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Ad appena dieci giorni dallo sciopero per la sicurezza un altro infortunio mortale a Torino,  il terzo dall’inizio dell’anno. Alberto Tomasso:

” Abbiamo chiesto garanzie sulla sicurezza nei cantieri, ma nessuno si è fatto sentire ”.

 

Un altro infortunio mortale nei cantieri torinesi ad appena dieci giorni dallo sciopero unitario. Giovanni Renda, l’operaio di 48 anni che ha perso la vita,  stava lavorando a Rondissone nei cantieri dell’Alta Velocità.

“ Con lo sciopero – sostiene Alberto Tomasso, Segretario Generale della Fillea del Piemonte – abbiamo chiesto alle istituzioni garanzie sulla sicurezza nei nostri cantieri, ma nessuno ha risposto”.

“ C’è uno scarto incredibile – continua il Segretario – tra le condizioni di vita e di sicurezza nei cantieri edili e le autorità preposte alle decisioni. Quanto vale una vita umana in questa sorta di gara sportiva contro il tempo per costruire una strada o una ferrovia? Non si può più accettare che si muoia sul lavoro senza che si faccia nulla per impedirlo.”

“ Non si possono banalizzare gli incidenti – conclude il sindacalista – come se fossero frutto della casualità e i sei morti in sei mesi dimostrano il contrario.”

La Fillea piemontese continuerà a rivolgere un pressante appello alle istituzioni, alle imprese, ai direttori dei lavori, ai responsabili per la sicurezza perché si adoperino per garantire ai lavoratori la sicurezza nei cantieri.

 

!7 febbraio 2004

 

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