilizzo
di combustibili alternativi
&=
nbsp; Le
normative esistenti, le esperienze internazionali applicate nel settore,
consentono nel nostro Paese, una maggiore riflessione sull’utilizzo di
combustibili alternativi nelle cementerie.
&=
nbsp; Le
parti dovranno concordare intese e procedure per azzerare ogni possibile
rischio - conseguenza in meri=
to
alla sicurezza del personale ed agli effetti sull’ambiente, anche allo scopo di tutelare la salute s=
ia
agli addetti in cementeria che per le popolazioni esterne interessate.
&=
nbsp;
&=
nbsp; A
tale scopo, l’utilizzo di combustibili alternativi può essere
deciso a seguito di autorizzazioni delle autorità previste, in accor=
do
con le istituzioni locali, inoltre deve prevedere una informazione esaustiv=
a,
preventiva sulle norme inerenti la prevenzione e gli atti che riguardino la
eliminazione di rischi, tutto questo con l’obiettivo di un coinvolgim=
ento
su queste scelte più ampio possibile, anche delle comunità
locali.
&=
nbsp; Le
R.L.S. e R.S.U., ed i comitati aziendali di sicurezza laddove presenti,
dovranno verificare l’attuazione del sistema S.G.S. sulla base dello
schema seguente:
Il SGS deve:
-&nb=
sp;
analizzare=
le
caratteristiche dei combustibili alternativi e le loro compatibilità=
con
il processo produttivo;
-&nb=
sp;
prevedere =
idonee
modalità di arrivo in stabilimento, dello stoccaggio,
dell’utilizzo;
-&nb=
sp;
analizzare=
e
verificare gli aspetti ambientali di sicurezza interna ed esterna;
-&nb=
sp;
prevedere
appositi momenti formativi per tutti gli addetti.
Metodo
di lavoro
La realizzazione del S.G.S. dovrà essere effettuato con=
il
coinvolgimento delle R.L.S. coadiuvate dalle R.S.U. unitamente ai responsab=
ili
preposti dalle aziende.
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