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Resoconto riunione Sud Europa  FETBB

(Federazione Europea Costruzioni e Legno)

Parigi, 1 e 2 ottobre 2008

 

a cura di Mercedes Landolfi

 

Si è svolta a Parigi dall’ 1 al 2 ottobre 2008,  presso i locali del sindacato francese CFTC,  la riunione del Sud Europa della Federazione Europea Costruzioni e Legno, preparatoria ai prossimi appuntamenti del Bureau e Comitato Esecutivo della FETBB.

Il gruppo di lavoro Sud della FETBB, di cui fanno parte tutti i paesi del Sud Europa, si riunisce prima delle riunioni del sindacato europeo delle costruzioni e legno, per analizzare i temi ed elaborare proposte da portare nelle assemblee plenarie della federazione.

Hanno partecipato alla due giorni europea a Parigi le delegazioni dei sindacati delle costruzioni italiani, Fillea, Filca e Feneal, francesi e belgi.

 

Gli argomenti all’ordine del giorno sono stati l’Europa, l’Internazionale e il Sud.

Riguardo al tema dell’Europa, FETBB e CEE, si è discusso  delle domande finanziarie:  adeguamento delle quote per equilibrare il fondo di riserva del FETBB e nuova tabella di quote per i futuri aderenti; del bilancio dei seminari FETBB sui comitati di azienda  europei (CAE) e valutazione della partecipazione alla CEE in Europa; di quale strategia sia da sviluppare per la CEE a seguito della risoluzione del Congresso  FETBB; della domanda del negoziato in seno alla CEE; della Direttiva sul distacco e delle recenti sentenze delle giurisprudenze del CJCE( Corte di Giustizia Comunità Europea), con una particolare attenzione alla situazione dei diversi Paesi e alla strategia sindacale da adottare; di quale sarà l’organizzazione del Sud in Europa. 

Gli argomenti in discussione del secondo punto all’ordine del giorno, Internazionale, sono stati il profilo per il futuro Segretario generale dell'IBB, Federazione  Internazionale Costruzioni e Legno; il funzionamento ed organizzazione del Sud all'Internazionale; la preparazione del Congresso IBB che si svolgerà a Lille a dicembre 2009, con riferimento all’organizzazione e al contenuto del congresso.

Riguardo al tema del Sud, si è aggiornata l’agenda di lavoro e delle riunioni del gruppo.

 

La delegazione italiana ha partecipato all’intera discussione e sottolineato la necessità di un chiarimento anche finanziario sui rapporti tra federazione europea e internazionale, anche al fine di non sovrapporre il lavoro delle due organizzazioni e di risparmiare sulle risorse finanziarie.

Riguardo ai CAE, Comitati aziendali europei, l’Italia  ha ribadito la necessità di dar seguito a quanto stabilito nell’ultimo Congresso della FETBB, assicurando risorse ed impegno di tutta la federazione a sostenere l’attività del gruppo di lavoro e coordinamento, sottolineando la necessità di proseguire nelle attività di formazione e informazione.

Allo stesso modo è stato sottolineata l’importanza di valorizzare il lavoro dei comitati di settore, edilizia, legno, sicurezza e dei gruppi di lavoro sui temi specifici, Direttiva europea sul distacco, contrattazione, ecc…

 

Molto utile è istruttiva è stata la discussione sulla Direttiva distacco e sulle recenti sentenze della Corte di Giustizia CEE in alcuni paesi nordici, Viking, Leval, ecc…

( a riguardo vedi materiale nel banner Politiche Internazionali, a destra del sito Fillea Cgil).

 

Esiste in seno alla FETBB uno studio specifico e un lavoro su questo tema particolarmente delicato. La Direttiva europea garantisce ai lavoratori distaccati le condizioni di lavoro e salario del paese dove si va a lavorare. Le recenti decisioni della Corte, però, pur non toccando il principio ispiratore della Direttiva ne limitano molto l’attuazione.

Le sentenze di fatto hanno generato un cambiamento della situazione rispetto all’attuazione della Direttiva, la garanzia è solo su alcuni limitati diritti dei lavoratori, la richiesta di un maggior numero di diritti, infatti, può essere rifiutata dal paese “ospitante” per “motivi di ordine pubblico”.

La Corte ha sancito in questo modo che la libertà economica è più importante di alcuni diritti, ad esempio del diritto allo sciopero, lo sciopero è tollerato solo quando il suo scopo è “legale”. Mentre fino a qualche mese fa sembrava che il mancato rispetto della Direttiva fosse un problema marginale poiché specifico solo di alcuni paesi del Nord, oggi la situazione si è andata aggravando e gli effetti negativi di questa situazione sono arrivati anche in altri paesi, come Francia. La Corte di Giustizia ha dichiarato che la Francia concede troppi diritti ai lavoratori distaccati, tra questi c’è lo sciopero, ma in questo paese lo sciopero è un diritto tutelato dalla stessa Costituzione. Si pone allora un altro problema. In controversie simili, è più importante ciò che viene garantito dalla Costituzione di un paese, un Trattato europeo, o una sentenza della Corte di Giustizia europea?

L’Italia nel 2000 ha adottato la Direttiva, interpretando il suo principio ispiratore in modo totale, andando al di là di quanto dice il testo “quasi tutti i diritti”,  la nostra interpretazione è stata: tutti i diritti di cui godono i lavoratori del nostro paese devono essere applicati anche ai lavoratori distaccati.

Ogni paese ha avuto la facoltà di attuare la Direttiva con proprie soluzioni. I paesi nordici, anche per una differente situazione rispetto ai contratti nazionali, stanno andando ognuno per una diversa direzione, in modo confuso, poco chiaro, e soprattutto mettendo a repentaglio le attuazioni più avanzate.

Le conclusioni del gruppo Sud a questa analisi hanno portato alla necessità di una maggiore conoscenza dell’attuazione della Direttiva nei vari paesi europei, poiché c’è troppa differenza tra le strategie e le conseguenze tra paesi del Nord e del Sud.

Dobbiamo cercare, come FETBB di intervenire affinché il termine usato nella Direttiva riguardo ai diritti diventi da “massimo” a “minimo” e arrivare ad una definizione di “diritti minimi” sulla quale tutti devono essere concordi. In futuro dovremo lavorare per creare una nuova Direttiva, attraverso una grande campagna di sensibilizzazione, così come è stato fatto per la Bolkestein, cercando di includere nel dibattito le istituzioni nazionali e internazionali, così come le confederazioni, a tutti i livelli.                                               

 

Intervenendo, infine, sul tema del prossimo Congresso dell’IBB, gli italiani hanno sottolineato l’importanza di far “cambiar rotta” agli organismi dirigenziali internazionali, così da dar voce anche alle altre aree non europee, Africa, Asia, ecc…e di diminuire il potere che i paesi nordici hanno anche in seno alla Federazione Internazionale.

 

 

 

Roma 9 ottobre 2008

 

 

 

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