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Trapani | |
Ennesimo infortunio mortale I sindacati incontrano il Prefetto per chiedere di aumentare i controlli per la sicurezza e per il contrasto al fenomeno del lavoro nero.
Comunicato stampa Fillea, Filca, Feneal Trapani
La Federazione provinciale di Trapani dei lavoratori delle costruzioni, FILLEA/CGIL – FILCA/CISL – FENEAL/UIL esprime il proprio cordoglio alla famiglia del giovane lavoratore Alberto Papa, innocente vittima dell’ennesimo incidente mortale avvenuto in un cantiere edile a Trapani, causato dalla mancanza di una pur minima misura di protezione. E’ un altro lutto che colpisce una famiglia, è un altro dolore collettivo che colpisce tutti noi, è un altro lavoratore che muore perché il cantiere continua a non essere un luogo sicuro, perché chi doveva disporre la sua messa in sicurezza non l’ha fatto, perché chi doveva controllare non ha controllato. Per queste colpe, per queste responsabilità che vanno perseguite, non si può continuare a morire sul lavoro. Bisogna comunque provare ad andare oltre la commozione e la rabbia, per capire tutti assieme, quali ulteriori iniziative intraprendere affinché si arresti questo continuo stillicidio di vite umane nei luoghi di lavoro. Vogliamo innanzitutto non fare di tutta l’erba un fascio. Siamo consapevoli che nel nostro territorio operano aziende sane, le quali hanno elevato i propri standard di qualità, hanno investito nella formazione del proprio personale, sulla sicurezza dei propri cantieri, aziende che meritano di essere sostenute e incoraggiate. Ma sono poche, e spesso vengono penalizzate dalle condizioni di un mercato reale delle costruzioni che vede il dispiegarsi di una miriade di piccole imprese, le quali, si confrontano e stanno sul mercato, operando in dispregio dei contratti di lavoro, delle leggi e delle norme sulla sicurezza, sfruttando i lavoratori, e mettendo in costante pericolo la loro vita. In questa realtà, si annida e si alimenta il fenomeno del lavoro nero e dell’evasione fiscale e contributiva. Come sindacato abbiamo continuamente richiamato l’attenzione della stampa e dell’opinione pubblica e di quanti hanno il dovere di intervenire, sulla gravità della situazione del settore, denunciando il fenomeno del troppo spesso inespletato ruolo di controllo delle direzioni dei lavori, sui piani di sicurezza non osservati e non coordinati, in relazione alla presenza di lavoratori di più imprese in un singolo cantiere. Abbiamo segnalato la realtà di un settore a rischio che negli ultimi anni ha visto accrescere notevolmente i profitti delle aziende a scapito delle condizioni dei lavoratori e della qualità del lavoro. Molte aziende hanno parcellizzato il lavoro con il ricorso sistematico al subappalto e al cottimo, hanno elevato i ritmi lavorativi, richiedendo sempre più ore di lavoro straordinario, facendo lavorare anche di sabato, spesso retribuendo tali prestazioni in nero. Hanno precarizzato i rapporti di lavoro con l’uso, anche nel settore edile dei contratti a termine. A fronte di questo stato di cose bisogna intervenire innanzitutto rafforzando i controlli da parte dell’Ispettorato del lavoro e delle Usl sul fronte della prevenzione degli incidenti, inasprendo le sanzioni, sospendendo i lavori nei casi di acclarate violazioni di legge. Mercoledì 11 ottobre saremo ricevuti dal prefetto di Trapani al quale chiederemo di aumentare i controlli per la sicurezza e per il contrasto al fenomeno del lavoro nero, coinvolgendo a tale scopo le pubbliche amministrazioni di questo territorio.
Avvieremo unitariamente una serie di assemblee nei cantieri per sensibilizzare i lavoratori sull’importanza della prevenzione, e chiediamo a tutti gli edili di astenersi dal lavoro dalle ore 15 alle ore 16 di lunedì 9 ottobre 2006 in ricordo di Alberto per i suoi funerali, e per rivendicare maggiore sicurezza nei cantieri della provincia di Trapani.
Trapani 9 ottobre 2006
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©Grafica web michele Di lucchio