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Varese

   

 

Barbarico omicidio Gerenzano

Fillea:”Siamo stanchi di ripetere da anni gli stessi concetti:

troppo poco si fa in Italia su queste tematiche.”

 

Comunicato stampa  Fillea Cgil Varese

 

 

C’è sconcerto di fronte al barbarico omicidio avvenuto ieri a Gerenzano. Nessuna scorrettezza, nessun conflitto può giustificare questa follia omicida.

La memoria ci riporta direttamente ad un altro omicidio avvenuto nella nostra provincia. Era l’anno 2000. Un altro lavoratore straniero, Ion Cazacu, fu dato alle fiamme dal suo datore di lavoro. Ion era stufo di lavorare in nero e chiedeva di essere assunto.

Le cronache quotidiane davano, fino ad oggi, giustamente risalto ai numerosi infortuni mortali che funestano il settore dell’edilizia, al fenomeno del lavoro nero alla mancanza di prevenzione nei luoghi di lavoro: contesti che coinvolgono prevalentemente lavoratori cittadini stranieri senza diritti, conoscenze e tutele.

Lavoratori che dedicano impegno e professionalità nello svolgere le proprie mansioni quotidianamente che poi scoprono che il salario dovuto non viene riconosciuto nei tempi certi, subentra la preoccupazione, la disperazione.

Siamo stanchi di ripetere da anni gli stessi concetti: troppo poco si fa in Italia su queste tematiche.

Accanto alla ormai continua denuncia dell’assenza di sicurezza sui luoghi di lavoro, che troppo spesso la stampa denuncia quale fatalità, mentre le cause sono quasi sempre ascrivibili alla logica della riduzione dei costi e del massimo profitto da parte di imprenditori senza scrupoli, si assomma oggi  l’assassinio del lavoratore immigrato da parte del figlio del titolare di una azienda edile.

Non spetta a questa organizzazione sindacale entrare nel merito della dinamica dell’accaduto. Saranno gli organi inquirenti a tracciare la verità.

Ad oggi non sappiamo della tipologia di rapporto di lavoro tra il fratello della vittima ed il suo assassino: non sappiamo se si trattasse di un lavoratore subordinato, parasubordinato, “appaltato” o in nero.

La violenza che è scaturita dalla mancanza di corresponsione della spettanza ci parla ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, di come la regolarità dei rapporti di lavoro nella catena di appalti e subappalti in edilizia, così come la regolarità contributiva, rimane un vero miraggio. Il fatto che, dopo ormai molte ore dall’accaduto, ancora non si sia ricostruito il tipo di rapporto di lavoro che intercorreva tra le parti è una ulteriore riprova delle conclamate irregolarità esistenti nel settore.

Continuamente, in quanto organizzazione sindacale, ci troviamo di fronte al crescente fenomeno di lavoratori “in grigio”: le catene appalto / subappalto rendono sempre complessa la ricostruzione dei reali rapporti di lavoro esistenti sui cantieri e rende probabilmente tanto più semplice, a imprenditori senza scrupoli bypassare i controlli e le leggi.

Crediamo che, al di là dello specifico drammatico accaduto, sia assolutamente necessario che il legislatore faccia chiarezza riguardo le tipologie di lavoro permesse in edilizia. L’unica via per stroncare le irregolarità è quella di dotarsi di sistemi che impediscano la cessione di manodopera tra una azienda e l’altra: la sicurezza e la regolarità su cantieri passano in primo luogo dalla trasparenza.

 

Infine una domanda, quanto mai attuale, visto il clima strumentale che si percepisce ormai da tempo nel nostro Paese: se fosse stato un cittadino egiziano ad assassinare un cittadino italiano?

Chiediamo alle Istituzioni e agli organi di informazione, di trattare questo caso per quello che è: un crimine nei confronti di un lavoratore che chiedeva di essere pagato per la prestazione effettuata. Ci sentiamo di chiederlo per scongiurare facili e strumentali soluzioni a problemi complessi che narrano delle condizioni sociali ed economiche che i lavoratori e le lavoratrici di questo Paese, a prescindere dalla provenienza, si trovano ad affrontare.    

 

Ufficio politiche Migratorie                                                       Fillea CGIL Varese

 

 Varese, 18 giugno 2008

 

 

 
 
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