Agenda News Contrattazione

Dipartimenti

Documenti

Uff.Stampa

Dove siamo

Chi siamo

Mappa sito

   

Stampa questo documento

Tivoli - Guidonia

 

Il settore del travertino è  in crisi

 

Il consorzio preoccupato per i dissesti geologici, mentre il sindacato denuncia il blocco delle assunzioni.

 

In tre mesi ordini calati del 30%: sfuma la commessa per le Olimpiadi di Pechino

 

Tra incertezze sul futuro e concorrenza internazionale sempre più agguerrita il settore del travertino di Tivoli e di Guidonia rischia il collasso. L'ultima, prestigiosa commessa, oltre 25 mila tonnellate di marmo bianco che dovevano decollare verso le Olimpiadi di Pechino, è saltata qualche giorno fa. «I committenti - dice con amarezza Claudia Conversi, dirigente del Centro per la valorizzazione del travertino - hanno preferito la Turchia. L'attribuzione delle responsabilità delle cave dell'area tiburtina al fenomeno della subsidenza ha generato allarmismi a livello nazionale e internazionale con forti ripercussioni su

tutto il comparto anche per l'impossibilità di assicurare una programmazione a breve e lungo termine dell'attività estrattiva. Negli ultimi tre mesi, ad esempio, rispetto lo stesso periodo dell'anno scorso gli ordini sono crollati di un buon 30%».
E' l'altra faccia dell'emergenza legata ai dissesti geologici che interessano la piana delle Acque Albule scoppiata ad ottobre con la richiesta avanzata prima dai sindaci di Tivoli e Guidonia, poi dalla Regione, dello stato di calamità. Alle 140 costruzioni lesionate tra Tivoli Terme e Villalba di Guidonia, con oltre mille famiglie che vivono con il fiato sospeso in case disastrate, si deve aggiungere lo stato di sofferenza delle 63 aziende che compongono il distretto industriale del travertino, con oltre tremila addetti, tra diretti e indotto.
«Noi chiediamo - continua l'esponente del consiglio di amministrazione del consorzio - chiarezza, un programma di interventi per le abitazioni a rischio ma anche la possibilità di sbloccare una situazione di fermo totale per l'intero comparto. Tra qualche mese scadranno quattro autorizzazioni per l'attività estrattiva, mentre due nuove licenze, richieste da tempo, non sono state concesse. Ma a quanto pare le criticità riguardano solo le cave, visto che continuano ad essere rilasciate autorizzazioni edilizie sullo stesso territorio». Entro maggio dovrebbe pronunciarsi la nuova commissione tecnico scientifica istituita dalla Regione sulle effettive cause delle subsidenze, anche in relazione al pompaggio nella falda acquifera delle cave, le principali accusate negli studi commissionati dalla Pisana.
Intanto il clima di incertezza nel mondo del marmo bianco colpisce su diversi fronti. L'unico strumento di programmazione economica del settore, il Piano stralcio delle attività estrattive, già approvato dal Comune di Tivoli, deve essere varato dall'amministrazione di Guidonia, che attende il via libera della Regione. «Per i livelli occupazionali - sostiene il Segretario territoriale Fillea Cgil Walter Fadda - i risultati sono preoccupanti: c'è il blocco delle assunzioni con il mancato turn over per gli operai che vanno in pensione. Sono saltati anche 25 nuovi contratti a tempo indeterminato, già concordati, e sono in crescita le richieste di ammortizzatori sociali. Attualmente i lavoratori interessati sono 13, ma sarà difficile tamponare a lungo una situazione che rischia di precipitare. Sono necessari interventi concreti per salvare un settore in bilico tra vecchie e nuove difficoltà, come la concorrenza spietata dei paesi in via di sviluppo, dalla Turchia al Cile, per il basso costo della manodopera, e il calo dei consumi nell'edilizia nazionale e internazionale».

 

 Il Messaggero 24 gennaio 2006 - Caterina Ciavarella

 

Via G.B. Morgagni 27 - 00161 ROMA - Tel: ++39 06 44.11.41  fax: ++39 06 44.23.58.49

©Grafica web michele Di lucchio