Quali le regole per i
mille cantieri di Iorio nell’area del cratere?
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Perplessità sui modi
di attuazione della ricostruzione nelle zone terremotate
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"Non
sono certo mancati i toni trionfalistici e di autocompiacimento nella
conferenza stampa, in cui il Presidente Iorio, Commissario Delegato, ha
annunciato l’andata a regime delle attività di amministratori locali,
tecnici e imprese per la ricostruzione nei comuni danneggiati dal
terremoto e ha illustrato i programmi per il futuro e il quadro delle
risorse disponibili. Si è parlato di mille cantieri aperti,
di un brulicare di attività, di ambiziosi programmi di opere pubbliche di
prossima attivazione, di grandi quantità di denaro pubblico disponibili in
tempi brevi con la Finanziaria, di una imminente visita di Berlusconi che
con la sola presenza dovrebbe assicurare il viatico e dare la sua
benedizione a questo grande fervore di attività prossime ad iniziare. Ci
permettiamo ancora una volta di manifestare le perplessità a più riprese
denunciate sia sulla reale portata di queste risorse, solennemente
promesse ormai da molto tempo dal Presidente del Consiglio e dai suoi
Ministri, ed erogate, invece, finora in misura assai modesta e sulla
concretezza di programmi che si mantengono molto sul generico e
rassomigliano molto ai “libri dei sogni”, ai quali i cittadini molisani
sono da molte generazioni abituati. Non vogliamo, però, polemizzare sulla
entità degli interventi e sulla credibilità dei programmi annunziati e
delle promesse anche in questa occasione ripetute; speriamo soltanto che
rispondano al vero e che le aspettative del Molise, legittime e fondate,
non vengano, invece, sacrificato sull’altare del pareggio dei conti e del
contenimento della spesa, come più volte Tremonti ha dimostrato di voler
fare anche per dare soddisfazione alla componente “Padana” della
maggioranza, che denuncia – bontà sua – torti e ruberie da parte del Sud,
i cui benefici noi molisani veramente non abbiamo mai visto. Quello che,
invece, in questa circostanza vogliamo ricordare con pacatezza ma anche
con molta fermezza al Presidente Iorio e ai suoi illustri collaboratori è
l’impegno, più volte da lui assunto, a coinvolgere le forze sindacali, le
rappresentanze dei lavoratori nella definizione dei programmi e,
soprattutto, nella determinazione delle regole
da seguire nell’attività di
ricostruzione e nella realizzazione delle
nuove, auspicate
infrastrutture.
Abbiamo denunciato più volte
l’indifferenza dello staff del Presidente Commissario sulle richieste da
noi avanzate per l’apertura di un tavolo di consultazione, aperto e
trasparente, sulle tematiche della ricostruzione e continuiamo a farlo.
Non lo diciamo per mania di protagonismo, non portiamo questa
rivendicazione per ritagliarci – come stanno facendo molti in questa fase
– un ruolo ed uno spazio nella gestione delle attività in essere e di
quelle da far partire; non ne abbiamo bisogno, perché il nostro ruolo è
già definito e ce lo hanno assegnato i lavoratori. Noi abbiamo posto
ormai da molto tempo il problema del coinvolgimento delle forze sociali
nella definizione degli obiettivi e delle regole della ricostruzione post
terremoto perché i lavoratori e i cittadini molisani vogliono una
ricostruzione, che sia di qualità, venga gestita con efficienza
e senso di responsabilità, e che le attività costruttive, che ne
derivano, siano svolte nel rispetto delle regole e della concorrenza, con
la tutela dei diritti dei lavoratori e della sicurezza
nei cantieri.
Proprio per contribuire a definire i
giusti punti di riferimento, nella primavera scorsa, abbiamo organizzato –
come sindacati di categoria – un incontro con le organizzazioni sindacali
di altre Regioni (Umbria, Puglia, Campania) che avevano partecipato
attivamente alla stesura delle regole e alla loro concreta applicazione in
occasione di altri eventi calamitosi di grave entità. In quella
circostanza Iorio aveva potuto sentire dalla viva voce degli interessati
le esperienze vissute e la efficacia della collaborazione da loro
instaurata con le rispettive amministrazioni e dei ritorni, in termini di
vantaggio per l’interesse pubblico e per quello dei cittadini,
registratisi. E’ chiaro che muoversi in trasparenza, cercare il
consenso dei vari soggetti coinvolti, stabilire regole certe e non
derogabili può essere faticoso, può essere apparentemente non gratificante
per il politico. Però, pensavamo pure che Iorio - il quale in passato
aveva dimostrato realismo politico e disponibilità per la concertazione
come strumento di attuazione delle politiche di sviluppo - capisse la
convenienza a muoversi in questa circostanza lungo la strada maestra che
avevamo indicato, senza cercare scorciatoie che inevitabilmente vengono a
ritorcersi sulla efficiente e corretta applicazione delle procedure e
sull’opinione che la gente si fa sulle attività in corso. Invece,
con grande delusione abbiamo dovuto prender atto che si preferisce gestire
la elaborazione dei programmi e la individuazione delle priorità in modo
personalistico e che nella individuazione delle regole per ricostruzione
si è scelto di puntare sulla più disinvolta discrezionalità senza concrete
garanzie di qualità, di tutela dei diritti di imprese e lavoratori, della
sana competitività e della sicurezza nei cantieri. Ciò pure in una
situazione, che per la
localizzazione dei lavori da svolgere e per la entità e le caratteristiche
degli stessi, suggeriva l’adozione di ogni opportuna cautela.
Chiaramente di ciò che si è fatto e di quello, che si farà, ognuno si
assumerà le proprie responsabilità politiche e gestionali; da sindacato
responsabile, quale siamo, continueremo ad esprimere le nostre rimostranze
per comportamenti, che non riteniamo nell’interesse della comunità
regionale, ed eserciteremo la più attenta vigilanza perché siano
rispettati i principi e le regole fissate dalla legge. Però, è triste
dover constatare che in questa occasione, connessa ad un evento luttuoso
di grave entità, non si sia voluta cogliere l’occasione per un
coinvolgimento, reale e fattivo, di tutta la società molisana e delle
forze che la rappresentano nello sforzo per il rilancio di un territorio
che già prima del terremoto manifestava segnali molto preoccupanti di
difficoltà economica e produttiva, che ora sono molto più gravi e forse
non più reversibili."
CAMPOBASSO LI
11.09.2003
Il Segretario Regionale CGIL
Domenico di Martino |