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Lavoro nero. A Trapani sette imprenditori denunciati e tre cave di tufo sequestrate.

 

 

Esercizio abusivo di attività estrattive, assenza di sistemi di sicurezza e di tutele sanitarie per molti operai dipendenti. Queste le accuse dei carabinieri di Marsala alla fine di un’indagine che ha portato alla denuncia di sette imprenditori proprietari di cave di tufo.

Le condizioni di lavoro per i lavoratori, italiani e nordafricani impiegati sono state definite dagli inquirenti “disumane”.

La compagnia dei carabinieri ha sequestrato le tre cave ispezionate,  una delle quali era stata trasformata in una discarica  abusiva.

I lavoratori erano ridotti in schiavitù, privi di mezzi di protezione ed esposti al cospetto di macchine ad elevatissimo pericolo.

Questa è la seconda operazione contro il lavoro nero e lo sfruttamento condotta  a Trapani dall’inizio dell’anno.

Vivo l’apprezzamento da parte della Camera del Lavoro , della Cgil e della Fillea di Trapani per l’operazione dei carabinieri.

Il Sindacato ha più volte denunciato la consistente presenza del lavoro nero in questa provincia in ogni settore produttivo e sollecitato una costante e consistente azione di controllo e  repressione.

“ Il Governo Regionale – commenta il sindacato -  deve essere coinvolto in un rafforzamento degli organici di tutti gli Enti preposti al controllo e alla vigilanza e deve costruire un’azione politica in direzione dello sviluppo economico e occupazionale del territorio, al fine di prevenire il dilagare dell’illegalità”.

 

Roma 1 marzo 2004

 

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