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Veneto  

 

I sindacati degli edili sulla sicurezza

Cinque le richieste da presentare ad imprenditori e parti pubbliche

per tutelare la sicurezza nei cantieri

 

Sono cinque le richieste che nei prossimi giorni i sindacati regionali degli edili Cgil Cisl Uil presenteranno, per quanto di relativa competenza, agli imprenditori ed alle istituzioni venete per tutelare la sicurezza nei cantieri.

Le ha ricordate nella relazione introduttiva al convegno “Il pericolo non è il mio mestiere”, svoltosi questa mattina al Novotel di Mestre, il Segretario della Filca Cisl del Veneto, Giulio Fortuni, e le hanno ribadite nei loro interventi i Segretari di Cgil e Uil, Michele Carpinetti e Alberto Ghedin i quali hanno annunciato l’apertura di una vertenza regionale alla presenza degli imprenditori (Luigi Tonet, per l’ANCE Veneto, Vendemmiano Sartor per la CGIA regionale e Maurizio Scomparcini per la CNA del Veneto), degli enti interessati (Francesco Barela, direttore regionale dell’INAIL, rappresentanti della Regione), oltre che del CPT di Venezia e delle associazioni degli invalidi sul lavoro.

Evidenziata la persistenza di un pesantissimo dato infortunistico nei cantieri edili (se il numero di infortuni è in leggero decremento, ne aumenta – come ha rilevato Barela - a dismisura la gravità, alimentando in modo consistente il numero degli invalidi), i rappresentanti sindacali hanno puntato il dito contro il sistema degli appalti che vede coesistere aziende diverse all’ interno di un cantiere senza una regola e un’ assunzione di responsabilità comune in tema di sicurezza. Per questo chiedono che il cantiere sia individuato come “realtà  lavorativa unica”, dove le molte imprese rispondano ad un unico Piano della sicurezza, e che al suo interno siano riconosciuti rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza abilitati ad intervenire sull’insieme delle ditte e non solo in quella di appartenenza.

Un secondo ordine di interventi va condotto sul piano della vigilanza, che oggi non arriva nemmeno al 10% dei cantieri. La Regione, dicono i sindacati, deve investire, nel piano sanitario regionale, destinando risorse a queste attività con l’ obiettivo di condurre una campagna a tappeto e raggiungere nell’anno almeno l’obiettivo del 50% di cantieri ispezionati.

Gli altri due punti riguardano le certificazioni, per far sì che ogni impresa che voglia lavorare in Veneto (sia nei lavori pubblici che privati) abbia il  Documento di Regolarità Contributiva che ne attesti il rispetto di leggi e contratti, e la formazione (in ingresso e continua) che va resa obbligatoria per i lavoratori, gli imprenditori ed lavoratori autonomi.

Un terreno parallelo di iniziativa il sindacato lo aprirà sul piano nazionale, come ha annunciato il Segretario generale della FILLEA CGIL, Franco Martini, concludendo i lavori del convegno. “La normativa sugli appalti introdotta dal precedente Governo - ha detto - ha completamente deregolamentato il settore.  Non ci sono più né criteri né vincoli ed è sempre più estesa la tendenza dei general contractor ad affidare in subappalto la grandissima parte delle opere. A Catania, dove l’altro giorno è crollato il cantiere sull’autostrada, l’affidamento in subappalto riguarda il 100% del lavoro. Questo significa avere enormi difficoltà nei controlli. La concessione in subappalto dei lavori rende le maglie più vulnerabili anche al lavoro nero e irregolare e accentua la tendenza delle diverse imprese che vi operano a puntare al massimo ribasso dei costi e al risparmio sui materiali.

 

 

Per questo chiediamo una profonda revisione di queste norme, a maggiore garanzia di affidabilità trasparenza e sicurezza nel lavoro edile”.

Il settore si presenta infatti fortemente frammentato. In Veneto le società di capitali sono meno del 10% del totale, mentre le ditte individuali si attestano al 73% e presentano un ritmo di crescita di 2.200 nuove unità all’anno.

Nel 2005 gli addetti sono 177.304 (95.346 i dipendenti) a fronte di 67.939 imprese. Il che significa che c’è una media di 2,6 addetti ed addirittura 1,4 dipendenti per impresa.

Tutto ciò ci dice che sempre più i cantieri saranno un coacervo di micro unità ed è chiaro che, se col venire meno delle regole e delle forme di controllo, crescono in modo esponenziale i rischi di violazioni non solo contrattuali e delle stesse norme di sicurezza.

 

 

 

Mestre 29 giugno 2006

 

 

 

Alcuni dati:

Nel 2005

 

IN ITALIA

Infortuni totali                   939.460

Infortuni mortali                    1.195

Infortuni invalidanti                        46.937

Costo degli infortuni                    28 miliardi di euro

 

 

NEL VENETO

Infortuni totali                   113.830

Infortuni mortali                         95

Infortuni invalidanti                          5.691

Costo degli infortuni                    3,3 miliardi di euro

 

 

IN EDILIZIA:

99.837 infortuni in Italia, di cui 253 mortali

14.424 infortuni nel Veneto, di cui 9 mortali

 

un infortunato su 5 è immigrato

uno su due ha meno di 35 anni

oltre il 40% dei casi è dovuto a cadute dall’alto

la mortalità nei cantieri è più alta in estate

il 12% degli infortunati “risultano” al primo giorno di lavoro

lunedì e venerdì le giornate più a rischio

il 46% degli incidenti accadono poco prima di pranzo

 

 

GLI INCIDENTI CON CONSEGUENZE IMMEDIATAMENTE MORTALI

 

22 giugno, Verona -  Due manovali rumeni, regolari e residenti a Verona, Esu Ovidiu Manole di 35 anni e Petrisor Iona di 30 anni, hanno perso la vita cadendo da un’altezza di 30 metri mentre lavoravano su una gru al restauro del campanile di una chiesa.

 

20 giugno, Legnano – Gabriel Frincu, di 30 anni, ha perso la vita in un infortunio sul lavoro in un cantiere dell' Impresa Zeviani di Legnago. L’ uomo è rimasto schiacciato da una frana all'interno di una buca, scavata per un rinnovo della rete fognaria del paese di Villabartolomea.

 

6 aprile, Rovigo- Un operaio edile di 38 anni, Mustapha Arakia, ha perso la vita cadendo da un’impalcatura mentre stava lubrificando dei pannelli. L’uomo era dipendente di una ditta in subappalto

 

9 febbraio, Venezia - Un lavoratore albanese è morto a seguito di una caduta in un cantiere edile. Per coprire l’infortunio e’ stato simulato un incidente automobilistico

 

20 gennaio, Verona - Un operaio di 39 anni, dipendente di una ditta di Castel d’Azzano, è morto in un cantiere edile a Pescantina. L’uomo è stato sbalzato all’esterno ed è precipitato al suolo, mentre stava smontando una gru.

 

14 gennaio, Marghera - Un operaio di 48 anni, Paolo Bellunato, è morto schiacciato da alcuni pancali che stava spostando con un mezzo meccanico

 

 

IL COMPARTO EDILE NEL VENETO

 

Gli occupati

 

 

2002

2004

2005

variazione %

2005 su 2000

dipendenti

85.220

87.205

95.346

+11,8

indipendenti

68,112

79.539

81.958

+20,32

totale

153.332

166.744

177.304

+15,63

 

 

Le imprese

 

 

2002

2004

2005

variazione %

2005 su 2000

società

di capitali

5.655

6.518

6.977

+23,33

società

di persone

10.747

10.902

10.861

+1,06

ditte

individuali

43.107

47.545

49.570

+14,99

altre

forme

555

550

531

-4,51

TOTALE

60.064

65.515

67.939

+13,11

 

 

Anno 2005:

rapporto imprese addetti:          2,6

rapporto imprese dipendenti:    1,4

 

 

la tendenza alla frantumazione delle imprese è evidente dalla crescita costante (oltre 2.000 l’anno) delle ditte individuali. Quanto agli addetti, è significativo il divario tra aumento dei dipendenti (+ 11,8% sul 2002) ed aumento degli autonomi (+ 20,32% nello stesso periodo). Il comparto delle costruzioni continua a vivere una stagione di crescita. Nel 2005 ha fatturato in Veneto 19,314 milioni di euro.

 

 

 

 

Mestre 29 giugno 2006

 

 


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