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Vicenza

 

Cassa integrazione ai lavoratori della Cogi

Firmata l’intesa a Roma al ministero del Lavoro per dodici mesi.

“ Una grande vittoria degli operai”

 

 

È stato firmato al ministero del Lavoro, a Roma, l’accordo per la cassa integrazione straordinaria ai dipendenti della ditta toscana Cogi, dichiarata fallita, che aveva in gestione fino a un mese fa il cantiere del nuovo teatro di Vicenza.

Il fallimento della Cogi, azienda attiva a livello nazionale, ha coinvolto pesantemente gli operai,  una trentina (oggi in città ce n’è ancora circa la metà),  rimasti senza stipendio da febbraio per il blocco del cantiere del teatro in viale Mazzini. Il ministero del Lavoro ha attivato la procedura prevista dalla legge con la possibilità di concedere, con decreto ministeriale, la cassa integrazione straordinaria «nei casi di dichiarazione di fallimento, qualora la continuazione dell’attività non sia stata disposta o sia cessata».

Naturalmente ci vuole l’accordo di tutte le parti.

La cassa integrazione è per 12 mesi, a partire dal 13 aprile scorso, data in cui è stata depositata in tribunale a Firenze la senzenza di fallimento per la Cogi.
Presenti all’incontro a Roma, oltre alla dott. Cirelli del ministero e al rappresentante del curatore fallimentare Sandro Quagliotti,  i rappresentanti nazionali di categoria del sindacato edili di Cgil-Cisl-Uil, Antonio Toniolo della Fillea-Cgil vicentina che ha seguito dall’inizio la problematica vicenda dei lavoratori del cantiere.

“ Dodici mesi è il massimo, e per noi è un grande risultato, visto che siamo abituati a vedere concessi al massimo 3 mesi a livello locale” – ha  commentato  soddisfatto Antonio Toniolo. - Il decreto vede ammessi, per il momento,  alla cassa integrazione 53 ex dipendenti della Cogi, Toniolo ha provveduto affinché nella lista entrassero anche quei dipendenti che la Cogi aveva licenziato (e il giudice reintegrato, condannando la ditta) per il semplice fatto che avevano scioperato per il mancato arrivo degli stipendi.

“ Al momento ci sono iscritti 21 ex lavoratori del teatro. Ma stiamo cercando di completare la lista. Dopo i 12 mesi scatterà la mobilità per 18 mesi. Ma già con la cassa integrazione è possibile ora assumere queste persone con il 50% di sgravi fiscali, e la nostra speranza - continua Toniolo - è che molti di loro possano essere assunti, come già avvenuto per 5 operai. Di certo è una risposta al Comune di Vicenza, che si è addirittura opposto al decreto del giudice che intimava di pagare gli stipendi di febbraio. Finora agli operai del teatro ha pensato solo la Cgil. Ci vorranno 3-4 mesi prima che arrivino i soldi dall’Inps, ma almeno il risultato ora c’è. Poi i lavoratori potranno inserirsi nel fallimento chiedendo che sia riconosciuto lo stipendio di febbraio-marzo e la liquidazione. La lotta, alla fine, ci ripaga».

«La cassa integrazione –prosegue Toniolo – è  una grandissima vittoria che ci ripaga di una battaglia durissima che ha visto i lavoratori sempre in prima linea nonostante l'atteggiamento arrogante del Comune che sino all'ultimo, con l'opposizione al decreto ingiuntivo che stabilisce il pagamento degli stipendi di febbraio, ha dimostrato di disinteressarsi dei problemi di queste persone».

«Abbiamo avuto qualche contatto con la Vittadello, la ditta che subentrerà alla Cogi per riprendere il lavoro, e ci sono parsi disponibili – conclude Toniolo - ma per avere qualche sicurezza occorrerà aspettare la firma del contratto».

La firma del contratto dovrebbe avvenire in tempi brevi. È previsto subito , infatti, il collaudo definitivo del cantiere che sancisce l'ultimo passaggio obbligato prima di formalizzare il nuovo rapporto con la Vittadello che si occuperà della realizzazione del teatrovicentino.

 

 

 

Vicenza 24 maggio 2005

 

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